Smentite le interpretazioni che vedrebbero dietro il ddl il tentativo di convincere il presidente Mattarella ad accettare una rielezione «a tempo»: la riforma rafforza invece il proposito del capo dello Stato di lasciare entro il 3 febbraio
Smentite le interpretazioni che vedrebbero dietro il ddl il tentativo di convincere il presidente Mattarella ad accettare una rielezione «a tempo»: la riforma rafforza invece il proposito del capo dello Stato di lasciare entro il 3 febbraio
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