Mobilità, i docenti vincolati: Gli unici a restare bloccati sarebbero quelli con trasferimento su scuola puntuale. Si cancelli questa discriminazione

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Stando alle disposizioni del CCNI firmato lo scorso 27 gennaio, qualunque docente che avesse ottenuto un trasferimento sia su scelta analitica sia su scelta sintetica era soggetto al vincolo di permanenza nella scuola per tre anni. In base agli ultimi tavoli contrattuali, tuttavia, si evince che sono svincolati sia i neo immessi 22/23 sia i docenti che hanno ottenuto un precedente trasferimento su scelta sintetica e tutto questo grazie a precise deroghe inserite a favore dell’eliminazione dei vincoli.

A scrivere è il Comitato Nazionale Docenti Vincolati per segnalare tutte le criticità del vincolo a cui è sottoposto una parte del corpo docente.

Gli unici a rimanere vincolati, però, sono quei docenti che hanno ottenuto il trasferimento su una scuola puntuale: è possibile che permanga una simile discriminazione solo per chi ha fatto tale scelta?, si chiedono gli insegnanti.

Molti docenti hanno fatto una scelta mirata sia per le limitazioni che vivono sulla propria pelle (non potersi spostare, non sapere a chi lasciare i figli…) sia perché consapevoli che, qualunque fosse stata la loro scelta (sintetica o analitica), il vincolo sarebbe comunque rimasto. Riteniamo pienamente ingiusta una tale discriminazione considerato che, ad oggi, il presupposto su cui è stato firmato il vecchio contratto, ovvero la permanenza del vincolo, è venuto a decadere per la quasi totalità dei docenti.

 Pertanto CHIEDIAMO che nel CCNI venga inserita una deroga al vincolo su scelta puntuale (richiamato dall’articolo 22 comma 4 lett.A1 del CCNL) in modo da garantire equità e parità di trattamento a tutti i docenti intenzionati a fare domanda di mobilità, proseguono i docenti vincolati.

Il Comitato conclude: se tale richiesta venisse accolta, migliaia di docenti potranno finalmente ricongiungersi ai propri cari. Migliaia di docenti non dimenticheranno gli effetti di una politica che finalmente coniuga il diritto alla famiglia e quello al lavoro, una politica che lotta per il bene dei suoi cittadini e che traduce le proprie parole in azioni concrete, segnando finalmente la svolta.

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