Intelligenza artificiale a scuola, è realtà. La domanda non è se, ma come. Ecco come lo usiamo nellistituto Tecnico Agrario. UE può aiutare anche nei disturbi dellapprendimento, ma occhio alla privacy

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Intelligenza artificiale sì o no? In dibattito incalza e nelle ultime settimane pare abbia messo il turbo. Così, l’UE interviene sull’argomento con un proprio regolamento, mentre l’UNESCO se vede opportunità si preoccupa dei rischi. Intanto, la realtà è che l’intelligenza artificiale è già entrata nella nostra vita e in alcuni istituti viene utilizzata anche all’interno di progetti scolastici.

L’Istituto Tecnico Agrario Pellegrini di Sassari

Un istituto con 130 anni di storia e 30 ettari di terreno per orti, frutteti e allevamenti, che sta per installare un nuovo impianto di coltura idroponica per la produzione di ortaggi direttamente in acqua. Il progetto prevede l’utilizzo di serre-laboratorio all’avanguardia e ipertecnologiche, che utilizzeranno tecniche di fertirrigazione, gestione digitale delle produzioni e monitoraggio delle colture. Il progetto si basa sull’Internet of Things (IoT) per la raccolta e l’elaborazione dei dati, e sarà alimentato da un impianto fotovoltaico esistente, contribuendo così alla sostenibilità ambientale. Il progetto è stato finanziato con 130mila euro dal ministero e si inserisce in un percorso avviato otto anni fa con la Fondazione ITS Filiera Agroalimentare della Sardegna e la Rete Lab Smart Rurality, con l’obiettivo di potenziare le competenze degli studenti nella green economy.

Se qualcuno si sta chiedendo se far entrare l’intelligenza artificiale nella nostra vita, e quindi nell’istruzione, oppure no, ha sbagliato domanda. La domanda corretta è: come?

L’Unesco invita ad una riflessione

L’intelligenza artificiale (AI), secondo l’UNESCO, ha il potenziale per affrontare alcune delle maggiori sfide dell’istruzione odierna e innovare le pratiche di insegnamento e apprendimento. Tuttavia, riconosce che i rapidi sviluppi tecnologici comportano anche rischi e sfide. L’organizzazione, pertanto, ha pubblicamente detto che si impegnerà a sostenere gli Stati membri nell’utilizzo delle tecnologie di IA per raggiungere l’Agenda Educazione 2030, garantendo, però, al contempo che l’applicazione dell’IA nell’educazione sia guidata dai principi di inclusione ed equità.

Obiettivo è, quindi, promuovere un approccio all’IA incentrato sull’uomo, garantendo che tutti possano trarre beneficio dalla rivoluzione tecnologica e accedere all’innovazione e alla conoscenza. Inoltre, l’UNESCO ha sviluppato una pubblicazione per promuovere la prontezza dei responsabili delle politiche educative nell’IA. Si tratta di un e-book dal titolo “Artificial Intelligence and Education: Guidance for Policy-makers”, che sarà sicuramente di interesse per i professionisti delle comunità politiche e dell’istruzione e mira a generare una comprensione condivisa delle opportunità e delle sfide dell’IA per l’istruzione e delle sue implicazioni

L’Unione Europea

L’Unesco non è l’unica organizzazione che ha affrontato la questione. La Commissione Europea ha recentemente pubblicato delle linee guida etiche sull’uso dell’intelligenza artificiale (AI) e dei dati per gli insegnanti. Queste linee guida affrontano come l’IA viene utilizzata nelle scuole per supportare gli insegnanti e gli studenti nell’apprendimento e nelle attività amministrative. Le linee guida fanno parte del piano d’azione per l’istruzione digitale 2021-2027 e sono state create da un gruppo di esperti della Commissione composto da professionisti del mondo dell’istruzione, dell’accademia, del settore privato e delle organizzazioni internazionali. L’obiettivo è quello di garantire che l’uso dell’IA e dei dati in ambito educativo sia sicuro e protettivo per i giovani, e di promuovere una comprensione critica ed etica dell’utilizzo dell’IA nell’istruzione.

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