La Cina sta costruendo una base militare segreta in Cambogia

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Secondo fonti occidentali citate dal «Washington Post», Pechino sta costruendo una nuova base in Cambogia, a esclusivo utilizzo delle sue navi militari: è la seconda base al di fuori dai confini cinesi – ed è la prova della volontà della marina cinese di proiettare la sua forza ben al di là dei confini attuali

Una base segreta in Cambogia costruita per l’uso esclusivo della Marina militare cinese. La notizia, che già circolava da mesi, è stata confermata da fonti occidentali e il Washington Post ne ha parlato ieri.

La nuova installazione occupa la parte settentrionale della base cambogiana di Ream, sul Golfo di Thailandia.

È la seconda nel suo genere ad essere inaugurata — una cerimonia è prevista in settimana — da Pechino, dopo quella di Gibuti, lontano dal territorio nazionale.

Per gli esperti occidentali, si tratta della conferma di come la Repubblica Popolare — che già vanta la più grande marina militare al mondo (355 navi, destinate a diventare 460 entro il 2030, contro le 297 degli Stati Uniti) abbia deciso di avviarsi a diventare una «potenza globale», per la prima volta nella sua millenaria storia.

(«Per quanto il numero delle navi sembri enorme, senza una rete significativa di basi la possibilità dei cinesi di utilizzare i propri mezzi cala drasticamente con l’allontanarsi dai propri confini», spiega al Washington Post Andrew Erickson, direttore della ricerca del China Maritime Studies Institute al Naval War College).

Sin dai tempi dell’Impero, i cinesi hanno sempre nutrito scarso interesse per quanto avveniva lontano dai propri confini, comunque già sufficientemente ampi. L’unico episodio da leggere come tentativo di conquistare un Paese oltremare avvenne nel Tredicesimo secolo quando una flotta immensa provò a raggiungere il Giappone. Per due volte, nel 1274 e poi nel 1281, le navi dell’imperatore Kublai Khan furono spazzate vie da tempeste fortissime (da dove l’espressione giapponese kamikaze, «vento divino»), costringendo infine a rinunciare alla spedizione. Ma, appunto, in Cina allora (e per poco ancora) regnavano i mongoli, una dinastia straniera.

Il nuovo imperatore che siede sul trono di Zhongnanhai, la cittadella del potere nel cuore di Pechino, ha deciso di cambiare le costanti della storia così come è vissuta nel Paese. Xi Jinping vuole proiettare la nuova potenza economica e militare per via d’acqua e di terra (basi militari e nuova Via della Seta).

Il problema è che si tratta di un processo inedito per la civiltà cinese. Che certo è stata più volte aggredita in passato e ancora oggi lo ricorda con umiliazione. Tuttavia, ad ogni azione corrisponde — nelle vicende umane — una reazione. Questa storia è solo all’inizio.

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7 giugno 2022 (modifica il 7 giugno 2022 | 14:27)

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, 2022-06-07 12:37:00, Secondo fonti occidentali citate dal «Washington Post», Pechino sta costruendo una nuova base in Cambogia, a esclusivo utilizzo delle sue navi militari: è la seconda base al di fuori dai confini cinesi – ed è la prova della volontà della marina cinese di proiettare la sua forza ben al di là dei confini attuali, Paolo Salom

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