Il «Signore delle scalinate» tra saliscendi abbandonati: «Salviamo gli antichi tesori»

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di Marco Gasperetti

A Tramonti, nel Levante ligure, Luca Natale individua percorsi che vengono rimessi a nuovo. L’associazione di volontari, il progetto del Politecnico: e il Fai inserisce Monesteroli fra i Luoghi del Cuore

In un luogo incantato e un po’ segreto dove terra, mare e cielo si parlano, ci sono antiche scale di pietra che raggiungono il paradiso. Sono di una bellezza ma anche di una stranezza straordinarie, perché per entrare nell’eden, o almeno nella sua parte più suggestiva, non bisogna salire bensì scendere per mille e più scalini, così ripidi da dare la sensazione al visitatore di volare sospesi nell’aria. Non solo la vista ma tutti i sensi sono soddisfatti. Un respiro profondo ed ecco che i profumi del salmastro si uniscono a quelli dei fiori, degli ulivi, delle vigne, delle erbe aromatiche. Un attimo di ascolto e i versi di gabbiani, rondini, passeri, merli risuonano ovunque trasportati dal vento. Se poi vogliamo soddisfare le voglie del tatto, basta accarezzare i muri a secco, sfiorare le pietre oppure stringere nel palmo della mano un pizzico di terra buona.

Picconi, pale e raspi

Siamo qui in un tratto di Liguria di Levante poco dopo le Cinque Terre, chiamato Tramonti dove si trovano i borghi di Monesteroli, Fossola, Schiara e Persico. Ed è qui, che il «Signore delle scalinate», al secolo Luca Natale, 52 anni, funzionario pubblico e ambientalista e i suoi amici, si sono inventati un’associazione che recupera straordinari percorsi tracciati nei secoli dei secoli da gente dalla volontà tenace e dal cuore sensibile. Con picconi, pale, raspi, pietre, terra e tanta ma tanta fatica, lavorano gratuitamente per ripris

tinare le scale che i loro antenati hanno costruito per unire minuscoli villaggi e terreni che una volta venivano coltivati e dove nascevano vitigni che già allora producevano il “rinforzato”, che sarebbe diventato il famoso sciacchetrà un passito dal profumo e dal gusto inimitabili.

«Tutto sarebbe andato alla malora – racconta Natale – se non si fossero recuperate le scalinate che arrivano sino al male. E così, grazie all’associazione “Per Tramonti” e altri gruppi di volontari abbiamo iniziato anche a recuperare migliaia e migliaia di scalini». L’inizio è stato quasi un incubo. Salire quei gradini, quasi tutti mal ridotti, carichi di materiali sembrava una delle fatiche di Ercole. Prosegue Luca Natale: «Una cosa veramente mitica ma anche magica in un certo senso. Ogni tratto di scalinata restaurata, ogni terreno reso ancora calpestatile, ogni antica casetta recuperata, contribuiva a far tornare in questo paradiso gente innamorata della natura, dei paesaggi, delle emozioni che solo questi luoghi tra mare e cielo ti possono regalare». Il successo è stato così grande che migliaia di persone hanno premiato l’impegno dei volontari votando uno dei borghi dove si trova una delle scalinate più belle e maestose, Monesteroli, a «I luoghi del Cuore» del Fai 2021.

«È stato un successo anche perché – sottolinea Luca Natale – il Fondo ambiente italiano ha deciso con Intesa San Paolo, il Parco delle Cinque Terre e il Comune di La Spezia, di finanziare il recupero della Grande Scala di Monesteroli con un progetto del Politecnico di Milano. Quasi non ci credevamo quando ci hanno detto che eravamo tra i vincitori». Obiettivo raggiunto? Macché, quelli di “Per Tramonti” non mollano la presa. C’è ancora tanto da lavorare, tante scalinate da recuperare. «Il Paradiso ci si deve meritare anche quando lo si scende», scherza Luca. E poi c’è un altro capitolo di questa storia ancora da completare: quello del recupero delle antiche coltivazioni, soprattutto ettari di vigneti. Sino agli Anni 50 il territorio somigliava davvero a un piccolo paradiso terrestre affacciato sul mare.

E, come ricorda Luca, più l’uva cresceva verso il mare, più aveva il sapore di salmastro e più che il vino era buono. Poi, purtroppo, questi luoghi belli ma faticosi sono stati abbandonati. La morte dei vigneti è legata indissolubilmente allo spopolamento ed è per questo che l’associazione del Signore delle scalinate (ma anche altri gruppi quali Vivere Tramonti e Campiglia) grazie alla collaborazione del Cai, hanno iniziato il recupero della terra, restaurando i muri a secco, piccoli capolavori idraulici, indispensabili per l’agricoltura collinare.

Terreni tornati produttivi

«Tutto questo è propedeutico alla salvezza del territorio – spiega Luca Natali – e al conseguente ritorno degli abitanti. Stiamo già producendo vino e i proventi della vendita sono investiti per recuperare sentieri, scalinate e sentieri. Un po’ come accadeva in passato. I nostri nonni organizzavano le “comandate”, gruppi di uomini che si organizzavano come operai volontari che si autogestiva per lavorare gratuitamente. Oggi con noi ci sono anche le donne che hanno un ruolo fondamentale. Lavoriamo per salvare territorio e tradizione». Non mancano le insidie, le maledette frane. I sentieri conducono perpendicolarmente verso il mare, senza troppe curve, per non sprecare spazi che negli anni passati (e ancora oggi) erano preziosi e gli smottamenti se non si mette in scurezza i camminamenti sono sempre in agguato.

Poi c’è lo spopolamento. I giovani hanno lasciato i borghi per cercare lavoro. «Si rischiava – continua – di lasciare ai nostri figli e nipoti una bellissima cartolina magari con qualche turista ma senz’anima. Noi siamo anche un po’ folli. Ci siamo messi in testa di recuperare scalinate, sentieri, terreni, coltivazioni e antichi borghi non per fare villaggi turistici, ma per recuperare il passato, con le sue tradizioni, il suo verbo, la sua filosofia. Qui non ci sono cavi elettrici e si usano pannelli solari o lampade a gas, non ci sono bar e locali, servono le bombole gpl per cucinare e monorotaie per trasportare tutto questi». Non pensate però a Tramonti come ad un santuario di eremiti. Il lavoro delle nuove “comandate” sta dando i suoi frutti. I piccoli borghi abbarbicati sulle colline a picco sul mare si stanno lentamente ripopolando. Arrivano i turisti, quelli “sostenibili”. E soprattutto bastano poche ore per scendere verso il Paradiso.

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21 giugno 2022 (modifica il 21 giugno 2022 | 02:52)

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, 2022-06-21 00:57:00, A Tramonti, nel Levante ligure, Luca Natale individua percorsi che vengono rimessi a nuovo. L’associazione di volontari, il progetto del Politecnico: e il Fai inserisce Monesteroli fra i Luoghi del Cuore, Marco Gasperetti

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