di Irene Soave
Si ritiene che sia in Svizzera, e alcune petizioni ne chiedono l’espulsione; lei da settimane non si fa trovare, e il suo nome è sparito persino dal sito del colosso dei media che dirige
C’è una categoria degli affetti personali di un dittatore, o di un leader politico che si avversa, su cui si rovescia in genere il disprezzo massimo degli oppositori: più dei figli, più delle mogli, dei dittatori sono odiate le amanti. Sui giornali di tutto il mondo si è già guadagnata il soprannome di «Eva Braun», dunque, dal nome dell’amante di Adolf Hitler, l’ex ginnasta Alina Kabaeva. Saggiamente, nelle ultime settimane è diventata introvabile. Il suo nome è sparito persino dal sito di Nmg, il colosso dei media che dal 2014 dirige.
Trentotto anni, una folgorante carriera da ginnasta alle spalle, Alina Kabaeva non ha nella vita di Vladimir Putin alcun ruolo ufficiale; però ne sarebbe, secondo illazioni che sono ormai certezze — tanto che appunto rischierebbe sanzioni — una «seconda moglie» ufficiosa, con tanto di rito nuziale celebrato in segreto dalla Chiesa ortodossa, quattro figli segreti, posto ai vertici d’azienda assegnato d’ufficio e persino un ruolo di goccia che ha fatto traboccare il vaso nel silenzioso divorzio del presidente dalla moglie Lyudmila Putina nel 2013. Ma sono quasi tutte illazioni. Il Moskovsky Korrespondent, tabloid che nel 2008 aveva pubblicato un ritratto di Kabaeva confermando la relazione con Putin, era stato chiuso subito dopo.
Sulla sua figura aveva riportato l’attenzione, più volte, l’oppositore incarcerato Alexey Navalny: la rete dei suoi collaboratori ha pubblicato una dettagliata inchiesta su Alina Kabaeva, a capo dal 2014 di un colosso dei media — l’NMG Group — senza avere mai lavorato prima nella comunicazione, e titolare di uno stipendio di circa 10 milioni di euro l’anno. «Voglio ricordarvi che Nmg, che nella propaganda del Cremlino fa la parte del leone, è indubbiamente di proprietà diretta di Putin, e infatti è diretto dalla sua amante». Questa settimana, però, il nome di Kabaeva è misteriosamente scomparso dal sito di Nmg.
Fino a poco dopo l’inizio della guerra, c’erano prove che Alina Kabaeva conducesse una vita molto riservata in Svizzera, dove i figli sarebbero stati iscritti a scuola. Perché la Svizzera la espellesse, ad esempio, erano partite alcune petizioni, una delle quali intitolata «Riuniamo Eva Braun al suo Fuhrer» (sessantamila firme); altri, riporta la rivista Fortune, chiedono che all’ex ginnasta siano tolte le medaglie olimpiche.
Figlia di un ex calciatore, più robusta della media delle ginnaste, aveva meritato un bronzo a Sydney 2000, un oro ad Atene 2004, e poi nove ori, tre argenti e due bronzi mondiali, 15 ori agli Europei e cinque primi posti in Coppa del Mondo, tra il 1998 e il 2007. A Madrid nel 2001 un suo successo venne annullato per doping (un diuretico). Ora c’è chi chiede di bandirla dai medaglieri.
Intanto, bisognerebbe trovarla. Le prove che viva in Svizzera non sono inconfutabili, e c’è chi invece ipotizza che si trovi in un rifugio di lusso, un bunker hi-tech con tutte le comodità, fatto allestire da Putin per i propri cari in Siberia, nelle montagne dell’Altai.
7 aprile 2022 (modifica il 7 aprile 2022 | 17:10)
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, 2022-04-07 21:35:00, Si ritiene che sia in Svizzera, e alcune petizioni ne chiedono l’espulsione; lei da settimane non si fa trovare, e il suo nome è sparito persino dal sito del colosso dei media che dirige , Irene Soave