I funerali di Mauro Forghieri, parla Arnoux: «Dopo le sportellate con Villeneuve, ci disse: “siete due pazzi»

di Alessandro Fulloni

A Modena l’ultimo saluto al leggendario progettista della scuderia di Maranello. L’ingegnere Dallara: «Era il migliore di tutti noi»

Dal nostro inviato
MODENA Tra i piloti ferraristi c’era René Arnoux mentre Jody Scheckter, con la Rossa campione del mondo nel 1979, che pure aveva annunciato la sua presenza non ce l’ha fatta a partire da Londra: aveva il passaporto scaduto. C’erano l’alfista Bruno Giacomelli, poi il capo team della Scuderia Mattia Binotto che ai tanti giornalisti presenti si è limitato a dire: «Son qui a titolo personale». Poi l’ingegner Gian Paolo Dallara, il sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli e quelli di Maranello Luigi Zironi e Formigine Maria Costi. Ai funerali di Mauro Forghieri, leggendario progettista della Ferrari, e direttore tecnico della Scuderia dal 1962 al 1984 e morto mercoledì a 87 anni, c’era un bel pezzo del mondo della Formula 1. Ma non solo.

Ore 11, chiesa di San Pietro a Modena. Le esequie si celebrano qui e ci sono tanti cittadini qualunque, le maestranze — tantissimi in pensione — del Reparto Corse del marchio di Maranello. Sul sagrato, ecco Arnoux, la stessa aria ribalda, solo un po’ più ingrigito, di quando, prima di passare alla Ferrari, si prendeva a «sportellate» con Gilles Villeneuve al gran premio di Francia. Era il 1° luglio 1979 e «a fine gara Mauro venne da noi e ci disse: e pensare che stavate duellando per il secondo e terzo posto… siete due pazzi». Gli passa accanto Giacomelli: «Un grande ingegnere, una grande persona…».

Ma ecco l’ingegnere Dallara, titolare della storica e omonima scuderia, che proprio con Forghieri cominciò, giovanissimo, a progettare auto: «Mauro in poche parole? Il migliore di tutti noi, un genio». Tanti i giornalisti, molti suoi amici come Mario Donnini, inviato di Autosprint: «“Chi era Forghieri? Semplicemente l’erede di Enzo Ferrari».Poi, dentro la chiesa, altri ricordi. Quello toccante, che finisce in lacrime, del sindaco Muzzarelli: «Un uomo semplice e un genio. Lo ricordo quando lo scorso 13 gennaio, giorno del suo compleanno, divenne un cittadino onorario di Modena, lui che era di Formigine. Incarna tutto della nostra Motor Valley e dell’amore che i modenesi hanno per i motori».

C’è quello infine di Pietro De Franchi, avvocato ma anche assistente personale di Forghieri dal 1969 al al 1976. Racconta tante cose, «l’ingegnere era un visionario. Sapete, nel 1970, in campo automobilistico, lo studio dell’aerodinamica era carente. Ma lui, per inventare la soluzione degli alettoni, chiese aiuto a un ex motociclista, Chicchi Guglielminetti, appassionato aeromodellista. Aveva la quinta elementare ma conosceva ogni segreto dell’aria, i fluidi, la velocità. Tracorrevano insieme ore e ore sagomando pezzi in balsa… Regazzoni e Lauda vinsero anche grazie a quegli studi».

4 novembre 2022 (modifica il 4 novembre 2022 | 19:18)

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