Naspi precari scuola 2022: tra vecchie e nuove regole tutto quello che bisogna sapere

Si avvicina, nel mondo della scuola, il periodo in cui scadono i contratti dei docenti precari. Vediamo, quindi, tutto quello che c’è da sapere sull’indennità di disoccupazione Naspi.

La Naspi è l’indennità di disoccupazione che spetta ai lavoratori subordinati che perdono involontariamente il proprio posto di lavoro a patto che siano in possesso dei requisiti richiesti per il diritto. Non basta quindi aver perso il lavoro involontariamente ma è anche necessario possedere un certo numero di contributi versati nei precedenti quattro anni per aver diritto all’indennità di disoccupazione.

Per quel che riguarda i dipendenti del settore pubblico la Naspi spetta se sono assunti in ruolo o con contratto a tempo indeterminato. Questo significa che i precari della scuola, avendo un contratto a termine alla scadenza dello stesso possono richiedere indennità di disoccupazione

In questa guida vogliamo cercare di chiarire tutti quelli che sono i dubbi che riguardano la misura, visto che per la stessa ci sono state importanti novità nel 2022.

Requisiti per la naspi

Il primo cambiamento fondamentale riguarda proprio requisiti visto che fino allo scorso anno era necessario avere almeno 30 giorni di lavoro effettivo nel corso dei 12 mesi precedenti. questo requisito è stato cancellato Ed ora per aver diritto alla naspi basta rispettare i seguenti requisiti:

  • la perdita del lavoro deve essere involontaria ovvero frutto di licenziamento, scadenza contratto a termine, dimissioni per giusta causa. In caso di dimissioni volontarie infatti la naspi spetta soltanto alla neo mamma che si dimette entro l’anno di vita del figlio o nel caso di dimissioni per giusta causa;
  • Aver versato almeno 13 settimane di contributi nei 48 mesi precedenti l’evento disoccupazione.

Quando spetta quindi la Naspi ai precari della scuola? È necessario aver versato almeno 13 settimane di contributi nei 4 anni precedenti. Questo significa che anche una supplenza breve potrebbe dare diritto a ricevere l’indennità di disoccupazione che tranne in considerazione anche eventuali contratti sottoscritti negli anni precedenti.

Novità 2022 per la disoccupazione

Come abbiamo detto nel 2022 ci sono state grosse novità per quel che riguarda la naspi. La prima che abbiamo già accennato nel paragrafo precedente riguardo proprio requisiti di accesso: è stato abolito del tutto il requisito delle 30 giornate di lavoro effettivo nei dodici mesi precedenti e questo permette l’accesso alla misura anche a chi riesce a soddisfare il requisito delle 13 settimane di contributi anche andando a pescare più in là dell’anno in corso.

Un’altra novità importante riguarda il meccanismo di decalage, ovvero la riduzione del 3% al mese che opera sulla naspi. Fino allo scorso anno il taglio iniziava dopo tre mesi di fruizione quindi dal 91 esimo giorno di disoccupazione.Quest’anno invece il meccanismo che porta Naspi a ridursi mese dopo mese scatta solamente dal sesto mese di fruizione. Questo significa che per 5 mesi il lavoratore disoccupato potrà godere della naspi intera. Un’altra novità riguarda gli over 55: per questi lavoratori disoccupati il meccanismo di riduzione scatta solamente a partire dall’ottavo mese.

Disoccupazione come si  presenta La domanda è quando?

La domanda di Naspi può essere presentata esclusivamente in modalità telematica e quindi il lavoratore può procedere o presentandola in autonomia sul sito dell’Inps se è impossesso delle credenziali di accesso, o in alternativa rivolgendosi ad un CAF o un professionista abilitato. Ricordiamo che è perentorio presentare la domanda di Naspi entro 68 giorni dalla cessazione del rapporto di lavoro, pena la perdita del diritto all’indennità.

Per chi presenta la domanda di disoccupazione entro 8 giorni dalla scadenza del contratto di lavoro la decorrenza del trattamento partirà proprio dall’ottavo giorno. Per chi, invece, presenta la domanda decorsi gli 8 giorni la decorrenza del trattamento si avrà soltanto dal giorno successivo a quello di presentazione della domanda. Ci sono casi particolari, che però non interessano il mondo della scuola, in cui la decorrenza della Naspi può avvenire dopo 38 o 68 giorni.

