Oltre 5mila euro all’anno per il docente esperto. Sei d’accordo con l’istituzione di una carriera per l’insegnante? VOTA IL SONDAGGIO

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A sorpresa, o quasi, il governo Draghi introduce la figura del docente esperto. Una svolta non indifferente per il mondo della scuola e non mancano già le proteste su quanto approvato ieri pomeriggio in Consiglio dei Ministri.

Prima del 2032, però, non inizierà questo percorso e non riguarderà tutti i docenti, ma solo una parte.

A partire dal 2023-24 entrerà a regime una nuova figura, quella del docente esperto. Non ci saranno mansioni o funzioni diverse. Il docente esperto dovrà rimanere nella stessa scuola per almeno tre anni.

Dopo un percorso di formazione quasi decennale l’insegnante che ricoprirà questo nuovo ruolo percepirà un assegno ad personam di 5.650 euro all’anno, pari a circa 400 euro lordi al mese.

Non tutti, però, potranno aspirare a questo: nel provvedimento varato si parla di non più di 8mila insegnanti, praticamente uno per scuola.

Gli insegnanti saranno selezionati tra i docenti di ruolo che “abbiano conseguito una valutazione positiva nel superamento di tre percorsi formativi consecutivi e non sovrapponibili”. 

Trattandosi di tre corsi triennali, se la novità entrerà in vigore per l’anno 2023-24 i primi docenti esperti entreranno in attività.

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BOZZA

TESTO

CAPO VI

Istruzione

ART 39

(Norme in materia di istruzione)

1. All’articolo 16-ter del decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 59, sono apportate le seguenti modificazioni:

a) al comma 4:

1) il secondo periodo è soppresso;

2) è aggiunto, in fine, il seguente periodo «Per gli insegnanti di ruolo di ogni ordine e grado del sistema scolastico statale, al superamento del percorso formativo triennale e solo in caso di valutazione individuale positiva è previsto un elemento retributivo una tantum di carattere accessorio, stabilito dalla contrattazione collettiva nazionale, non inferiore al 10 per cento e non superiore al 20 per cento del trattamento stipendiale in godimento, nei limiti delle risorse disponibili ai sensi del comma 5 e secondo le modalità ivi previste.»;

3) le parole «di cui al settimo periodo» sono sostituite dalla seguente: «di cui al presente comma»;

b) dopo il comma 4 sono inseriti i seguenti:

«4-bis. I docenti di ruolo che abbiano conseguito una valutazione positiva nel superamento di tre percorsi formativi consecutivi e non sovrapponibili di cui al comma 1, nel limite del contingente di cui al secondo periodo del presente comma e comunque delle risorse disponibili ai sensi del comma 5, possono accedere alla qualifica di docente esperto e maturano conseguentemente il diritto ad un assegno annuale ad personam di importo pari a 5.650 euro che si somma al trattamento stipendiale in godimento. Può accedere alla qualifica di docente esperto, che non comporta nuove o diverse funzioni oltre a quelle dell’insegnamento, un contingente di docenti definito con il decreto di cui al comma 5 e comunque non superiore a 8 mila unità per ciascuno degli anni 2032/2033, 2033/2034, 2034/2035 e 2035/2036. Il docente qualificato esperto è tenuto a rimanere nella istituzione scolastica per almeno il triennio successivo al conseguimento di suddetta qualifica. I criteri in base ai quali si selezionano i docenti cui riconoscere la qualifica di docente esperto sono rimessi alla contrattazione collettiva di cui al comma 9 e le modalità di valutazione sono precisate nel regolamento previsto dal medesimo comma. Nel caso in cui detto regolamento non è emanato per l’anno scolastico 2023/2024 le modalità di valutazione seguite dal comitato di cui al comma 4 sono definite transitoriamente con decreto del Ministro dell’istruzione da adottarsi di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze. In sede di prima applicazione, nelle more dell’aggiornamento contrattuale, si applicano i seguenti criteri di valutazione e selezione: 1) media del punteggio ottenuto nei tre cicli formativi consecutivi per i quali si è ricevuta una valutazione positiva; 2) in caso di parità di punteggio diventa prevalente la permanenza come docente di ruolo nella istituzione scolastica presso la quale si è svolta la valutazione e, in subordine, l’esperienza professionale maturata nel corso dell’intera carriera, i titoli di studio posseduti e, ove necessario, i voti con cui sono stati conseguiti detti titoli. I criteri di cui al quinto periodo sono integrativi di quelli stabiliti dall’Allegato B, annesso al presente decreto. Ai fini pensionistici e previdenziali le disposizioni di cui al presente comma operano con effetto sulle anzianità contributive maturate a partire dalla data di decorrenza del beneficio economico riconosciuto ai sensi del presente comma.

