Mancano tecnici: a Piacenza le aziende vanno ad assumerli nelle scuole

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di Claudio Del Frate

Colloqui tra diplomandi e imprese direttamente in classe che potranno sfociare in contratti di lavoro. In Italia 400.000 i posti che le aziende non riescono a coprire per carenza di personale qualificato

Filiera corta, anzi cortissima: nel mercato del lavoro che ogni giorno vede crescere la mancanza di lavoratori qualificati, le aziende vanno ad assumerli direttamente nelle classi degli istituti tecnici. Accadrà lunedì a Piacenza, alla scuola superiore «Marconi» dove i dirigenti di un’ottantina di imprese terranno colloqui con gli studenti delle classi quinte ma anche delle quarte. Un’iniziativa dedicata all’orientamento post diploma, come già ne avvengono da anni in scuole di tutta Italia ma che questa volta potrà sfociare in un vero e proprio contratto di lavoro.

L’iniziativa dell’istituto piacentino è il «termometro» dell’aria che tira sul fronte dell’occupazione, specie quella giovanile: dopo anni di percentuali di senza lavoro in doppia cifra, dopo le lunghe stagioni del precariato e degli stage non retribuiti, per chi è in possesso di un bagaglio professionale richiesto dal tessuto economico si apre un percorso professionale più garantito. Per i diplomati negli istituti tecnici già da anni le probabilità di trovare un impiego sono molto alte. Colpisce, stavolta, il fatto che i datori di lavoro vadano a fare direttamente «scouting» tra chi non è ancora diplomato. Il problema, come suggeriscono i frequenti report e analisi di mercato è semmai un altro: il cosiddetto «mismatch» tra offerta e domanda, la carenza di figure qualificate e il permanere invece di una fascia scarsamente istruita e quindi difficilmente collocabile.

In questo solco si inserisce l’iniziativa dell’Istituto superiore Marconi che prepara periti meccanici, infermatici, chimici, logistici (Piacenza , in quest’ultimo settore è diventato un polo di rilevanza nazionale): tutte figure largamente richieste dalle imprese. Secondo quanto indica il sito della scuola coinvolgerà circa 350 ragazzi. Le aziende che si troveranno fall’altra parte della cattedra sono tutte del territorio e hanno già collaborato in passato in percorsi di alternanza scuola-lavoro. Queste ultime potranno far conoscere le loro realtà e anche selezionare candidati con brevi colloqui individuali; dall’altro lato gli studenti avranno l’opportunità di candidarsi per le posizioni occupazionali aperte e ottenere indicazioni sui percorsi post diploma.

Secondo le statistiche di Anpal e Istat in Italia ci sono attualmente circa 400.000 posti di lavoro che le aziende non riescono a coprire, con una impressionante impennata a partire dal 2021 nei mesi della ripresa post Covid. Come fa notare una analisi di Andrea Garnero e Massimo Taddei sul sito Lavoce.info è normale che non sempre domanda e offerta di occupazione non sempre si i contrino. Meno scontato è che in un sistema convivano un alto numero di disoccupati (in Italia sono 2,4 milioni) e un contemporanea carenza di manodopera. «Se l’“inefficienza” nell’incontro tra domanda e offerta di lavoro fosse destinata a perdurare – scrivono i due esperti – (e magari a crescere con la transizione verde e digitale), la realizzazione degli ambiziosi piani di investimento del Piano nazionale di ripresa e resilienza sarebbe a rischio».

19 maggio 2022 (modifica il 19 maggio 2022 | 21:24)

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, 2022-05-19 19:24:00, Colloqui tra diplomandi e imprese direttamente in classe che potranno sfociare in contratti di lavoro. In Italia 400.000 i posti che le aziende non riescono a coprire per carenza di personale qualificato , Claudio Del Frate

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