Facciamo un esempio: un docente precario termina il suo contratto il 30 giugno e presenta la domanda di disoccupazione il 3 luglio Avrò diritto al trattamento a partire dal 8 luglio. Ma se presentasse la domanda di Naspi il 5 settembre la decorrenza della misura partirebbe dal 6 settembre. Per quanto riguarda i precari della scuola è bene presentare la domanda il prima possibile per avere tutti i mesi estivi coperti dell’indennità, visto che nella migliore delle ipotesi potrebbero avere un nuovo contratto da settembre.

Quanto dura la naspi?

La durata della Naspi varia da lavoratore al lavoratore. La durata infatti dipende dai contributi versati nei 4 anni che precedono la cessazione del rapporto di lavoro ed è pari alla metà delle settimane di contributi presenti in questo arco temporale. Se un lavoratore nei 4 anni precedenti ha sempre lavorato spetteranno 24 mesi di naspi, se, invece, negli ultimi quattro anni sono stati versati ad esempio solo 20 mesi di contributi la naspi verrà erogata soltanto per 10 mesi.

Come si stabilisce l’importo della naspi?

Così come avviene per la durata, anche l’importo della misura viene definito dagli ultimi quattro anni di lavoro. Importo della naspi è pari al 75% delle retribuzioni medie mensili degli ultimi quattro anni se inferiori a 1310 euro. Se le retribuzioni medie superano questo importo si deve procedere nel calcolo in questo modo:
Il 75% di 1310 euro a cui aggiungere il 25% della differenza tra questo importo è la retribuzione media.In ogni caso importo erogato non potrà essere superiore a €1360.

Di seguito cercheremo di rispondere alle domande più frequenti che i nostri lettori ci hanno posto.
Quali documenti servono per presentare domanda di naspi?
Per presentare la domanda servono solamente documenti che riguardano l’ultimo rapporto di lavoro punto un docente precario che nel corso dell’anno scolastico che si sta per concludere ha avuto diversi contratti, per presentare domanda di naspi dovrà essere in possesso solo della documentazione relativa all’ultimo contatto scaduto.
Sono precario con partita IVA mi spetta la naspi?
Per aver diritto alla naspi non è necessario chiudere la partita IVA importante è che per tutto il periodo di fruizione dell’indennità di disoccupazione si il limite di €4800 di guadagni dall’attività autonoma per ogni anno.
Ho fatto una supplenza di 1 mese, mi spetta la Naspi? Dipende. Se la supplenza da 1 mese è il primo lavoro o l’unico svolto negli ultimi 4 anni la Naspi non spetta perchè non si soddisfa il requisito delle 13 settimane di contributi versate nel quadriennio precedente. Se, invece, si è in possesso di altri contratti di lavoro nel quadriennio precedente, il mese di supplenza nel 2021 è sufficiente per richiedere la Naspi.

Se mi dimetto da un contratto a tempo indeterminato per accettare una breve supplenza al termine mi spetta la Naspi? Pur presentando dimissioni dal precedente rapporto di lavoro, al termine del contratto di supplenza la Naspi spetta (e nel calcolarla vengono conteggiati sia nell’importo sia nella durata, i periodi del lavoro con contratto a tempo indeterminato dal quale si sono presentate dimissioni) poichè lo stato di disoccupazione involontaria è necessario solo sull’ultimo rapporto di lavoro, quello che da il diritto alla Naspi.

Se prendo la Naspi a settembre posso accettare supplenza breve di poche ore? Il lavoratore che è titolare di sussidio di disoccupazione conserva il diritto allo stesso se accetta un contratto a tempo determinato di durata inferiore ai 6 mesi ma anche se accetta un contratto a tempo determinato superiore a 6 mesi se il reddito derivante dallo stesso è inferiore agli 8145 euro l’anno. Se si rimane in questi termini è possibile accettare anche brevi supplenze senza perdere il diritto al sussidio.

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, 2022-06-03 17:35:00, Si avvicina, nel mondo della scuola, il periodo in cui scadono i contratti dei docenti precari. Vediamo, quindi, tutto quello che c’è da sapere sull’indennità di disoccupazione Naspi.
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