Per Daniela e Alessandro l’autonomia è tra i banconi. Sogni oltre la disabilità

Spread the love

di Lilina Golia

I due giovani portatori della sindrome di Down hanno trovato un’occupazione a Roncadelle (Bs). I progetti inclusivi grazie alla Cooperativa La Mongolfiera e a Fondazione Adecco

Lei, Daniela, composta ed elegante, diploma da parrucchiera, non lascia mai al caso trucco, piega e look, coordinati all’immancabile sorriso. Da grande sogna un futuro nella moda. Lui, Alessandro, è sempre attentissimo alla sua forma fisica. Diplomato all’alberghiero, pensava al suo domani nel turismo, ma lo sport gli è entrato nell’anima. La sveglia, ogni mattina, per entrambi, poco più che ventenni, suona presto. Bisogna prepararsi, prendere il bus e andare al lavoro. Ci sono le mansioni da svolgere, bisogna affrontare e risolvere qualche problema, trarre spunti di miglioramento dal confronto con i colleghi. Bisogna costruirsi un futuro.

Nulla di eccezionale, routine di ogni giovane che si affaccia alla vita e al lavoro, si potrebbe pensare. E, invece, la quotidianità di Daniela Libretti e Alessandro Amato sta nell’eccezionalità di una serie di conquiste, frutto di un lungo lavoro di preparazione alla vita in autonomia, iniziato fin da quando erano piccoli. Sono entrambi portatori della sindrome di Down che, però, non impedisce loro di fare sogni e progetti, grazie al sostegno delle loro famiglie e degli educatori del Centro Bresciano Down, attivo da 30 anni, che, attraverso l’operato della Cooperativa La Mongolfiera, li guida nella loro crescita, stimolando l’indipendenza, la capacità di affrontare le difficoltà di ogni giorno.

Grazie anche alla Fondazione Adecco per le Pari Opportunità, che propone a livello nazionale percorsi di sensibilizzazione delle aziende per l’inclusione lavorativa delle diversità, per Daniela e Alessandro (e altri ragazzi con sindrome di Down) è arrivato un contratto di lavoro importante in due punti vendita a Roncadelle, hinterland di Brescia.

Piani di vita

Per lei da Primark, catena internazionale di abbigliamento, per lui da Decathlon, colosso francese degli articoli sportivi. Il coronamento di un percorso occupazionale partito per entrambi al 21 Grammi, il ristorante che il Centro Bresciano Down ha inaugurato 6 anni fa, cui sono collegati anche progetti di autonomia abitativa. «Io ho una grande passione per la moda e il mio lavoro me ne porta ancora di più – racconta Daniela – così, quando sono in negozio, mi sento come a casa». Segue con attenzione i clienti, nel reparto uomo, piega i capi lasciati in disordine dopo la prova. A fine turno invia un messaggio sulla chat creata con i colleghi per fare il resoconto della giornata.

La sua vicinanza è un’infusione di buonumore. «Mi piace mandare vibrazioni positive ai miei compagni di lavoro che mi hanno insegnato a guardare avanti». E, una volta a casa, guarda film e serie tv in lingua originale per migliorare il suo inglese, già fluente. Oppure, si impegna come fashion blogger. «Su Facebook o Instagram, faccio dirette o video dedicati alla moda, ma anche al make up», racconta ancora Daniela che, con i soldi guadagnati vorrebbe realizzare il suo progetto di vita: «Disegnare una mia linea di abbigliamento e trasferirmi in Irlanda».

Lo spirito agonistico

Alessandro è maratoneta, ma soprattutto nuotatore, mosso da grande spirito agonistico anche nel lavoro. Non si fa intimidire dalla fatica. «Sono uno sportivo e quello da Decathlon è il lavoro per me. E coi colleghi mi trovo davvero bene. La socialità, le chiacchiere per confrontarsi, per me sono al primo posto», dice con fierezza. Nel reparto sport acquatici e alimentazione, approccio professionale e determinato con i clienti che immediatamente si fidano di lui. «Li aiuto, li consiglio nella scelta dei prodotti. Poi non sempre seguono i miei suggerimenti , ma l’importante è vendere», spiega, ridendo, entusiasta e già preso dallo spirito aziendalista in pochi mesi di assunzione. Daniela e Alessandro hanno trovato un solido trampolino di lancio verso il futuro, grazie al fondamentale supporto della famiglia. «I miei genitori hanno creduto in me e io sono orgogliosa di ciò che faccio», conclude Daniela, con tutta la bellezza della normalità nella diversità

27 agosto 2022 (modifica il 27 agosto 2022 | 07:22)

© RIPRODUZIONE RISERVATA

, 2022-08-27 05:23:00, I due giovani portatori della sindrome di Down hanno trovato un’occupazione a Roncadelle (Bs). I progetti inclusivi grazie alla Cooperativa La Mongolfiera e a Fondazione Adecco, Lilina Golia

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.