Molestie all’Adunata degli Alpini a Rimini, le ragazze: «Frasi e gesti volgari, parevano fuori controllo»

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di Alessandro Fulloni, inviato a Rimini

La 26enne che ha presentato la prima denuncia ai carabinieri: «Sono stata strattonata da tre uomini. Mi insultavano, sono riuscita a fuggire»

«Mi hanno presa per un braccio, strattonata, insultata con sconcezze irriferibili… Erano in tre, tre alpini. È successo sabato pomeriggio tra la folla Sono riuscita a divincolarmi in qualche modo e a scappare». Ancora sotto choc, lo ha raccontato ai carabinieri di Rimini una 26enne che, ieri, accompagnata dal suo avvocato, ha presentato una denuncia.

È la prima, sporta per molestie contro ignoti, arrivata alle forze dell’ordine dopo che domenica, nella cittadina romagnola, si è concluso il raduno nazionale delle «penne nere» contrassegnato da fischi, offese e palpeggiamenti che alcuni avrebbero indirizzato a donne e ragazze a spasso tra i viali oppure al lavoro nei bar, ristoranti, alberghi e negozi.

Altri esposti sono attesi nelle prossime ore. In mattinata le attiviste e i legali di «Casa Madiba» e «Non Una di Meno-Rimini» che hanno raccolto le segnalazioni si riuniranno per preparare il dossier da portare in Questura. Conterrà «almeno due o tre denunce circostanziate» spiega Alice, una delle militanti. Ma ci saranno anche gli estremi dei circa 200 «terribili racconti», giunti agli account social delle due associazioni che già nei giorni scorsi avevano preparato un questionario online per chiedere di eventuali molestie al raduno.

Una delle testimonianze è quella di Federica, di Cattolica, commessa a Misano. Sabato sera era a Rimini con due amiche e il fidanzato di una loro, tutti diciannovenni. Già dopo aver parcheggiato l’auto «abbiamo capito — racconta al Corriere — che l’atmosfera, con tutti quegli alpini che affollavano il lungomare, era terribile». Insulti, sconcezze, «persino una bestemmia urlata a squarciagola» quando «uno di quei vecchi, non lo definirei diversamente, si è avvicinato squadrandoci come se non avesse mai visto una donna». Il quartetto si è fatto largo «tra i palpeggiamenti delle penne nere», «molti già ubriachi, parevano senza controllo», raggiungendo infine una piadineria. «Accanto al nostro tavolo c’era una dozzina di alpini, tutti sopra i cinquant’anni. Ci guardavano con la bava alla bocca. Hanno chiesto di unirci “per una birra assieme”. Abbiamo detto no, loro hanno insistito. Al nostro ennesimo rifiuto, in quattro si sono alzati, sollevando la panchina e trascinandola verso di loro. Ridevano come fosse un gioco normale. Ero terrorizzata… Abbiamo gridato e ci hanno lasciato in pace ma solo dopo averci rivolto queste parole: “Voi tre donne dovreste fare più sesso”». Il ritorno all’auto è stato un «altro incubo: un settantenne si è avvicinato per dirmi che avevo “bellissime gambe” mimando poi un gesto osceno”».

Intanto altri gruppi «cercavano di bloccarci e se siamo riusciti a proseguire è stato solo perche il compagno della mia amica ci ha protette sgomitando». In tanti orinavano sul lungomare e quando, infine, «ho riposto la mia borsetta nel bagagliaio, uno mi ha gridato un’altra frase volgare».

Non diverso il racconto di Golshan 33 anni, iraniana laureata a Bologna e un impiego a Rimini nel settore del commercio. «Sabato sera stavo andando al lavoro a piedi, mangiando un gelato. A un tratto — è il racconto — uno di questi alpini si è avvicinato facendomi cadere il cono. Un uomo accanto a lui ha fatto una smorfia disgustosa con la lingua… Pochi metri più avanti un altro gruppetto ha cercato di bloccarmi. Per liberarmi mi sono messa a correre».

Una testimonianza che finirà nel dossier delle femministe di Rimini al pari di quella di Raffaela, diciottenne bolognese arrivata in Riviera sabato in treno assieme a un’amica e al fidanzato. Anche lei apostrofata, infastidita, circondata. Il momento peggiore è stato al ritorno quando «un alpino mi ha seguita, avvicinandosi d’improvviso. Non so che intenzioni avesse: ma so che per fermarlo è intervenuto il mio amico, preso a pugni. Fortunatamente dei poliziotti nelle vicinanze sono intervenuti, fermando l’aggressione. Ho chiesto perché non avessero arrestato quel violento. Mi hanno risposto che dovevo essere io a denunciarlo».

10 maggio 2022 (modifica il 10 maggio 2022 | 23:15)

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, 2022-05-10 22:01:00, La 26enne che ha presentato la prima denuncia ai carabinieri: «Sono stata strattonata da tre uomini. Mi insultavano, sono riuscita a fuggire», Alessandro Fulloni, inviato a Rimini

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