Mattarella e le due domande a Berlusconi, Salvini e Meloni: «La maggioranza c’è?»

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di Monica GuerzoniL’incontro tra il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e la delegazione del centrodestra è durato 11 minuti (ma tra i cronisti qualcuno dice appena 7). E Meloni: «Colloquio lampo? Sì, ma le idee sono abbastanza chiare» Le parole, prima di tutto. Giorgia Meloni che assicura «siamo pronti» e sottolinea con una minuscola risata davanti alle telecamere che tutta la coalizione ha proposto al presidente Mattarella «l’indicazione della sottoscritta come persona incaricata di formare il nuovo governo». Le parole, dunque. Ma anche la mimica, le facce, i passi sul tappeto rosso, le vicinanze e le distanze raccontano una giornata storica e ne rendono plasticamente il senso politico: finisce la lunga era di Silvio Berlusconi, comincia la stagione del primo governo a trazione destra-destra e della prima donna italiana a Palazzo Chigi. La crisi scatenata dalla guerra fa paura, le borse scendono, i leader salgono sul Colle più alto. Bisogna far presto, dicono gli orologi del Quirinale. Il colloquio della delegazione di maggioranza con il presidente Sergio Mattarella dura 11 minuti, ma qualche cronista giura di averne cronometrati appena 7. In ogni caso è un record assoluto, che la stessa Meloni, entrando mezz’ora più tardi alla Camera, spiegherà così: «Colloquio lampo? Sì, ma le idee sono abbastanza chiare». In quell’abbastanza c’è tutto, ci sono le tensioni e gli scontri degli ultimi giorni ma anche il «miracolo» di un’alleanza che si è ricompattata per non disperdere la forza del mandato popolare e garantire la nascita dell’esecutivo. La foto simbolo è il volto di Berlusconi , il sorriso tirato fino allo spasimo della mascella, la mano che si alza nella Loggia d’Onore per salutare i giornalisti e quell’aria da padre nobile che, a forza di incarichi da premier, la sa più lunga di tutti. Sarà lui, lungo il percorso verso l’uscita, a illustrare agli alleati affreschi e arazzi, dopo che Mattarella lo ha trattenuto qualche minuto in più per un faccia a faccia chiarificatore sulla politica estera. Con Zelensky o con Putin? Con la Nato o con il Cremlino? Poco prima, nel momento solenne delle consultazioni, Mattarella aveva rivolto ai 12 della delegazione due domande secche. La prima: «C’è una maggioranza?». La seconda: «Chi è il premier?». Risposte facili facili, un «sì» corale e il nome all’unisono di Giorgia Meloni. La «sottoscritta», appunto. Il resto è nelle foto, nei video dell’ingresso e dell’uscita dal maestoso palazzo che fu dei Papi. Berlusconi che arriva per primo in auto fin dentro il cortile con Ronzulli e Cattaneo. Antonio Tajani, come uno sposo separato in casa, che li segue di una manciata di secondi, da solo e a piedi. Poi tocca a «Giorgia», come la chiamano curiosi, turisti e fotografi in attesa sul grande piazzale. Scende dalla Fiat 500 bianca in tailleur blu istituzionale e occhialoni scuri, che toglierà all’ingresso. E la sua lunga giornata può iniziare: pranzo a Montecitorio, incontri separati nel pomeriggio con Berlusconi e Salvini e, alle 16.30, di nuovo sul Colle per ricevere l’incarico da Sergio Mattarella. 21 ottobre 2022 (modifica il 21 ottobre 2022 | 15:04) © RIPRODUZIONE RISERVATA , 2022-10-21 12:27:00, Il colloquio del presidente della Repubblica Sergio Mattarella con la delegazione del centrodestra è durato 11 minuti (anche se qualcuno dice di averne cronometrati appena 7). E Meloni: «Colloquio lampo? Sì, ma le idee sono abbastanza chiare», Monica Guerzoni

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