Mafia, blitz contro il clan Moccia di Napoli: arrestati i pugliesi Pasquale Finocchio e Andrea Guido

l’operazione Mezzogiorno, 20 aprile 2022 – 10:12 Il primo, ex vicepresidente del consiglio comunale di Bari, l’altro ex assessore a LecceIl boss Angelo Moccia era stato con la moglie anche in udienza pubblica dal Papa di Nicolò Delvecchio e Claudio Tadicini Nei riquadri, dall’alto Pasquale Finocchio e Andrea Guido Finocchio arrestato per traffico di influenze illecite Finocchio è agli arresti domiciliari con l’accusa di traffico di influenze illecite. La vicenda che gli viene contestata dalla Dda di Napoli risale al 2017, quando Finocchio era vicepresidente del Consiglio comunale di Bari, eletto con il centrodestra. A quanto si apprende, la contestazione riguarda un presunto ruolo da mediatore tra imprenditori, che Finocchio avrebbe avuto approfittando del suo ruolo politico-istituzionale. L’indagato, assistito dall’avvocato Roberto Eustachio Sisto, «si professa assolutamente estraneo alle accuse – fa sapere il legale contattato dall’Ansa – e chiarirà con la massima serenità ogni aspetto della vicenda al più presto nel corso dell’interrogatorio». Il manifesto elettorale del 2009Finoccchio, con un lungo passato in Forza Italia prima di unirsi al gruppo misto, è stato per oltre 25 anni consigliere comunale a Bari. Personaggio spesso sopra le righe, divenne celebre nel 2009 per il suo slogan elettorale «Pasquale Finocchio, vota uno come te» in occasione delle amministrative. Candidato con il centrodestra, fu tra i consiglieri comunali più eletti in quella tornata, nonostante la sconfitta – contro Michele Emiliano – di Simeone Di Cagno Abbrescia. Ma Finocchio è spesso salito agli onori della cronaca per il suoi interventi «folkloristici» in consiglio comunale. Famoso un suo discorso del 2015: «Mi auguro che questa amministrazione non faccia come i nostri “processori” (invece di predecessori, ndr)», «la viabilità viaggiava a 160 gradi», «Le problematico sono i nostri» e così via. Nel 2018, quando era ancora tra le fila di Forza Italia, Finocchio finì al centro della «gettonopoli» barese sui presunti abusi nelle indennità erogate ai consiglieri comunali e alle commissioni. Tra i politici più presenti (e quindi con più gettoni), Finocchio si difese dalle domande dei giornalisti di La7 rispondendo «a modo suo»: «Se lei viene alla sera mi trova a me la sera qui», «Lei legge quello che li compete, quello che li compete di leggere non gli va bene…», «Lei quanti ore lavora». Su quella vicenda, Finocchio si difese affermando la legittimità del suo operato e la sua totale dedizione al lavoro. Lecce, Andrea Guido arrestato per corruzionePolitico di lungo corso del centrodestra leccese, Andrea Guido è stato eletto consigliere comunale nell’ultima tornata elettorale del 2017 tra le fila di Fratelli d’Italia. Molto impegnato nel sociale e nel volontariato nonché animalista convinto, Guido aveva ricoperto anche il ruolo di assessore all’Ambiente della giunta di Paolo Perrone fino a luglio 2017, anno al quale si riferiscono i reati che gli vengono contestati dalla procura di Napoli: corruzione in concorso, con l’aggravante di avere agevolato il clan camorristico dei Moccia. La tangenteI reati di cui si sarebbe reso protagonista il consigliere Guido, attualmente in giunta con Fratelli d’Italia, si sarebbero verificati a cavallo delle città di Afragola e Lecce, tra l’aprile e l’agosto del 2017, quando ricopriva l’incarico di assessore comunale. Stando alle carte dell’inchiesta, Guido è accusato di avere intascato indebitamente la somma contante di 2.500 euro (quale anticipo di una somma concordata di 5.000 euro) da Mario Salierno, Giuseppe D’Elia e Francesco Di Sarno – quest’ultimo uomo di fiducia di Antonio Moccia, uno dei fratelli a capo dell’omonimo clan – ai fini di far acquisire a quest’ultimo del servizio di raccolta dell’olio di origine alimentare esausto nelle città di Lecce e negli altri comuni rientrati nel Consorzio dell’Aro 1/LE. In questo modo, avrebbero escluso le due imprese che gestivano precedentemente il servizio presso l’isola ecologica della città d Lecce. Il tutto – stando all’Accusa – sarebbe stato compiuto “con la comune consapevolezza e volontà di agevolare l’affermazione degli interessi economici e del potere economico-criminale del clan Moccia in Puglia”, con l’obiettivo quindi di incrementarne la forza economica e finanziaria”. Guido sospeso da FdIPoco dopo la notizia dell’arresto, Guido è stato sospeso da Fratelli d’Italia. A renderlo noto i coordinatori di Provincia e Comune, Saverio Congedo e Antonio Mazzotta. «Si è appreso da notizie di stampa – hanno evidenziato – di un’indagine condotta dalla Procura di Napoli che vede coinvolto il consigliere comunale di Lecce Andrea Guido. Nel confermare piena fiducia nella magistratura e nel suo operato, auspichiamo che si possa fare chiarezza in tempi brevi su questa vicenda giudiziaria e che Andrea Guido possa dimostrare la sua estraneità a qualsivoglia condotta illecita. Restando in attesa di possibili sviluppi e di meglio conoscere i termini dell’indagine, Fratelli d’Italia – hanno concluso Congedo e Mazzotta – ha deciso di sospenderlo con effetto immediato dal partito trasferendo contestualmente l’esame della sua posizione agli organi competenti nazionali». Il boss Moccia in udienza dal PapaIntanto dall’inchiesta della Dda di Napoli emerge anche un altro dettaglio inquietante. Da un’informativa allegata alle migliaia di pagine del provvedimento che ha colpito la cosca, emerge che il boss Angelo Moccia e un «colletto bianco» del clan, Giovanni Esposito, insieme alle rispettive mogli, nel 2017 si recarono in udienza da Papa Francesco. Si trattava di una udienza pubblica in piazza San Pietro per accedere alla quale bisognava esibire dei biglietti che a Moccia e al coindagato Esposito furono procurati da Mauro Esposito, titolare di un bar nella vicina via della Conciliazione. Questioni di prestigio criminale che si esprime anche così, incontrando la massima autorità della Chiesa che naturalmente, trattandosi di un’udienza pubblica, non era al corrente di chi fossero i suoi ospiti. Che il boss Moccia ed Esposito fossero stati a un’udienza del papa, i carabinieri del Ros, guidati dal colonnello Andrea Manti, lo hanno saputo grazie a un’intercettazione ambientale del maggio 2018. Un affiliato al clan, Domenico Caputo, nota nell’ufficio di Giovanni Esposito una foto di quest’ultimo con Bergoglio e commenta: «Oh, oh, vedi chi c’è là… Ma quella è la foto che ti facesti con il papa?». La newsletter del Corriere del Mezzogiorno – PugliaSe vuoi restare aggiornato sulle notizie della Puglia iscriviti gratis alla newsletter del Corriere del Mezzogiorno. Arriva tutti i giorni direttamente nella tua casella di posta alle 12. Basta cliccare qui. 20 aprile 2022 | 10:12 © RIPRODUZIONE RISERVATA , 2022-04-21 07:45:00, Il primo, ex vicepresidente del consiglio comunale di Bari, l’altro ex assessore a LecceIl boss Angelo Moccia era stato con la moglie anche in udienza pubblica dal Papa,

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