La famiglia influencer di Anna e Claudio con sei figli (tutti maschi): «Così ceniamo con meno di 20 euro al giorno»

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di Enrico Galletti

Dalla sveglia alle sette, alla scuola, al pranzo tutti insieme, ai vari impegni di ognuno di loro. Li seguono in quasi 120mila. «Servono tanta pazienza e una buona organizzazione»

Sono le venti, è ora di cena. A casa di Anna, 120 metri quadrati a Genova, il suono prevalente è quello di un pianto. È Amedeo, ha esattamente un mese di vita e cinque fratelli. È l’ultimo dei Tappino. Una famiglia da otto, nove con il cane. Ognuno è reduce dai propri impegni, anche da quelli sportivi, oltre alla scuola. Tutti diversi. Mamma Anna li elenca a memoria (e non è facile!). Giancarlo, 15 anni, palestra; Tiziano, 12, hockey su prato, pallavolo, palestra; Teodoro, 8, nuoto e atletica; Ascanio, 6, palestra e nuoto; Rubio, 4, nuoto; Amedeo nulla (ha un mese, come potrebbe essere altrimenti?). Ah, Ascanio fa anche teatro. Famiglia da otto, dicevamo. Ma a volte riescono a essere anche molti di più: «Siamo una casa molto aperta. Del resto – scherza Anna Martini –, è molto meno imbarazzante che i nostri amici o i compagni di classe dei ragazzi vengano qui piuttosto che doverci presentare noi a casa loro in otto!». E così ogni tanto suona il campanello. Del resto, aggiungere un posto a tavola è un’attività a cui i Tappino non sono affatto impreparati. «Serve tanta pazienza e una buona organizzazione familiare. Tutto il resto è divertente», dice Anna.

Un’organizzazione che comporta, per forza di cose, regole molto chiare. «Si cena insieme, intanto. Sempre. Tutti a tavola. E subito c’è la filastrocca del buon appetito, una tradizione per far capire ai figli più piccoli l’importanza di riunirsi almeno una volta al giorno». Anche la suddivisione dei compiti è fondamentale. Alcuni figli apparecchiano e sparecchiano, Anna cucina e Claudio fa la spesa, ogni giorno. «Compra in base alle offerte, torna a casa con le buste e vedendo gli ingredienti io scelgo cosa cucinare. Viviamo sempre cercando di risparmiare, nella quotidianità, nonostante i nostri lavori ci consentano di avere un tenore di vita del quale non ci possiamo lamentare. L’attenzione a combattere lo spreco di denaro e di cibo, però, è sempre presente». Ogni cena per otto? «Spendiamo meno di 20 euro al giorno, salvo per carne o menu particolari. Come facciamo? Una sola portata a pasto e che sia uguale per tutti. I figli non possono dire: “Questo non mi piace”, non chiedono che cosa vorrebbero per cena, altrimenti sarebbe il caos. Comunque è la spesa al supermercato la voce che incide maggiormente nel nostro bilancio familiare: cerchiamo di restare nel budget di 30 euro al giorno, quindi intorno ai mille al mese, ma i rincari ultimamente pesano».

E poi la gestione dei figli, contando che sia Anna sia Claudio lavorano. Lei part time come social media manager in una agenzia del lavoro, lui accettatore di officina in una concessionaria a Lavagna. E ultimamente, si sono creati un altro lavoro che coinvolge tutta la famiglia. «Siamo degli influencer positivi, cerchiamo di raccontare su Instagram (@mammadi6maschi e @papadi6_maschi ) la nostra quotidianità e la gestione familiare. Mostriamo che tutto è possibile: ad esempio fotografando la nostra cena e, in parallelo, gli scontrini della spesa. Nel tempo sono nate delle collaborazioni e molto spesso alcune aziende ci mandano prodotti (non solo alimentari) da provare e promuovere». Sveglia alle 7 del mattino. Anna, ormai, non mette più la sveglia. «Corro a svegliare tutti e sei i ragazzi. Alzo le tapparelle e: “Ragazziiii, forza, sveglia!”. La sera prima preparo in punti diversi della casa i vestiti e loro sanno sempre dove trovarli, per prepararsi prima di uscire». Torniamo alla gestione dei figli, che ogni giorno – oltre ad andare a scuola – fanno uno sport diverso. I grandi vanno a scuola da soli, i tre piccoli a piedi con mamma. Il papà, nel pomeriggio, va a recuperarli dalle varie attività. Prima della spesa. I vestiti si “tramandano” di fratello in fratello. Poi ognuno integra con cose nuove. Come in tutte le famiglie, ma decisamente in proporzioni maggiori. In casa c’è un sistema “a stelline”.

E i premi. «Si chiama token economy. Quando i ragazzi prendono note di merito a scuola o fanno qualcosa di buono, arriva una stellina, in caso di demerito le perdono. Se raggiungono cinque stelle, troviamo un modo per premiarli». I regali arrivano al compleanno. «Quasi tutti d’estate, regali semplici, senza strafare, ma ognuno ha la sua festa con gli amici». Anna fa spazio a qualche riflessione: «Siamo una famiglia particolare, è vero, ma è più facile di quanto sembri. Le questioni economiche contano poco, vale il detto: “Dove si mangia in due si mangia anche in tre”, nel nostro caso in otto. Abbiamo un mutuo da pagare, fino a qualche mese fa ne avevamo due, con stipendi non certo alti. C’è sempre un modo per fare le cose, a meno che si abbia l’ambizione di portarli nei resort a cinque stelle. I figli puoi crescerli a pasta al sugo o a filetto e sushi. È una scelta, ma ne vale la pena».

Momenti di sconforto? «A volte perdo la pazienza, come tutte le mamme. Forse la cosa più impegnativa è cambiare approccio tra i figli: se parli con quello di 15 anni e poi con quello di 6, passi dalle crisi adolescenziali ai capricci. Ma ho sempre una priorità: dedicare il giusto spazio a ognuno». A gennaio, tutta la famiglia partirà per la settimana bianca in val di Fassa. Lì si ripeterà ciò che accade sempre, in vacanza: «Ci guardano incuriositi, ci chiedono se siamo una comitiva. In effetti – scherza – la nostra macchina sembra un pullmino». Guardando al futuro? «Se c’è una cosa che mi auguro è che tutti i ragazzi restino uniti, che si sostengano e continuino ad aver piacere di tornare a casa, anche quando saranno grandi». E intanto: aggiungi un posto a tavola. Alla porta di casa – a proposito di adolescenza – fa capolino la fidanzatina di uno dei sei. E da otto diventano nove. Sono felici. Quando qualcuno protesta, dice che avrebbe preferito essere figlio unico. Ma non tutti e sei sono d’accordo: c’è chi, ad esempio, nel bel mezzo della cena la butta lì: «Sarebbe bello se arrivasse un nuovo fratellino!».

24 novembre 2022 (modifica il 24 novembre 2022 | 12:49)

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, 2022-11-24 12:14:00, Dalla sveglia alle sette, alla scuola, al pranzo tutti insieme, ai vari impegni di ognuno di loro. Li seguono in quasi 120mila. «Servono tanta pazienza e una buona organizzazione», Enrico Galletti

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