Il dopo Petrocelli è già un casoE Conte attacca ancora il premier

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di Emanuele BuzziIl leader: doveroso che Draghi parli in Aula. Commissione Esteri, l’anti Usa Ferrara in pole «Pace fatta? Stilettate a Draghi? Assolutamente no. Io ho posto questioni politiche con cui mi interrogo con il partito di maggioranza relativa in Parlamento». E ancora: «Conte non vuole far cadere il governo ma vuole che il contributo del partito di maggioranza relativa sia ascoltato e rispettato». Giuseppe Conte interviene, ospite di Bruno Vespa a Porta a Porta, dà rassicurazioni sulla tenuta del governo, ma continua a mettere paletti politici. «Sarebbe irrituale se dopo due mesi e mezzo di questa emergenza» della guerra in Ucraina «il premier Draghi non venisse in Parlamento», dice Conte. «Se l’obiettivo è sconfiggere la Russia, potremmo coltivare un escalation militare senza limiti che per me sarebbe una prospettiva folle», precisa sul conflitto ucraino e l’invio delle armi. «Mi sembra che sulla guerra, nel Pd, ci sia un inizio di riflessione . Io non mi sento isolato: la maggioranza degli italiani è con me — assicura il presidente M5S — . Se la Lega di Salvini o altre forze si uniranno a noi io lo auspico fortemente». «Quando nei confronti delle nostre posizioni si parla di calcoli elettoralistici si va fuori binario», puntualizza l’ex premier. Conte tiene il punto anche sulla questione rifiuti, al centro dello scontro politico per il dl Aiuti. «Potete dire di tutto al Movimento ma non potete pensare che sulla transizione ecologica abbiamo scherzato», afferma. E poi precisa che con il sindaco di Roma Roberto Gualtieri «ci sarà modo di confrontarci e convincerlo: sono desideroso di presentargli un ventaglio di soluzioni che abbracciano l’economia circolare e non impattante come un inceneritore». «All’ex sindaca Raggi possono contestare tante cose ma devono ringraziarla per aver messo i conti in ordine, che erano disastrati», chiosa Conte. E annuncia: «Mi batterò per una legge proporzionale. Le forze politiche, in scadenza di una legislatura pensano sempre al proprio orticello, ma io dico attenzione: una legge proporzionale serve con la riforma che ha ridotto il numero dei parlamentari». Intanto fa discutere la probabile nomina del senatore Gianluca Ferrara alla guida della commissione Esteri al posto di Vito Petrocelli. La nomina, anticipata dall’Adnkronos, ha creato già scompiglio per alcune vecchie uscite del parlamentare. Nel 2017, quando non era ancora senatore, Ferrara pubblicava un post con tanto di foto dei presidenti americani (da Carter a Obama, da Bush padre, a Clinton e Bush figlio) e li etichettava «tra i peggiori terroristi che il mondo ha ospitato negli ultimi 100 anni». «Guardateli bene. Questi criminali passati per padri nobili della patria delle democrazie Occidentali andrebbero processati — scriveva Ferrara —. Quante persone hanno fatto assassinare? Quanto odio e sete di vendetta hanno seminato per perseverare con la folle idea di voler dominare il mondo?». Più recente un video del giugno 2019 girato a Mosca, un viaggio nell’ambito di una missione organizzata dalla commissione Esteri del Senato. Il parlamentare chiede lo «stop sanzioni alla Russia che danneggiano le nostre piccole e medie aziende». «Ferrara chi? L’americano?», ha commentato con sarcasmo la notizia un senatore del Pd. Ma secondo quanto apprende LaPresse da fonti parlamentari dem, il Pd non avrebbe «niente in contrario» alla nomina di Ferrara. 11 maggio 2022 (modifica il 11 maggio 2022 | 23:55) © RIPRODUZIONE RISERVATA , 2022-05-11 21:18:00, Il leader: doveroso che Draghi parli in Aula. Commissione Esteri, l’anti Usa Ferrara in pole, Emanuele Buzzi

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