In Turchia sono in arrivo i Consiglieri spirituali in tutte le scuole. Le preoccupazioni dei sindacati e delle forze laiche del Paese

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Dopo il progetto “Ragazzi, tutti alla moschea”, avviato nel 2020 dal Ministero Nazionale dell’Educazione turco, l’agenzia di informazione Asianews ci informa che da quest’anno scolastico una nuova figura professionale farà il suo ingresso nelle scuole turche: il consigliere spirituale.

A cominciare dalla regione di Smirne, sulla costa occidentale turca, circa 800 imam e guide religiose, nominate dall’ufficio per gli Affari religiosi di Smirne, entreranno a far parte dei Consigli di classe con il compito di istruire i ragazzi educandoli ai valori del Corano.

Come riportato anche dal quotidiano francese Le Figaro, la nuova azione educativa rientrerebbe all’interno di un lavoro sinergico tra gli affari religiosi e il ministero dell’educazione, artefici del progetto “Sono sensibile al mio ambiente , rivendico i miei valori”. Una lettera, che secondo le succitate fonti giornalistiche il Ministero avrebbe inviato alle scuole, specifica che  l’obiettivo del progetto è contribuire all’educazione degli alunni in quanto persone fisicamente e socialmente equilibrate, che adottano e difendono i valori spirituali, morali, umanitari e culturali propri del loro Paese.

I consiglieri spirituali non sono stati, comunque, accolti bene da tutti: il sindacato dei professori e i partiti laici di Smirne hanno promosso manifestazioni di protesta contro questa decisione che comporterebbe l’ingresso di imam e predicatori islamici in un terzo delle scuole elementari e secondarie. Attivisti e critici attaccano la decisione presa da radicali e conservatori, il cui unico obiettivo – secondo loro – è rafforzare il controllo sulla scuola e i programmi educativi, nel quadro di un programma che potrebbe essere presto esteso al resto del Paese.

Per i sindacati e per tutte le forze laiche turche, l’introduzione dei consiglieri spirituali è solo la punta dell’iceberg di una politica di crescente islamizzazione della scuola e del Paese. Il progetto in questione ha alimentato, infatti, il timore che la Direzione per gli affari religiosi stia intensificando gli sforzi per consolidare la sua egemonia nel sistema scolastico. In un’intervista a un’emittente televisiva indipendente, il presidente del sindacato degli insegnanti ha espresso le sue preoccupazioni, affermando che non si tratta di un progetto innocente che mira a creare consapevolezza sull’ambiente e fornire una guida basata sui valori, ma dell’ennesimo tentativo di imporre lo stile di vita islamico sunnita ai bambini e di minare il sistema educativo laico, che dovrebbe essere protetto dalla Costituzione.

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