Un orario sbagliato per «Restart», in onda a mezzanotte

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Il programma, a parte gli ottimi servizi filmati, è diviso in due parti: l’intervista all’ospite principale, con domande puntuali e incalzanti, e una specie di talk, con più ospiti

Per fortuna c’è Rai Play: mi ha permesso di recuperare Restart, il programma di economia e politica condotto da Annalisa Bruchi in onda in seconda serata su Rai 2 (seconda serata vuol dire mezzanotte, ma che senso ha?). Ero curioso di conoscere i programmi di Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del Made in Italy. Sollecitato dalle domande di Bruchi e di Aldo Cazzullo, Urso ha spiegato molto bene quali siano le priorità del suo dicastero e del governo in generale: un aiuto per affrontare lo spropositato aumento delle bollette, la produzione autonoma di energia, l’inflazione, il fondo salva Stati, la chiusura della vicenda Monte dei Paschi, la pratica ITA e quella della rete unica. Tutti obiettivi urgenti e condivisibili. La trasmissione è andata in onda venerdì notte e io l’ho vista ieri.

Nel frattempo, le priorità del governo sono cambiate: il divieto di rave, il frusciante (aumento del contante), la lingua del patriarcato, il ritorno dei medici no vax. Succede. Intanto, l’«uomo dei numeri», l’economista Carlo D’Ippoliti, ha tracciato il quadro del caro energia rispondendo alle domande che tutti ci poniamo: quando torneremo a ricevere bollette meno salate? Ci vuole ancora tempo. Restart, a parte gli ottimi servizi filmati, è diviso in due parti: l’intervista all’ospite principale, con domande puntuali e incalzanti, e una specie di talk, con più ospiti. Ovviamente, la parte più interessante è la prima, per qualità e competenza, mentre la seconda sconta i vizi di tutti talk: se, fra gli altri, vengono invitati un primario e un ospite isterico a parlare di vaccini, di superamento dell’emergenza Covid, succede l’inevitabile: la lite, la contrapposizione caotica, lo scontro fra scienza e ideologia, la sovrapposizione delle voci, il tutto a danno della comprensione. Forse certi disturbatori meriterebbero di non essere invitati.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

2 novembre 2022 (modifica il 2 novembre 2022 | 20:28)

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, 2022-11-02 19:29:00,

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Il programma, a parte gli ottimi servizi filmati, è diviso in due parti: l’intervista all’ospite principale, con domande puntuali e incalzanti, e una specie di talk, con più ospiti

Per fortuna c’è Rai Play: mi ha permesso di recuperare Restart, il programma di economia e politica condotto da Annalisa Bruchi in onda in seconda serata su Rai 2 (seconda serata vuol dire mezzanotte, ma che senso ha?). Ero curioso di conoscere i programmi di Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del Made in Italy. Sollecitato dalle domande di Bruchi e di Aldo Cazzullo, Urso ha spiegato molto bene quali siano le priorità del suo dicastero e del governo in generale: un aiuto per affrontare lo spropositato aumento delle bollette, la produzione autonoma di energia, l’inflazione, il fondo salva Stati, la chiusura della vicenda Monte dei Paschi, la pratica ITA e quella della rete unica. Tutti obiettivi urgenti e condivisibili. La trasmissione è andata in onda venerdì notte e io l’ho vista ieri.

Nel frattempo, le priorità del governo sono cambiate: il divieto di rave, il frusciante (aumento del contante), la lingua del patriarcato, il ritorno dei medici no vax. Succede. Intanto, l’«uomo dei numeri», l’economista Carlo D’Ippoliti, ha tracciato il quadro del caro energia rispondendo alle domande che tutti ci poniamo: quando torneremo a ricevere bollette meno salate? Ci vuole ancora tempo. Restart, a parte gli ottimi servizi filmati, è diviso in due parti: l’intervista all’ospite principale, con domande puntuali e incalzanti, e una specie di talk, con più ospiti. Ovviamente, la parte più interessante è la prima, per qualità e competenza, mentre la seconda sconta i vizi di tutti talk: se, fra gli altri, vengono invitati un primario e un ospite isterico a parlare di vaccini, di superamento dell’emergenza Covid, succede l’inevitabile: la lite, la contrapposizione caotica, lo scontro fra scienza e ideologia, la sovrapposizione delle voci, il tutto a danno della comprensione. Forse certi disturbatori meriterebbero di non essere invitati.

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2 novembre 2022 (modifica il 2 novembre 2022 | 20:28)

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