4-ter. A decorrere dall’anno scolastico 2036/2037 le procedure per l’accesso alla qualifica di docente esperto sono soggette al regime autorizzatorio di cui all’articolo 39, comma 3-bis, della legge 27 dicembre 1997, n. 449, nei limiti delle cessazioni riferite al personale docente esperto e della quota del fondo di cui al comma 5 riservata alla copertura dell’assegno ad personam da attribuire ad un contingente di docente esperto nella misura massima di 32 mila unità.»

c) al comma 5 dopo le parole «di carattere accessorio di cui al comma 4» sono aggiunte le seguenti «e al beneficio economico di cui al comma 4-bis»

La formazione continua e la Scuola nazionale

La formazione in servizio dei docenti, così come previsto dalla Legge 79, sarà continua e strutturata, in modo da favorire l’innovazione dei modelli didattici, anche alla luce dell’esperienza maturata durante l’emergenza sanitaria e in linea con gli obiettivi di sviluppo di una didattica innovativa previsti nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

La formazione sulle competenze digitali e sull’uso critico e responsabile degli strumenti digitali sarà parte della formazione già obbligatoria per tutti e si svolgerà nell’ambito dell’orario lavorativo.

Viene poi introdotto, dal decreto, un sistema di aggiornamento e formazione con una pianificazione su base triennale che consentirà agli insegnanti di acquisire conoscenze e competenze per progettare la didattica con strumenti e metodi innovativi. Saranno coinvolti docenti di ruolo e figure di sistema dedicate alla progettualità scolastica. Questa formazione sarà su base volontaria per chi oggi è già di ruolo, diverrà obbligatoria per i neo-assunti, dopo l’adeguamento del contratto. Sarà svolta in orario diverso da quello di lavoro e potrà essere retribuita a seguito di una valutazione selettiva, è la cosiddetta formazione incentivata. Criteri del sistema di incentivazione e il numero di ore aggiuntivo da svolgere saranno decisi in sede di contrattazione.

I percorsi di formazione continua saranno definiti dalla Scuola di alta formazione, che viene istituita con il decreto approvato, e si occuperà non solo di adottare specifiche linee di indirizzo in materia, ma anche di accreditare e verificare le strutture che dovranno erogare i corsi, per garantirne la massima qualità. La Scuola, che fa parte delle riforme del PNRR, si occuperà anche dei percorsi di formazione di dirigenti e personale Ausiliario, Tecnico e Amministrativo.

Le critiche dei sindacati

“Il governo trova nuove risorse per finanziare la figura del docente esperto, un meccanismo selettivo dei prof che riguarderà solo 8.000 lavoratori all’anno e che la categoria ha già bocciato con lo sciopero generale del 30 maggio scorso”. La critica arriva dai segretari generali di Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Gilda Unams e Snals Confsal.

“Si trovano i soldi per tutto tranne che per il rinnovo del contratto nazionale. Vogliamo lo stralcio del provvedimento delle misure che riguardano la scuola, che vanno riportate a materia contrattuale, individuando le risorse per chiudere il negoziato per il contratto di un milione di persone”.

, 2022-08-05 10:01:00, A sorpresa, o quasi, il governo Draghi introduce la figura del docente esperto. Una svolta non indifferente per il mondo della scuola e non mancano già le proteste su quanto approvato ieri pomeriggio in Consiglio dei Ministri.
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