Liste Centrodestra, vertice di Forza Italia da Berlusconi in Sardegna. Nordio, Craxi, Gallera: il totonomi

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Corsa per le liste di Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia. Vertice degli azzurri nella villa dell’ex premier, che correrà a Monza. Da Nordio a Tremonti per Fratelli d’Italia. In bilico la candidatura di Fitto

Il centrodestra è al rush finale dopo giorni di passione. I partiti annunceranno le candidature di punta nelle prossime, frenetiche ore tra nomi di richiamo e salvaguardia degli eletti, alti profili e volti noti irrinunciabili. Se Matteo Salvini parla di «liste pronte al 99%», Giorgia Meloni è in chiusura: ieri sera ha riunito il vertice ristretto, con Ignazio La Russa, Francesco Lollobrigida e Giovanni Donzelli. E stamattina, dopo giorni di silenzio, interverrà in diretta radio. Segnale chiaro: le liste sono pronte. Ma ieri sera è arrivata quasi al traguardo anche la corsa più faticosa: Antonio Tajani, Licia Ronzulli, Paolo Barelli e Anna Maria Bernini hanno raggiunto in Sardegna Silvio Berlusconi per un vertice fiume che si dovrebbe concludere tra oggi e domani. In un clima di attesa spasmodica tra gli uscenti che — giurano — sono stati tenuti «all’oscuro» su quali saranno le decisioni finali.

L’unico partito che non ha avuto problemi di tagli è quello della Meloni: si prevede triplicato il numero di parlamentari eletti nella prossima legislatura rispetto alla passata, dunque le scelte sono state strategiche. La prima, quella di ripresentare tutti gli uscenti; la seconda, far entrare i tanti dirigenti ed eletti che si sono distinti sul territorio; la terza, aprire alle «competenze». Non colpi ad effetto, ma tanti professionisti, esponenti delle categorie, docenti, tecnici che si sono avvicinati negli ultimi tempi, e che serviranno — in caso di vittoria — per portare conoscenze specifiche in Parlamento. I grandi nomi dovrebbero essere la carta per il governo, nella seconda fase o dopo la campagna elettorale. Ci sono però big già arruolati: Marcello Pera, l’ex magistrato Carlo Nordio, Giulio Tremonti e Giulio Terzi di Sant’Agata, probabilmente l’ambasciatore Stefano Pontecorvo, Maurizio Leo, l’ex pilota di Formula 1 Emerson Fittipaldi, nella circoscrizione sudamericana. Era fino a ieri sera ancora in bilico l’ipotesi di candidatura per Raffaele Fitto, ex ministro, che si è unito alla causa di FdI già nel 2018 e ha contribuito a dare un volto più moderno e rassicurante del partito di Meloni in Europa favorendo la sua elezione a presidente dei Conservatori. Riportarlo a Roma, magari per coinvolgerlo poi nel governo, significherebbe però «scoprirsi» a Bruxelles. La decisione è nelle mani della leader. Anche su se stessa: sarà capolista in 5 circoscrizioni, tra le quali la Sicilia dove non avrà più Musumeci (che sarà candidato per le Politiche), ma a ieri era ancora molto dubbia una sua presenza in un collegio uninominale.

La Lega è destinata a perdere parecchi parlamentari rispetto alle scorse elezioni, e anche per questo Salvini è stato chiaro: «Non ci interessano le star, noi candidiamo persone per bene, radicate nel territorio. Non abbiamo bisogno di vip. E da noi non ci saranno i casini che ci sono stati in casa Pd». Quindi andrà battuto il territorio metro per metro, per recuperare consensi tradizionali, ma si cerca anche di salvaguardare gli uscenti. Con metodo: dalla segreteria sono stati chiesti agli uscenti brevi note sull’attività svolta in Parlamento: conteranno per la ricandidatura. Tuttavia si proverà a fare spazio a qualche volto nuovo: annunciata la candidatura del presidente dell’Unione italiana ciechi Mario Barbuto, del professor Giuseppe Valditara, del presidente di FareAmbiente Vincenzo Pepe e di «esponenti delle forze dell’ordine, del mondo dei balneari e della sanità, alcuni grandi imprenditori, sportivi ed editori». Antonio Angelucci dovrebbe essere tra questi. E si parla insistentemente di Maria Giovanna Maglie, Annalisa Chirico, Simonetta Matone.

I più pessimisti contano di riportare in Parlamento una cinquantina dei 123 uscenti, i più ottimisti una settantina, dipenderà dalle percentuali di FI (oggi date tra l’8 e l’11%). Si fanno calcoli sul cosidetto «flipper» (il meccanismo previsto dalla legge che per bilanciare la proporzione tra forze delle liste e numero di eletti che spettano a ciascuna regione potrebbe far saltare qualche eletto nel proporzionale in modo non prevedibile) si cerca di salvaguardare tutti i big e i fedelissimi di Berlusconi, che correrà al Senato a Monza e dovrebbe capeggiare il listino regionale lombardo: listino che anche Renzi vorrebbe guidare per poterlo sfidare. Saranno poche le new entry di grido — Flavio Briatore smentisce una sua presenza — che per accettare vogliono la certezza dell’elezione. In ballo ancora le candidature di Claudio Lotito, come di parlamentari di lungo corso con 5 o 6 legislature alle spalle. L’ultima parola, come sempre, a Berlusconi.

18 agosto 2022 (modifica il 18 agosto 2022 | 07:31)

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, 2022-08-18 05:34:00, Corsa per le liste di Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia. Vertice degli azzurri nella villa dell’ex premier, che correrà a Monza. Da Nordio a Tremonti per Fratelli d’Italia. In bilico la candidatura di Fitto,

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