La scarna cronaca della guerra di movimento (e dei negoziati): cosa è successo oggi

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di Antonio PolitoNon ci sono nuove conquiste russe e gli ucraini vantano anche qualche controffensiva nei quartieri periferici di Kiev. Proseguono i dialoghi tra delegazione russa e delegazione ucraina ma ormai producono solo l’annuncio di corridoi umanitari spesso subito chiusi o negati Che succede sul terreno? Ogni giorno che passa la cronaca della guerra di movimento è sempre più scarna. Non ci sono nuove conquiste russe, e anzi gli ucraini vantano qualche controffensiva nei quartieri periferici di Kiev. Ci sarebbero immagini satellitari che provano che i russi stanno costruendo trincee sul fronte della capitale, segno eloquente che lo stallo potrebbe evolvere verso una prolungata guerra di posizione, o di logoramento; dove l’obiettivo dei russi è consumare il morale dei civili continuando a bombardare le città (il sindaco di Irpin ha ieri denunciato anche l’uso di ordigni al fosforo), e l’obiettivo degli ucraini è di costringere il nemico a consumare le risorse umane e materiali di cui dispone. Molte analisi convergono sul fatto che una parte cospicua dell’esercito russo non è più operativa o per le perdite o per fenomeni di diserzione o per mancanza di approvvigionamenti. Un altro giornale moscovita, il Moscow Times, ha ieri parlato di «migliaia di vittime» nella cosiddetta «operazione speciale» di Putin. Come se ne esce?Purtroppo anche le cronache dei negoziati sono scarne. Proseguono i dialoghi tra delegazione russa e delegazione ucraina, ma ormai producono solo l’annuncio di corridoi umanitari peraltro spesso subito chiusi o negati. A Mariupol ci sono ancora centomila civili in attesa di evacuazione. Si ha l’impressione che ai motivi iniziali addotti per la guerra (la questione politica della Nato e quella territoriale del Donbass) si stia ormai sostituendo un motivo più ampio di prestigio di potenza. «Quello che sta succedendo nel mondo non riguarda solo e non tanto l’Ucraina, ma gli sforzi per creare un nuovo ordine mondiale», ha detto il ministro degli Esteri di Mosca Lavrov. E in un’intervista alla Cnn il portavoce del Cremlino Peskov ha ricordato che la Russia potrebbe usare l’arma atomica nel caso di una lotta per la sua esistenza. L’esistenza di uno scontro politico nella leadership russa è confermato dalla prima defezione eccellente: Anatolij Chuibas, ex delfino di Eltsin e inviato speciale di Putin presso gli organismi internazionali si è dimesso in dissenso sulla guerra e ha lasciato il Paese. Cosa può accadere?«Per fare la pace bisogna essere in due», ha detto ieri Draghi in Parlamento. Rispondendo a chi critica l’invio di armi a Kiev ha usato parole molto forti: non aiutare gli ucraini a difendersi, lasciare che «accettino la schiavitù», ci porterebbe «a giustificare tutti gli autocrati che hanno aggredito Paesi inermi, a cominciare da Hitler e Mussolini». Intanto arriva Biden in Europa per un vertice straordinario Nato, cui si collegherà Zelensky. Il presidente Usa parteciperà anche a un Consiglio europeo, nel corso del quale si valuterà un nuovo giro di sanzioni contro Mosca. Con una mossa a sorpresa, Putin ha annunciato che il gas russo dovrà essere pagato d’ora in poi in rubli dai «Paesi ostili», così da rivalutare la sua moneta crollata per le sanzioni. Il che ha immediatamente provocato un forte rialzo del prezzo del gas sui mercati. «Ognuno finisce per trovare la sua Waterloo» (Wendell Phillips, filantropo e primo sindaco di Boston) 23 marzo 2022 (modifica il 23 marzo 2022 | 17:50) © RIPRODUZIONE RISERVATA , 2022-03-23 16:51:00, Non ci sono nuove conquiste russe e gli ucraini vantano anche qualche controffensiva nei quartieri periferici di Kiev. Proseguono i dialoghi tra delegazione russa e delegazione ucraina ma ormai producono solo l’annuncio di corridoi umanitari spesso subito chiusi o negati, Antonio Polito

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