Pensione opzione donna e cumulo reddito da lavoro: è possibile?

Dopo la pensione opzione donna è possibile riprendere a lavorare o la misura lo impedisce?

La pensione opzione donna consente un congruo anticipo sulla pensione di vecchiaia alle donne che riescono a raggiungere i requisiti di accesso richiesti (58 anni e 35 anni per le dipendenti e 59 anni e 35 anni di contributi per le autonome, raggiunti entri il 31 dicembre 2021). Ma cosa accade se la donna che è in pensione con questa misura decide di lavorare? Scopriamolo rispondendo alla domanda di una nostra lettrice che ci scrive:

Buongiorno, dal 1/9/2022 sono in pensione; ho usufruito di opzione donna avendo compiuto i 58 anni nel 2021 e maturato i 35 anni di carriera. Mi è stato proposto un contratto di collaborazione scientifica con un compenso minore di 5000 €.

Mi è possibile aderire e cumulare i redditi?

Grazie

Opzione donna e cumulo redditi da lavoro

Ad oggi le uniche misure che espressamente vietano il cumulo dei redditi di pensione con quelli da lavoro, sono la quota 100, la quota 102 e la quota 41. Per tutte le altre misure che permettono l’accesso alla pensione di vecchiaia e quella anticipata permettono pienamente il cumulo di redditi da lavoro. Pertanto nessuna delle misure, con l’esclusione di quelle menzionate, vieta al pensionato di svolgere lavoro dopo la pensione.

Non fa eccezione opzione donna. La normativa che ha introdotto il regime sperimentale opzione donna, infatti, non prevede il divieto di cumulo dei redditi nè tanto meno vieta di lavorare espressamente. Pertanto si suppone che dopo un tale pensionamento sia possibile riprendere l’attività lavorativa.

Tra l’altro, con i contributi versati successivamente al pensionamento, è possibile richiedere, dopo un determinato numero di anni, un supplemento di pensione. Ovvero una somma da aggiungere alla pensione già percepita calcolata solo e soltanto sui contributi versati dopo il pensionamento.