Ita Airways, l’ipotesi di Certares di quotare in Borsa la compagnia italiana

Spread the love

TRASPORTI

di Leonard Berberi12 ago 2022

Ita Airways, l'ipotesi di Certares di quotare in Borsa la compagnia italiana Un Airbus A330 con la livrea azzurra di Ita Airways

Il fondo statunitense Certares lavora all’ipotesi di quotare in Borsa Ita Airways nel caso vincesse la sfida contro Msc-Lufthansa. Lo apprende il Corriere della Sera da fonti ministeriali. Da Certares preferiscono non commentare, mentre ambienti vicini agli americani parlano di «scenario possibile». Quanto questa iniziativa possa risultare efficace è presto per dirlo. Due analisti consultati sottolineano le opportunità, ma allo stesso tempo si chiedono cosa accadrebbe se il mercato non dovesse gradire o se il fondo non dovesse raggiungere i target di ritorno sugli investimenti.

La proposta

In questi giorni Certares sta lavorando a un aggiornamento della propria offerta vincolante che invierà il 22 agosto. La struttura della proposta non dovrebbe cambiare di molto: il fondo statunitense valuta Ita attorno ai 650 milioni di euro e punta a rilevare il 62% della compagnia, lasciando al Tesoro il restante 38%. Air France e Delta Air Lines sono partner commerciali, ma avrebbero un ruolo attivo nel processo che ha portato all’offerta per Ita. Roma Fiumicino, secondo Certares, diventerebbe il terzo hub in Europa con Parigi (Air France) e Amsterdam (Klm). Ma l’obiettivo del fondo statunitense — spiegano al Corriere fonti franco-olandesi — si scontrerebbe con le «resistenze» di Klm e l’«attendismo» di Air France.

L’opzione

Tra le opzioni dell’offerta di Certares c’è, come scritto, la quotazione in Borsa di Ita. Resta da capire se a Milano, a New York o in entrambi i listini. Come bisogna vedere se l’ipotesi troverà il favore del Mef. Questa, secondo le fonti, potrebbe diventare in seguito la exit strategy del fondo di private equity che potrebbe uscire da Ita dopo 3-5 anni facendo ri-diventare lo Stato italiano azionista di maggioranza. Dall’altra parte Msc e Lufthansa pensano a un meccanismo di «call and put» che darebbe al Tesoro il diritto di vendere la propria quota entro una certa data a un prezzo specifico.

Le strategie

Oltre oceano Delta Air Lines vuole a tutti i costi evitare che la compagnia italiana finisca nelle mani di Msc-Lufthansa per questo avrebbe promesso alcune concessioni sul Nord America con un ampliamento delle rotte verso Usa e Canada. Ma la posizione non netta di Air France e Klm rischia di rendere difficile a Ita l’espansione verso il Sud America e l’Africa — elemento contenuto sia nell’offerta di Certares che in quella di Msc-Lufthansa —, entrambi mercati redditizi per i franco-olandesi, fanno filtrare da Parigi e Amsterdam.

Gli alleati

Nel 2019, proseguono le fonti transalpine, Air France ha registrato 4 miliardi di euro di ricavi dai voli con Africa e Sud America, Klm 1,9 miliardi. Se decollasse il piano Certares — fanno notare i franco-olandesi — le due compagnie europee dovrebbero rinunciare ad almeno metà dei quasi 6 miliardi di euro in favore di Ita, cosa che difficilmente accadrebbe. Questo ultimo aspetto, puramente industriale, crea un po’ di preoccupazione anche ai piani alti di Aeroporti di Roma, la società che gestisce Fiumicino, hub di Ita Airways. AdR gradisce l’offerta di Msc-Lufthansa perché il piano per lo sviluppo dell’aviolinea tricolore risulta più convincente nel medio-lungo termine.

La rete di vendita

Certares — spiegano le fonti vicine al fondo Usa — mette sul piatto anche la rete di vendita costituita dalle società leader nella distribuzione di viaggi leisure e business di cui è azionista. A partire da American Express Global Business Travel (30 miliardi di dollari in biglietti corporate) e Internova (che controlla il più grande network di agenzie viaggi premium negli Stati Uniti) per portare in Italia i viaggiatori. Non solo. Nelle note inviate agli advisor del Mef i rappresentanti italiani di Certares spiegano che l’obiettivo è vendere più biglietti a prezzi più alti ai viaggiatori che volano in Business class.

I costi dell’operazione

Gli esperti di trasporto aereo consultati spiegano che se da un lato una rete distributiva forte aiuta ad aumentare i ricavi, dall’altro lato il canale più oneroso per le compagnie sono proprio le agenzie di viaggio (comprese quelle online) che chiedono una commissione per ogni prenotazione effettuata. Per questo motivo i vettori cercano di spostare le vendite sempre più sulle loro piattaforme web per ridurre le spese di intermediazione. Per avere un’idea: nel 2019 Alitalia ha pagato 173 milioni di euro di «costi di vendita», il 5,5% delle spese totali. Rilevando la maggioranza di Ita — sottolineano gli esperti — Certares si ritroverebbe da un lato a investire nella compagnia italiana e dall’altro a guadagnare dalla vendita dei biglietti proprio per conto di Ita attraverso American Express Global Business Travel.

lberberi@corriere.it

Iscriviti alla newsletter “Whatever it Takes” di Federico Fubini. Dati, fatti e opinioni forti: le sfide della settimana per l’economia e i mercati in un mondo instabile. Ogni lunedì nella tua casella di posta.

E non dimenticare le newsletter L’Economia Opinioni”

e “L’Economia Ore 18”

.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

, 2022-08-13 05:25:00, Il fondo Usa di private equity in gara contro Msc-Lufthansa per rilevare la maggioranza di Ita. Sul piatto anche la rete di vendita internazionale. I nodi con Air France e Klm, Leonard Berberi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.