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Liceo Montale, in chat la verità sulla relazione tra la preside e un suo studente

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di Camilla Palladino, Valentina Santarpia

La dirigente nega. Oggi l’ispezione dell’ufficio scolastico regionale al liceo Montale per chiarire la vicenda

Una chat su WhatsApp: ecco l’elemento che potrebbe diventare cruciale nella vicenda delle accuse che hanno travolto la dirigente del liceo Montale di Roma, Sabrina Quaresima, 50 anni a dicembre, neo assunta nell’ultimo concorso e sospettata di avere avuto una relazione con uno studente dell’ultimo anno, A.S., 19 anni. La dirigente, che smentisce tutto e si dice pronta ad adire le vie legali per tutelarsi, oggi dovrà parlare con l’ispettrice dell’ufficio scolastico regionale e chiarire quanto successo.

Ma intanto emergono particolari su cosa avrebbe fomentato le voci di un suo rapporto privilegiato con il ragazzo. Una chat, appunto, in cui il diciannovenne le faceva complimenti e i due si spingevano in confidenze molto più intime di quelle consentite tra una preside e uno studente, anche alla luce del codice di comportamento dei dipendenti pubblici che prescrive di non assumere «nessun comportamento che possa nuocere all’immagine dell’amministrazione». La preside, spaventata dalla possibilità di essere sottoposta a procedimento disciplinare, avrebbe cancellato quelle conversazioni. Mentre il ragazzo avrebbe conservato gli «screenshot» dal telefonino: e ora proprio quelle frasi potrebbero diventare fondamentali per stabilire fino a che punto si fosse spinto il rapporto con lo studente.

Ma cosa rischia Quaranta? Dipende tutto dalla relazione che l’ispettrice, dopo aver parlato oggi con la preside, scriverà. In altre circostanze, rischierebbe una multa fino a 500 euro o una sospensione fino a sei mesi. Ma, visto che sta svolgendo l’anno di prova, potrebbe anche perdere il ruolo da dirigente scolastica e tornare a fare l’educatrice.

Lei sostiene di aver avuto un rapporto cordiale con lo studente, all’epoca rappresentante di istituto, e quindi naturale interlocutore durante l’occupazione. Il ragazzo avrebbe invece raccontato — prima agli amici, poi ai due collaboratori stretti della preside e infine ai suoi genitori — di aver avuto una relazione sentimentale. Secondo il racconto degli studenti, dalle chat i due sarebbero passati ai fatti: «Sappiamo che c’è stato un incontro intimo in macchina, in un parcheggio», raccontano rimanendo anonimi, spaventati dal clamore.

E c’è un altro aspetto da chiarire. La preside sostiene di aver demansionato i suoi due collaboratori più stretti per avocare a sé tutte le pratiche amministrative, che loro gestivano: «Non potevo tenere sotto controllo la situazione», ha spiegato. A scuola vociferano invece che i due sarebbero stati rimossi perché sarebbero stati i primi ad aver sollevato la questione, dopo aver ascoltato il ragazzo.

Intanto, nonostante la bufera, A. S., da studente modello, continua ad andare a scuola tutti i giorni. Il viso pulito, l’atteggiamento composto, all’uscita di scuola si guarda nervosamente intorno. «Mi è stato consigliato di non espormi e di non rilasciare dichiarazioni su questa vicenda», è la sua risposta. «La stessa linea — specifica ancora — la stanno seguendo i miei genitori». I suoi compagni gli fanno scudo: «Questa storia e il diritto allo studio sono due cose che devono restare separate». «Come sto? Benissimo — aggiunge lui —. Ho dormito bene, la mattinata è passata, e ora aspetto solo il pranzo». La descrizione di una giornata come le altre, da normale studente liceale.

31 marzo 2022 (modifica il 31 marzo 2022 | 07:15)

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, 2022-03-31 19:53:00, La dirigente nega. Oggi l’ispezione dell’ufficio scolastico regionale al liceo Montale per chiarire la vicenda , Camilla Palladino, Valentina Santarpia

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