Marmolada, il glaciologo: «Le cause? Il clima cambia, da maggio in quota fa un caldo record»

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di Alessio Ribaudo

Per il professor Renato Colucci (Cnr), docente all’Università di Trieste: «I ghiacciai oggi non sono più in equilibrio e quello sulla Marmolada entro 20 anni sparirà per via dei cambiamenti climatici»

Il distacco del seracco sulla Marmolada non ha una sola motivazione ma è avvenuto per via di alcune concause. «I ghiacciai a causa dei cambiamenti climatici non sono più in equilibrio, soprattutto, al di sotto dei 3.500 metri — spiega il professor Renato Colucci, docente di glaciologia dell’Università di Trieste e ricercatore del Cnr — perché si è creato un clima diverso da 30 anni fa che non sostiene più la loro esistenza e, purtroppo, eventi tragici come quello accaduto sulla Marmolada sono, probabilmente, destinati a ripetersi. Per questo, serve mantenere la massima attenzione quando si scala».

Ieri sulla Marmolada secondo il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, è stato raggiunto il record delle temperature: con 10 gradi circa in vetta. Che influenza ha avuto sul seracco?

«Più che la temperatura record di un giorno sul seracco hanno influito le temperature anomale che da maggio si registrano in quota. A seconda dei posti, sono state anche di 10 gradi sopra ai valori normali. Poi lo scorso inverno è fioccato poco ed è venuta meno la protezione che la neve fornisce d’estate ai ghiacciai».

Come si spiega la tragedia?

«A questo grave scenario, si è aggiunta la forte ondata di calore dall’Africa: ha, probabilmente, prodotto una grossa quantità di acqua liquida da fusione glaciale che scorreva fra la base della montagna e quella parte di ghiacciaio della Marmolada. Quindi è avvenuto il crollo nelle condizioni peggiori per distacchi di questo tipo: tanto caldo e tanta acqua sotto. Purtroppo succederà ancora anche per via delle condizioni del ghiacciaio».

Come sta il ghiacciaio della Marmolada oggi?

«Se fosse un paziente direi che sta molto male e le sue condizioni peggiorano sempre di più. Sette anni fa avevamo condotto una ricerca con il Cnr in cui avevamo evidenziato come, dal 2004 al 2015, il volume si fosse ridotto del 30 per cento, mentre la diminuzione areale fosse stata del 22 per cento. Per questo avevamo concluso che entro il 2050, o giù di lì, sarebbe scomparso. Da allora, la situazione è peggiorata molto per via dei cambiamenti climatici più accelerati che hanno portato all’aumento delle temperature. Così, la scomparsa del ghiacciaio potrebbe avvenire anche entro vent’anni».

3 luglio 2022 (modifica il 4 luglio 2022 | 09:47)

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