Naspi, che fine fa quella che spetta dopo il licenziamento se si trova subito lavoro

Naspi e nuovo lavoro: come non perdere il diritto all’indennità di disoccupazione acquisita con il vecchio lavoro?

La Naspi è una prestazione che spetta al lavoratore dipendente quando perde involontariamente il lavoro. Ma nel caso dopo il licenziamento o la scadenza di contratto, si trovi subito un nuovo lavoro la Naspi non è riconosciuta. Ma non persa. Vediamo il perché rispondendo alla domanda di una nostra lettrice che ci scrive:

Provo a spiegarmi…, sperando di riuscirci:
 
In questo momento sono assunta regolarmente come baby sitter presso una famiglia. (Contratto in vigore dal 1° dicembre 2021 part-time, 25 ore/sett. dal Lun al Ven.)
Mi hanno dato a voce in questi giorni il preavviso di licenziamento, quindi concluderò il mio rapporto di lavoro con loro a giugno di quest’anno (2023).
 
Ora. La domanda.
 
Se io trovassi subito (o cmq nel giro di breve tempo) un altro lavoro in regola, e venissi assunta con regolare contratto CCNL etc, cosa ne sarebbe a quel punto della naspi che potrei richiedere per il lavoro di baby sitter? 
Sono a “conoscenza” (confusa) dei 4 anni precedenti al periodo di disoccupazione, ma quello che non capisco è come fare per non perdere la disoccupazione che mi spetta per i 18 mesi di lavoro effettuai come baby-sitter.

Naspi e nuovo lavoro, come si mantiene il diritto per la successiva perdita?

La Naspi spetta al lavoratore disoccupato. Ma se dopo un licenziamento o la scadenza di un contratto il lavoratore trova subito una nuova occupazione  non si trova nello stato di disoccupazione che gli da diritto a richiedere la Naspi. Di fatto, quindi, per quei 18 mesi la Naspi non le spetta perchè non risulterà disoccupata.

Tale Naspi non potrà più essere richiesta, ma quei 18 mesi lavorati come baby sitter saranno considerate alla perdita di un nuovo contratto di lavoro, ma solo se questo avvenisse entro 4 anni. Le vado a spiegare la cosa che non capisce: la Naspi prende in considerazione gli 4 anni di lavoro e non necessariamente consecutivi. Anche se negli ultimi 48 mesi, quindi, il lavoratore ha avuto diversi contratti, tutti potranno essere presi in considerazione per il calcolo dell’importo e della durata della Naspi.

Al momento, infatti, lei avrebbe diritto a 9 mesi di Naspi (la metà delle settimane di contributi versati nei precedenti 4 anni). Se lei lavorasse per altri 2 anni, supponiamo, avrebbe diritto a 1 anno di Naspi per il nuovo lavoro a cui aggiungere i 9 mesi maturati con il precedente. E l’INPS il calcolo non lo fa su nuovo o vecchio lavoro ma solo sui contributi versati negli ultimi 4 anni che non hanno dato diritto a Naspi. Ecco perchè non perde il diritto se trova subito un altro lavoro.

Ma se il nuovo lavoro durasse più di 2 anni e 6 mesi, avrebbe diritto solo a 24 mesi di Naspi, perchè questo è il massimo di durata dell’indennità. Quindi lei “conserva” il diritto alla Naspi per i 18 mesi di lavoro come baby sitter fino a che non supera i 4 anni di lavoro. Spero di aver dissipato i suoi dubbi.

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