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Mattarella e il 25 aprile: parla di Ucraina e cita «Bella ciao»

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di Redazione Online Il presidente ad Acerra (dove i nazisti uccisero 90 civili): «La mattina dell’invasione russa ho rammentato le parole della canzone». «La resistenza ha ridato dignità all’Italia» I valori della libertà e della democrazia incarnati tanto dai partigiani che il 25 aprile del 1945 sconfissero il nazifascismo quanto dagli ucraini che si stanno opponendo con le armi all’invasione russa. Sergio Mattarella, celebrando l’anniversario della Liberazione, ha ribadito un parallelo che già aveva espresso nei giorni scorsi. Sergio Mattarella ha citato « Bella ciao» celebrando ad Acerra, cittadina campana che pagò con il sangue di 90 martiri la sua opposizione ai nazisti, la festa della Liberazione. «Il valore della Resistenza – la resistenza all’aggressione, all’odio, alle stragi, alla barbarie contro i civili – supera i suoi stessi limiti temporali e geografici» ha detto il capo dello Stato. E «il titolo di resistente va a tutti coloro che, con le armi o senza, mettendo in gioco la propria vita, si oppongono a una invasione straniera». «Nelle prime ore del mattino del 24 febbraio siamo stati tutti raggiunti dalla notizia che le Forze armate della Federazione Russa avevano invaso l’Ucraina» ricorda il Presidente della Repubblica; racconta di aver avvertito quel giorno «un pesante senso di allarme, di tristezza, di indignazione» e di aver rammentato immediatamente «le parole `Questa mattina mi sono svegliato e ho trovato l’invasor´». La conseguenza è che la guerra in Ucraina va fermata «subito, con determinazione» perché «questo tornare indietro della storia rappresenta un pericolo non soltanto per l’Ucraina ma per tutti gli europei, per l’intera comunità internazionale». Il conflitto va fermato «prima che possa ulteriormente disarticolare la convivenza internazionale, prima che possa tragicamente estendersi». Questo, non altre vie ipotizzate da alcuni «è il percorso per la pace, per ripristinarla; perché possa tornare ad essere il cardine della vita d’Europa». Mattarella non dimentica gli aiuti che giunsero dall’estero: «soldati alleati, venuti da ogni parte del mondo, a liberare l’Italia dal giogo del nazifascismo. Migliaia di loro hanno perso la vita e sono sepolti nei nostri territori. Esprimiamo a loro, a distanza di tanti anni, la nostra incancellabile riconoscenza. Erano soldati della coalizione contro il male assoluto, di cui l’Italia sotto la dittatura era stata tragicamente parte». E infine proprio la Resistenza contro il nazifascismo «contribuì a risollevare l’immagine e a recuperare il prestigio del nostro Paese. Fu a nome di questa Italia che Alcide De Gasperi poté presentarsi a testa alta alla Conferenza di pace di Parigi». 25 aprile 2022 (modifica il 25 aprile 2022 | 16:38) © RIPRODUZIONE RISERVATA , 2022-04-25 14:21:00, Il presidente ad Acerra (dove i nazisti uccisero 90 civili): «La mattina dell’invasione russa ho rammentato le parole della canzone». «La resistenza ha ridato dignità all’Italia», Redazione Online

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