L’altolà di Di Maio ai suoi: «Il governo deve arrivare fino alla fine, no al Papeete 2»

di Cesare ZapperiIl ministro degli Esteri: «Non ci possiamo permettere un Papeete 2, dobbiamo dare stabilità al Paese». Il richiamo per Salvini e Conte «Bisogna evitare un Papeete 2». È un altolà sibillino quello che il ministro degli Esteri Luigi Di Maio intima alle forze politiche della maggioranza. A prima vista, per l’immagine evocata (le esternazioni balneari dell’estate 2019 dell’allora ministro dell’Interno), sembra diretto a Matteo Salvini, ma chi è abituato a leggere in controluce le uscite dell’ex capo politico del M5S vi vede una stoccata indiretta anche per Giuseppe Conte. «Ci sono delle fibrillazioni? Sì, ma non ci possiamo permettere un Papeete 2, che abbiamo già vissuto in altre epoche ed erano tempi di pace — spiega il ministro — Se non ce lo potevamo permettere all’epoca, figuriamoci adesso. Il lavoro che dobbiamo fare è portare questo governo fino alla fine, per dare stabilità al Paese ed evitare scossoni economici e finanziari che poi pagherebbero le famiglie». Certo non è casuale che Di Maio lanci il suo richiamo poche ore dopo che il Movimento 5 Stelle si è visto bocciare dalla stessa maggioranza di cui fa parte la richiesta (condivisa da Fratelli d’Italia) di sentire al Senato il premier Mario Draghi la prossima settimana prima del Consiglio europeo. In Aula il Pd, per bocca di Luigi Zanda, richiama i 5 Stelle alla prudenza per evitare di mettere in difficoltà il governo. Il tema Ucraina è caro anche a Salvini che ribadisce la linea, di pungolo se non di critica nei confronti del presidente del Consiglio, adottata nelle ultime settimane. «L’ho detto a Draghi, non capisco perché ancora non abbia detto o fatto nulla: la pace! Prima si fermano le armi e torna a parlare la diplomazia, più vite si salvano là e più posti di lavoro si salvano qua. Chi parla di armi, armi, armi non fa il bene né dell’Ucraina, né della Russia, né dei lavoratori italiani». Ospite di Porta a Porta, il segretario leghista non ha dubbi: ««Ho la certezza che se mandiamo armi, siamo qui tra tre mesi ancora a contare i morti… Mandare altre armi credo sia un errore madornale che allarga il conflitto.. Più mandiamo armi, più dura il conflitto e aumentano i morti». Con una postilla riservata a chi trova strana la convergenza su questo tema tra Lega e Movimento 5 Stelle: «Pur di arrivare alla pace, io voto con chiunque. La pace non mi imbarazza mai». Da Di Maio sul tema armi arriva solo una puntualizzazione : «Fino ad ora tutto il sostegno che abbiamo dato all’Ucraina si è sempre basato sul principio della legittima difesa». Il segretario del Pd Enrico Letta, invece, non entra nel confronto ma prova a spostare l’asse della discussione su un altro fronte: «In questa fase se dovessi dire qual è una vera priorità, oltre a continuare lo sforzo diplomatico per la pace, direi che è mettere in piedi una operazione miliare e umanitaria per trasferire il grano bloccato nel porto di Odessa. Vorrebbe dire portarlo a quei Paesi del sud del mondo che senza quel grano avranno milioni di persone che muoiono di fame e permettere che ulteriore grano vada nei depositi del porto». 24 maggio 2022 (modifica il 24 maggio 2022 | 22:15) © RIPRODUZIONE RISERVATA , 2022-05-24 20:16:00, Il ministro degli Esteri: «Non ci possiamo permettere un Papeete 2, dobbiamo dare stabilità al Paese». Il richiamo per Salvini e Conte, Cesare Zapperi

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