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L’orrore di Bucha, il prossimo assalto a sud est, l’espulsione dei diplomatici russi. Che cosa è successo oggi

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di Antonio PolitoLe immagini satellitari testimoniano la responsabilità di Mosca nella carneficina. Dall’Europa nuove sanzioni su banche, trasporti su nave e tir, ma non sul gas. Mentre le truppe del Cremlino si riorganizzano Che è successo a Bucha? Il New York Times, fedele a una tradizione di rigoroso fact-checking, per molte ore non aveva pubblicato le prime foto dell’orrore di Bucha. Poi ieri ha mostrato una prova inconfutabile: le analisi delle foto satellitari mostrano infatti che molti dei cadaveri poi trovati dalle truppe di Kiev erano già lì, abbandonati per strada, l’11 marzo, dunque sotto occupazione russa. Non è vero perciò quanto ha dichiarato Mosca, che cioè la strage sarebbe avvenuta dopo il ritiro dei suoi soldati. Si moltiplicano del resto le segnalazioni, provenienti da numerosi centri del nord ovest dell‘Ucraina, di civili uccisi trovati con le mani legate dietro la schiena, talvolta incappucciati e con segni di tortura. Zelensky ha denunciato con veemenza ieri i «crimini di Mosca», in collegamento con il Consiglio di sicurezza dell’Onu, mostrandoli in un video terribile e scioccante: «La Russia ci vuole schiavi silenziosi». La scoperta più macabra a Borodyanka, a 20 chilometri da Bucha: centinaia di corpi sotto le macerie degli edifici distrutti. Il bilancio delle vittime potrebbe essere qui anche superiore a quello di Bucha. Che succederà nel Donbass? Gli analisti militari occidentali convergono nel predire come imminente una seconda fase della guerra. Le truppe russe si stanno riorganizzando, rifocillando, riposando, dopo aver evacuato la zona intorno a Kiev. E si stanno raggruppando per l’assalto al sud est del Paese, con l’obiettivo di conquistare l’intero Donbass e la fascia costiera sul Mar Nero che va da Mariupol alla Crimea. Nella sacca che si potrebbe creare si trovano circa 80 mila soldati ucraini. Siamo alla vigilia di una nuova grande battaglia? La posta in palio sono territori che non rientrano nelle due cosiddette repubbliche filorusse di Donetsk e Lugansk, che i russi intendono poi usare al tavolo negoziale se e quando riprenderà. Zelensky ha detto che non crede più nella possibilità di un incontro con Putin. Ma ha segnalato di aver di fatto rinunciato alla riconquista delle due repubbliche separatiste occupate dal 2014: «Ci costerebbe tra i 40 mila e i 50 mila uomini e i russi tornerebbero il mese dopo». Se dunque Mosca davvero volesse ottenere solo la Crimea e quei due territori, un accordo sarebbe possibile. Ma Putin vuole di più. Come se ne esce? La risposta dell’Europa all’orrore di Bucha è stata dura. L’Italia, come molti altri Paesi dell’Unione, ha espulso decine di diplomatici russi (noi 30, la Francia 35, la Germania 40) accusati di rappresentare un pericolo per la nostra sicurezza nazionale, in pratica delle spie. Mosca ha protestato, la Lega di Matteo Salvini ha preso le distanze dalla decisione della Farnesina. L’ambasciatore russo a Roma ha promesso una rappresaglia diplomatica. Ursula von der Leyen ha invece annunciato un quinto pacchetto di sanzioni: colpito export russo per dieci miliardi, in particolare il carbone, ma anche banche, trasporti su nave e su Tir, tecnologia. Per ora non è stato invece toccato il gas. «Se l’Ucraina non perde, ha vinto. Se Putin non vince, ha perso» (Adriano Sofri) 5 aprile 2022 (modifica il 5 aprile 2022 | 21:45) © RIPRODUZIONE RISERVATA , 2022-04-05 19:46:00, Le immagini satellitari testimoniano la responsabilità di Mosca nella carneficina. Dall’Europa nuove sanzioni su banche, trasporti su nave e tir, ma non sul gas. Mentre le truppe del Cremlino si riorganizzano, Antonio Polito

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