Nuovo anno e vecchi problemi: cattedre vuote, caos supplenze e incognita covid. I sindacati protestano

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Il nuovo anno scolastico che fra poche settimane prenderà il via, avrà gli stessi problemi degli ultimi anni. Covid compreso. E le organizzazioni protestano e mostrano insoddisfazione.

Nomine, supplenze, la scelta delle 150 scuole, le graduatorie provinciali delle supplenze, quest’anno si ripetono gli errori degli anni passati“, dice Ivana Barbacci, segretaria generale Cisl Scuola, evidenziando che “siamo di fronte a graduatorie sbagliate nella gran parte delle province e quindi sono state fatte nomine in ruolo probabilmente su graduatorie gran parte errate per punteggio, per preferenze, per calcolo dei titoli di studio e di servizio“.

Si continuerà così a perpetrare gli errori anche sulle supplenze perché queste graduatorie comunque portano con sé il lascito di errori strutturali che sono derivanti semplicemente dalla fretta. – ha aggiunto Barbacci – Queste graduatorie andavano verificate a febbraio e non alla fine dell’anno scolastico e non dovevano ricadere sulle scuole che sono oberate di impegni e di scadenze per la fine dell’anno“.

Quindi ci troviamo ad avviare un anno scolastico con graduatorie falsate, ci troviamo anche a immaginare un ennesimo anno scolastico con un fabbisogno di supplenze elevatissimo – ha sottolineato Barbacci – Perché, come avevamo già anticipato, rispetto agli oltre 90mila posti in ruolo autorizzati dal ministero dell’Economia e Finanze, probabilmente si riuscirà a coprirne a mala pena il 50%, dato che la disponibilità all’interno delle graduatorie è una disponibilità di candidati, che hanno superato le prove, inferiore al 50%, in particolare al nord Italia. Possono esserci dei picchi di copertura al sud, ma non sono lì i posti vacanti, sono al nord“.

Anche per la Uil Scuola in realtà la scuola è ‘ferma’. “Più che ripartenza direi che la macchina della scuola è ferma e rischia di non ripartire con il verso giusto“, ha detto Giuseppe D’Aprile, il neoeletto segretario generale della Uil Scuola.

Le graduatorie provinciali sono state pubblicate piene di errori e, se non corretti, genereranno numerosi contenziosi oltre ad assistere al ‘balletto’ dei docenti che verranno assunti e poi licenziati – ha sottolineato D’Aprile – Sulla pelle dei docenti, a danno della continuità didattica degli alunni e delle segreterie scolastiche costrette a lavorare il triplo”.

Nuovo ministro dell’Istruzione? “Dovrà avere un rilevante peso politico per riportare la scuola al centro del dibattito parlamentare per ridarle il ruolo che merita“, ha concluso D’Aprile.

Secondo Rino Di Meglio, coordinatore nazionale Gilda Insegnanti, nulla di nuovo sarebbe stato fatto per la riapertura della scuola a settembre. “Nulla di nuovo sotto il sole. Solito caos. – ha detto Di Meglio all’Adnkronos – Nonostante la tecnologia il ministero è sempre nel caos. Le nomine si accavallano. Graduatorie non pubblicate e le Gps, graduatorie provinciali per le supplenze, forzate e piene di errori, senza tempo per attuare delle correzioni“.

Nuovo ministro dell’Istruzione? “Prima di esprimere qualsiasi preferenza per un ministro vorrei leggere uno straccio di programma da qualcuno e non sentire slogan e promesse“, ha chiosato Di Meglio.

L’inizio dell’anno scolastico è sempre complicato perché si tratta di far ripartire una macchina. Quello che non si è riusciti a fare negli anni passati – e speriamo che quest’anno vada meglio – è far sì che tutti i docenti siano in classe il primo giorno di lezione“, dice Antonello Giannelli, presidente dell’Associazione Nazionale Presidi, evidenziando come le “carenze strutturali siano dovute al fatto che il precariato è molto consistente e il sistema delle graduatorie e supplenze lo alimenta, non si riesce ad abbatterlo. Questo è il problema principale“.

Il numero uno dei presidi pensa anche alla questione covid: “Per quanto riguarda le questioni legate al covid è chiaro che dovremmo avere un anno migliore, anche se è difficile fare delle previsioni sull’andamento pandemia – ha aggiunto Giannelli – se le cose dovessero peggiorare, e auspichiamo di no, abbiamo le indicazioni fornite dall’Istituto superiore di sanità che naturalmente sono indicazioni di massima e di buon senso. Di fatto non è che ci sono regole in grado di metterci al riparo“.

, 2022-08-09 17:37:00, Il nuovo anno scolastico che fra poche settimane prenderà il via, avrà gli stessi problemi degli ultimi anni. Covid compreso. E le organizzazioni protestano e mostrano insoddisfazione.
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