Perdite nei gasdotti Nord Stream. Ucraina e Polonia: attentato russo

di Paolo Valentino, nostro corrispondente a Berlino

Danimarca e Svezia hanno registrato esplosioni nel Mar Baltico. Schizza il prezzo del gas: +10 %

Allarme sotto il Mar Baltico.Potrebbero essere frutto di un attacco terroristico mirato il forte calo di pressione e le perdite di gas, registrati lunedì nei tubi sottomarini di Nord Stream 1 e 2, le condotte che trasportano in Europa il metano proveniente dalla Russia passando per la Germania. I due gasdotti non sono attualmente in uso, il primo per decisione del governo di Mosca come reazione alle sanzioni occidentali, il secondo bloccato da quello tedesco come risposta all’invasione dell’Ucraina.

Le autorità danesi e svedesi stanno accertando le dimensioni delle falle e indagando sulle cause, ma entrambe hanno definito l’ipotesi di un incidente «altamente improbabile». «È presto per trarre ogni conclusione, ma siamo davanti a una situazione straordinaria, le fughe di gas sono in tre punti ed è difficile immaginare che sia accidentale», ha detto la premier danese Mette Fredricksen. In Germania, il quotidiano berlinese Tagesspiegel ha citato fonti del governo, secondo cui i tubi sarebbero stati «attaccati». Non ci sarebbero comunque pericoli per la sicurezza o la salute degli abitanti delle vicine isole danesi di Bornholm e Christiansø, né ci sono conseguenze per l’approvvigionamento energetico di Danimarca e Germania, le due condotte non essendo al momento operative. Due esplosioni sono state registrate lunedì al largo di Bornholm, vicino al tratto del Nord Stream dove si registrano le perdite, dagli osservatori sismologici in Svezia e Danimarca, la prima nella notte, la seconda intorno alle 19. «Non c’è dubbio che si tratti di esplosioni — ha dichiarato Bjorn Lund, direttore della rete sismica nazionale svedese — si vede chiaramente come le onde rimbalzino dal fondo alla superficie». Secondo le autorità danesi, le bolle di gas che vengono a galla nel Baltico hanno fino a 100 metri di diametro. I due Paesi hanno stabilito un divieto di navigazione in prossimità delle fughe.

Non è chiaro chi possa beneficiare dalla rottura dei tubi di Nord Stream 1 e 2, ma l’accusa a Mosca di essere dietro l’incidente è stata subito lanciata da dirigenti di Polonia e Ucraina. «Non sappiamo i dettagli di quanto è accaduto, ma possiamo chiaramente vedere che si tratta di un sabotaggio», ha detto il premier polacco Mateusz Morawiecki, secondo il quale «questo atto segna probabilmente il prossimo livello dell’escalation in Ucraina».

Morawiecki era ieri a Stettino, per inaugurare il nuovo gasdotto Baltic Pipe, che porterà in Polonia il gas norvegese. E proprio questa coincidenza fa pensare a un «segnale»: «È come se qualcuno avesse voluto ricordare che qualcosa potrebbe accadere anche al gas norvegese», dice Anders Puck Nielsen, esperto del Royal Danish Research College, secondo il quale «c’è un solo attore che può beneficiare da ulteriore incertezza e caos sui mercati del gas e questo è la Russia».

Anche Mykhailo Podolyak, uno dei principali consiglieri di Volodymyr Zelensky, ha accusato il Cremlino, scrivendo su Twitter che le falle «sono un attacco terroristico pianificato dalla Russia e un atto di aggressione contro l’Unione europea». Secondo Podolyak, «la Russia vuole destabilizzare la situazione in Europa e provocare il panico pre-invernale». Da Mosca il portavoce presidenziale, Dmitry Peskov ha dato un’altra lettura, mostrando grande preoccupazione e spiegando che «nessuna possibilità può essere esclusa» e che è necessaria «un’indagine urgente» su quanto è successo. Più esplicita la Ria-Novosti, l’agenzia ufficiale, che ha puntato il dito contro Ucraina e Stati Uniti: Washington «si oppone attivamente alla forniture di gas russo all’Europa», mentre «l’Ucraina ha paura di perdere i diritti di passaggio» sul gas russo che transita sul suo territorio. Una portavoce della Casa Bianca non ha voluto formulare ipotesi sulle cause dell’accaduto, ma ha detto che gli Stati Uniti «sono pronti a sostenere gli sforzi dei partner europei» impegnati nelle indagini. «Questo episodio dimostra quanto sia importante il nostro impegno comune per trovare forniture di gas alternative per l’Europa». I danni subiti da Nord Stream 1 e 2 mostrano plasticamente la vulnerabilità della struttura e i potenziali pericoli in agguato. Proprio lunedì, l’Autorità norvegese per la Sicurezza petrolifera aveva reso noto che numerose aziende di gas e petrolio hanno segnalato la presenza di droni non identificati vicino alle loro piattaforme marine.

Le gravi notizie dal Mar Baltico hanno impresso una spinta al rialzo al prezzo del gas: nell’hub di riferimento europeo il contratto future con scadenza ottobre è aumentato di quasi il 10% fino a 191 euro per megawattora.

27 settembre 2022 (modifica il 28 settembre 2022 | 00:04)

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