La regina Elisabetta non parteciperà alla Cerimonia di apertura del Parlamento per motivi di salute

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di Enrica Roddolo e Redazione Online

Buckingham Palace fa sapere che, in accordo con i suoi medici curanti, la regina ha acconsentito «con riluttanza» a rinunciare alla sua partecipazione all’evento che segna l’inizio della sessione parlamentare: in 70 anni di regno, si era assentata solo due volte

Un passo indietro nell’aria da settimane, quello della regina Elisabetta, costretta domani a rinunciare alla State Opening of Parliament, l’appuntamento che non ha mancato neppure lo scorso anno appena poche settimane dopo l’addio all’amato Filippo. Senza l’abito rituale lungo e candido, in borghese, con un cappello, la regina, nel 2021, volle esserci comunque. Adesso la scelta è dettata dai problemi di mobilità che la sovrana continua a vivere da mesi ormai. Sempre più spesso appoggiandosi a un bastone, anche se nell’ultimo incontro in presenza poche settimane fa con il presidente svizzero e signora, accolti al castello di Windsor aveva mostrato al mondo di potercela fare anche senza.

Domani invece la regina darà forfait. Non ci sarà perché i problemi di mobilità permangono, la cerimonia dell’apertura del Parlamento è lunga e faticosa. E ovviamente, c’è all’orizzonte il lungo weekend del 2-5 giugno con le solenni celebrazioni per Giubileo di Platino. Un traguardo che il Regno Unito prepara da due anni e al quale Her Majesty è attesa. Toccherà dunque al principe Carlo — su richiesta della regina — leggere il Queen’s Speech domani a Westminster.

In realtà è il piano programmatico del suo primo ministro, nella fattispecie Boris Johnson. E al suo fianco di Carlo non ci sarà Camilla (come per anni Filippo accanto alla regina), ma il principe William. In un certo senso dunque per la prima volta alla State Opening of Parliament a Westminster vedremo due generazioni in linea di successione diretta alla regina. Uno accanto all’altro. La regina non ci sarà ma il messaggio è chiaro: il futuro è garantito.

Ovviamente, perché questa inedita dinamica di rappresentanza della monarchia si concretizzi domani, oggi la sovrana ha dovuto così disporre con Lettere patenti.

Alla luce dei tanti forfait della sovrana che ha compiuto 96 anni lo scorso aprile, da mesi il tema della sua partecipazione all’apertura del parlamento, era sul tavolo della Royal Household e del governo. Tanto che tra gli scenari pare si fosse fatta anche l’ipotesi di affidare la lettura del discorso della regina se nona Carlo al vice premier, Dominic Raab.

Come sempre la regina, anche nell’emergenza ha saputo trovare la soluzione più inaspettata ma anche più rassicurante: Carlo accompagnato dal figlio William.

Da quando è diventata regina, nel 1952, Elisabetta II ha inaugurato tutte le sessioni del Parlamento con due sole eccezioni: quella del 1959 e quella del 1963. In entrambi i casi, la sua assenza era da imputare alle gravidanze (nel 1959 aspettava il principe Andrea, duca di York; nel 1963 invece il principe Edoardo).

E anche un anno fa, a dispetto di quanti pensavano avrebbe atteso 5 anni come la regina Vittoria dopo la morte del consorte Alberto, non rinunciò a inaugurare il Parlamento. Con meno Lord e meno deputati, una processione reale ridotta nella Lords Chamber e nessun invitato o diplomatico. Nessun cocchio dorato trainato da cavalli scortato dalla Household Cavalry, ma una solida Range Rover (omaggio all’amato Filippo che la volle per il suo funerale a Windsor). Nessun abito lungo candido nè manto di ermellino, il cosiddetto Robe of State (l’abito del ruolo istituzionale che la regina riveste), bensì un abito civile con cappello. E il simbolo del potere regale, la solenne Imperial state crown arrivò viaggiando in auto, adagiata su un cuscino, alle Houses of Parliament.

Un anno fa il parlamento britannico non veniva aperto solennemente da Her Majesty dal 2019. Tanto tempo era passato dall’ultima volta di Elisabetta II nel tempio della politica britannica con tutta (o quasi) quella pageantry, insomma quella cerimonialità delle grandi cerimonie solenni della monarchia britannica. Quasi, perché a dicembre 2019 — come l’11 maggio 2021 — si trattava di «aperture in scala ridotta». Ma se in quel caso il motivo fu che già nell’ottobre precedente la regina aveva solennemente inaugurato il Parlamento, e a dicembre 2019 si avvicinava il Natale, la motivazione poi era stata la pandemia.

Adesso mentre Londra torna alla normalità post pandemica è la salute di Elisabetta a cambiare i piani reali. Fino a pochi mesi fa, la sovrana ha sempre portato avanti i suoi impegni istituzionali, nonostante l’età. Ma, soprattutto nell’ultimo anno, le preoccupazioni per il suo stato di salute si sono fatte più pressanti. Lo scorso ottobre, Elisabetta è stata ricoverata in ospedale dopo aver partecipato a ben 19 impegni ufficiali consecutivi, alcuni dei quali l’avevano costretta a rimanere in piedi per ore. Fonti bene informate — come ha ricostruito il nostro corrispondente da Londra, Luigi Ippolito — riferiscono che la sovrana non soffre di malattie particolari, ma patisce qualche dolore alla schiena e ha problemi di mobilità che di recente l’hanno costretta a ricorrere a un bastone, «ma il guaio è che ha continuato a comportarsi come una settantenne quando ha da un pezzo passato i novanta».

9 maggio 2022 (modifica il 9 maggio 2022 | 20:09)

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, 2022-05-09 20:37:00, Buckingham Palace fa sapere che, in accordo con i suoi medici curanti, la regina ha acconsentito «con riluttanza» a rinunciare alla sua partecipazione all’evento che segna l’inizio della sessione parlamentare: in 70 anni di regno, si era assentata solo due volte , Enrica Roddolo e Redazione Online

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