Michela, volontaria 23enne: «Ho annullato la gita per portare gli amici a spalare il fango nelle Marche»

di Alfio Sciacca

Michela Massaccesi, studentessa iscritta alla facoltà di Ingegneria biomedica, è una delle 200 volontarie che stanno ripulendo Senigallia dalla coltre di fango dopo l’alluvione nelle Marche

dal nostro inviato
SENIGALLIA (ANCONA) — «Per oggi (ieri, ndr) avevamo in programma di andare a fare una gita sul Gran Sasso. Ieri sera eravamo insieme e l’ho buttata lì: ma invece di una giornata a faticare in mezzo alle montagne perché non andiamo a spalare un po’ di fango?». Con le pale ancora in mano Michela Massaccesi e i suoi tre amici ora addentano al volo uno sfilatino al salame. Si concedono un momento di pausa dopo la mattinata ad aiutare commercianti e residenti di Senigallia, invece della gita in montagna. «Ci siamo dati da fare per spalare il fango e, con i secchi, abbiamo tirato fuori l’acqua che si è accumulata nei sottoscala e negli scantinati. Abbiamo liberato anche una stradina che non era accessibile — rispondono orgogliosi —. Un po’ faticoso, ma con la buona volontà si riesce a fare tutto».

Michela, 23 anni, ha già conseguito la laurea triennale e ora sta per completare la magistrale in ingegneria biomedica. «Roba seria!», scherzano gli amici. «Vabbé — ribatte lei —, ci si prova». Falsa modestia per nascondere un carattere da vero leader del gruppetto, per il resto composto tutto da maschietti: Matteo, Guido e Alessandro. E infatti lei ci tiene a sottolineare che è anche un capo scout.

Per i quattro amici, arrivati da Jesi, è la prima volta da volontari dopo un’alluvione. «Nel 2014 eravamo ancora troppo piccoli. Questa volta non potevamo assolutamente mancare». Hanno fatto tutto da soli. «Ci siamo coordinati con la Caritas che ci ha detto dove lasciare l’auto — dice Michela —. Per il resto, pale, rastrelli, secchi, abbiamo portato tutto da casa. La gente ci ringrazia, ma noi siamo felici di potere dare una mano. Di fronte a tanta devastazione ci sembrava il minimo». Continuerete? «Non lo so — dice Michela —. Domani (oggi, ndr) riprendono le lezioni, devo capire se riesco ad organizzarmi. Vediamo quello che riusciamo a fare oggi, intanto andiamo avanti». «Almeno fino a quando non ci viene di nuovo fame», scherzano gli amici.

Sono oltre 200 i volontari arrivati nella giornata di ieri da tutte le Marche per aiutare la gente di Senigallia. Vengono smistati dalla Caritas diocesana nei vari punti della città, in modo che nessuno si muova a vuoto. In gran parte sono giovani che, oltre alla forza delle loro braccia, hanno portato una ventata di entusiasmo. Ma ci sono anche famiglie («Volevo far vedere a mio figlio che si può passare una giornata senza stare attaccato al cellulare» dice Marco, qui con moglie e figli) e gruppi richiamati dal passaparola su Instagram o TikTok. Ma i più infaticabili a spalare fango sono i rugbisti del Falconara, arrivati con le magliette e le insegne della loro squadra.

19 settembre 2022 (modifica il 19 settembre 2022 | 07:10)

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, 2022-09-19 05:18:00, Michela Massaccesi, studentessa iscritta alla facoltà di Ingegneria biomedica, è una delle 200 volontarie che stanno ripulendo Senigallia dalla coltre di fango dopo l’alluvione nelle Marche, Alfio Sciacca

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