Papa Francesco e il dolore al ginocchio che l’ha costretto a non celebrare la Veglia di Pasqua

Francesco in questi giorni è apparso più affaticato e con problemi di movimento del solito, forse per un riacutizzarsi della gonalgia di cui soffre da tempo

Che i riti del Triduo Pasquale siano faticosi, sia emotivamente che fisicamente, per chi li celebra non è una novità: la «Missa in Coena Domini» del Giovedì Santo, con la tradizionale lavanda dei piedi, la lunga funzione del Venerdì, poi l’ancora più lunga Veglia notturna con la celebrazione del Gloria e della Resurrezione e infine la Messa solenne della domenica di Pasqua sono il cuore dell’anno liturgico e in definitiva della fede cattolica.

Ma Papa Francesco in questi giorni è apparso più affaticato e con problemi di movimento del solito. Anche nella domenica di Pasqua si è visto, con il Pontefice che, sull’auto bianca che lo conduceva tra un lato e l’altro del Colonnato di via della Conciliazione, è stato prima in piedi, poi seduto e poi ancora in piedi. Forse per un riacutizzarsi della gonalgia di cui soffre, la patologia, piuttosto comune, che colpisce il ginocchio, infiammando i tessuti e costringendo il paziente a limitare la mobilità.

La gonalgia aveva già costretto Francesco a saltare la celebrazione del Mercoledì delle Ceneri, il rito che dà avvio alla Quaresima, lo scorso 2 marzo, e anche, il 7 febbraio, l’incontro congiunto di vescovi e sindaci a Firenze per il convegno «Mediterraneo frontiera di pace».

In questi giorni del Triduo il dolore al ginocchio è tornato a farsi sentire, cosa peraltro comprensibile per un uomo che il prossimo 17 dicembre compirà 86 anni e che già si muove con difficoltà. Tutti, cattolici e non, ricordano la sua faticosa camminata in una piazza San Pietro vuota e buia, sotto la pioggia che cadeva, il 27 marzo del 2020, per affidare a Dio l’umanità colpita dalla pandemia.

Questo Giovedì santo Francesco ha celebrato la Messa nel carcere di Civitavecchia, per poi lavare i piedi a 12 detenuti, che per evitargli di abbassarsi troppo e di piegare le ginocchia, sono stati fatti sedere su un piano rialzato. Anche per la Veglia pasquale Francesco non ha presieduto la celebrazione, ma si è limitato a pronunciare l’omelia e anche oggi, durante il giro in piazza San Pietro sulla Papamobile bianca per salutare i fedeli, è stato prima in piedi, poi seduto e poi ancora in piedi, con un’espressione malinconica che contrastava con la Festa. Perché il vero dolore che tormenta il Papa non è fisico: «I nostri sguardi sono increduli, in questa Pasqua di guerra. Troppo sangue abbiamo visto, troppa violenza. Anche i nostri cuori si sono riempiti di paura e di angoscia, mentre tanti nostri fratelli e sorelle si sono dovuti chiudere dentro per difendersi dalle bombe. Facciamo fatica a credere che Gesù sia veramente risorto, che abbia veramente vinto la morte. Che sia forse un’illusione? Un frutto della nostra immaginazione?». Ma subito dopo ha aggiunto: «No, non è un’illusione. Oggi più che mai risuona l’annuncio pasquale tanto caro all’Oriente cristiano: “Cristo è risorto! È veramente risorto!”».

17 aprile 2022 (modifica il 17 aprile 2022 | 16:43)

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, 2022-04-17 14:33:00, Francesco in questi giorni è apparso più affaticato e con problemi di movimento del solito, forse per un riacutizzarsi della gonalgia di cui soffre da tempo, Ester Palma

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