Strage del Mottarone: più di due terzi della fune erano corrosi «ben prima» della tragedia

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di Giuseppe Guastella

Le perizie depositate al gip di Verbania: nessuno se ne accorse perché «negli ultimi mesi i controlli, peraltro non ritrovati in alcun registro, non sono stati effettuati». Inoltre i «forchettoni» erano inseriti stabilmente sulla cabina 3 almeno da due settimane

Più di due terzi della fune della funivia del Mottarone – ben il 68% dei fili che la componevano – erano già corrosi prima della tragedia che il 23 maggio 2021 è costata la vita di 14 persone che precipitarono nella cabina impazzita a causa dei freni di emergenza bloccati con i forchettoni, ma nessuno se ne accorse perché «negli ultimi mesi i controlli, peraltro non ritrovati in alcun registro, non sono stati effettuati» mentre «una corretta attuazione dei controlli stessi avrebbe consentito di rilevare i segnali di degrado, ovvero la presenza di anche un solo filo rotto o segno di corrosione, e quindi di sostituire la testa fusa, così come previsto dalle norme».

Le perizie depositate al gip di Verbania confermano che la sciagura del Mottarone è stata causata dalla scarsa se non assente manutenzione, come anticipato nei mesi scorsi dal Corriere della Sera, e che per mesi la funivia ha operato trasportando passeggeri con il rischio che la fune traente si spezzasse da un momento all’altro. «La rottura della fune traente, così come accertato dalle estese analisi metallografiche condotte, è avvenuta non per un eccesso di sforzo, bensì a causa del degrado della fune stessa verificatosi in corrispondenza dell’innesto della fune nella testa fusa, punto più delicato della fune», scrivono ancora i periti. Nell’inchiesta della procura di Verbania, guidata dal procuratore Olimpia Bossi e praticamente chiusa dopo appena 16 mesi di indagini, sono indagate 14 persone e alcune società.

I periti, nelle conclusioni a oltre 1.500 pagine di documenti, sottolineano con severità che i forchettoni – che escludevano i freni di emergenza, e che se non ci fossero stati avrebbero evitato la strage – non potevano né dovevano essere installati durante il normale esercizio della funivia perché «in contrasto con i dettami normativi». Nonostante questo, però, al Mottarone l’uso dei forchettoni era una pratica «molto frequente». Per quanto riguarda i controlli alla testa fusa della fune, essi «dovevano essere almeno mensili» ma «si può affermare con ragionevole certezza ingegneristica che negli ultimi mesi tali controlli prescritti dalla Norma non siano stati effettuati». I periti segnalano, inoltre, anche una tenuta «approssimativa e sicuramente censurabile» del libro-giornale, il registro su quanto veniva fatto nell’impianto.

I periti hanno acquisito i filmati di sorveglianza registrati a partire dall’8 maggio 2021, cioè 15 giorni prima dell’incidente (non è stato possibile recuperare i video precedenti). In tutti si vede la cabina numero 3, quella caduta, viaggiare sempre e costantemente con i forchettoni inseriti.

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17 settembre 2022 (modifica il 17 settembre 2022 | 15:15)

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, 2022-09-17 13:16:00, Le perizie depositate al gip di Verbania: nessuno se ne accorse perché «negli ultimi mesi i controlli, peraltro non ritrovati in alcun registro, non sono stati effettuati». Inoltre i «forchettoni» erano inseriti stabilmente sulla cabina 3 almeno da due settimane , Giuseppe Guastella

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