I programmi dei partiti e le promesse elettorali, per ora

di Alessandro TrocinoDal Pd a Fratelli d’Italia, dalla Lega a Calenda e Renzi, da Forza Italia a Verdi e Sinistra, tutti partiti in corsa alle Politiche del 25 settembre hanno già iniziato a promettere tagli fiscali, incentivi economici, servizi efficienti. Ma i programmi poi devono confrontarsi con la realtà dei conti pubblici: e abbiamo provato a fare due conti Incentivi, facilitazioni, finanziamenti, dotazioni, fondi, premialità, tassazione agevolata, detrazioni, gratuità, assunzioni, tagli di Iva e cuneo fiscale, esenzioni, defiscalizzazioni, sgravi. Tante parole che si riassumono in due sole: spesa pubblica. È una prassi consueta, per quanto deprecabile, che i partiti durante la campagna elettorale si lancino in promesse, che talvolta risultano decisive per ottenere consensi ma che vengono naturalmente vanificate, il più delle volte, dalla realtà dei conti pubblici. Il caso più clamoroso fu quello di Silvio Berlusconi che, nell’ultimo faccia a faccia del 2006, sfoderò a sorpresa la promessa di abolire l’Ici sulla prima casa: «Avete capito bene: aboliremo l’Ici sulle prime case». Promessa che non lo fece vincere ma provocò un grande rimonta finale sull’Unione di Prodi. Poi fu la volta del bollo auto (Berlusconi 2008) e delle accise sui carburanti (Matteo Salvini 2018), mai realizzate. Quest’anno va peggio. Non solo perché sembrano aumentare le promesse dei partiti, ma perché si inseriscono in un quadro più complicato. Come ricorda il Sole 24 Ore, la nuova legge di Bilancio partirà con un’ipoteca di 25 miliardi (che potrebbero salire a 40, tenendo conto della frenata dell’economia) necessaria per finanziare solo gli interventi obbligatori di legislazione corrente. Poi c’è l’inflazione, che incide sull’indicizzazione delle pensioni. Non è detto che verranno attuate, queste misure, anzi è fortemente improbabile. Perché c’è un quadro internazionale di cui tutti dovranno tenere conto, compresa Giorgia Meloni, come ha scritto la Rassegna stampa di ieri. Ma questo rafforza nei cittadini più consapevoli la sensazione — come si può dire — di canzonatura, di presa in giro. L’idea che gli italiani siano un po’ dei boccaloni, a cui promettere dentiere gratis, pannoloni e una vita meravigliosa. Non un buon viatico per i governi futuri e per il rapporto di fiducia tra cittadini e politica. Qui sotto abbiamo provato a ripercorrere le principali proposte dei partiti e delle coalizioni. Un catalogo incompleto e già così piuttosto corposo. Naturalmente, sono proposte spesso di entità economica diversa (là dove abbiamo potuto le abbiamo stimate) e naturalmente i partiti più avveduti hanno fatto anche qualche ipotesi di tagli (vedi la cancellazione del reddito di cittadinanza). Che però sono ben lontani dall’arrivare a coprire le risorse necessarie per costruire quel piccolo paradiso fiscale ed economico che i partiti stanno promettendo. Partito democratico (qui il programma completo ) • Aumento degli stipendi netti fino a una mensilità in più. • Tassazione agevolata per il secondo percettore di reddito in famiglia. • Zero contributi per le assunzioni a tempo indeterminato dei giovani fino a 35 anni. • Salario minimo contrattuale pari a circa 9 euro lordi orari. • Obbligo di retribuzione per stage curriculari. • Estensione a tutti gli appalti pubblici della clausola di premialità per l’occupazione giovanile e femminile. • Integrazione pubblica alla retribuzione (in-work benefit) in favore dei lavoratori e delle lavoratrici a basso reddito. • Aumento del valore e della platea dei beneficiari della «quattordicesima». • Part-time volontario pienamente retribuito (anche in termini di contributi previdenziali) al compimento del sessantesimo anno di età. • Allineamento, entro i prossimi cinque anni, degli stipendi degli insegnanti alla media europea. • Progressiva gratuità dei servizi educativi 0-3 anni per i nuclei familiari a basso Isee. • Fondo nazionale per i viaggi-studio, le gite scolastiche, il tempo libero nel doposcuola e l’acquisto di attrezzature sportive e strumenti musicali. • Premialità fiscale per le imprese a elevato rating Esg (ambientale, sociale e di governance). • Adeguate compensazioni per le famiglie e le imprese più vulnerabili, in funzione di una transizione ecologica socialmente equa e sostenibile. • Incentivi per l’installazione di almeno 100.000 colonnine elettriche e di 30.000 punti di ricarica rapida entro il 2027. • Piena gratuità del trasporto pubblico locale per le famiglie a reddito medio e basso (in base all’Isee). • Gratuità in base all’Isee dei libri di testo per le studentesse e gli studenti delle scuole medie e superiori. • Potenziamento del Piano per l’arte contemporanea, sostegno per l’acquisizione, la produzione e la valorizzazione delle opere e l’incremento delle collezioni pubbliche. • Finanziamento di un Piano straordinario per il personale del Servizio sanitario nazionale, superando i tetti di spesa in vigore da più di 10 anni. • Riforma della non autosufficienza con un incremento del finanziamento pubblico per l’offerta di interventi e servizi, riconoscimento e tutele ai caregiver. • Realizzazione di 500.000 alloggi popolari nei prossimi 10 anni. • Istituzione di una forma di reddito alimentare, tramite un sistema digitale che permetta alle persone indigenti di iscriversi e ricevere mensilmente un determinato numero di pacchi alimentari. • Reclutamento e assunzione di personale nelle cancellerie e di nuovi magistrati e magistrate nei tribunali. • Investimento sulla professionalità delle forze di polizia, adeguando gli organici alle necessità reali di presidio del territorio, migliorandone le condizioni di lavoro e salariali • Dotazione di 10.000 euro, erogata al compimento dei 18 anni sulla base dell’Isee familiare, per coprire le spese relative alla casa, all’istruzione e all’avvio di un’attività lavorativa. • Potenziamento del Fondo di garanzia mutui per la prima casa. • Nuovo contributo affitti di 2.000 euro per studenti e lavoratori (under 35) in base al reddito. • Pensione di garanzia per chi ha carriere lavorative discontinue e precarie. • Grande piano di assunzioni nella Pubblica amministrazione. • Estensione della detrazione Irpef del 50% a tutte le tipologie di start-up per le persone fisiche under 35. Lega (qui il programma completo ) • Stop alla legge Fornero. • Pace fiscale con rottamazione delle cartelle (maxi condono). • Quota 41 (costo 15-18 miliardi, quota 40 è costato 23 miliardi) • Flat tax al 15 per cento (80 miliardi, mentre il leghista Armando Siri parla di 13 mld) • Taglio del cuneo fiscale di dieci punti in 10 anni (costo 22 miliardi) • Taglio dell’Iva su pannolini e latte in polvere. Zero Iva su pane, pasta, riso, latte, frutta e verdura (6 mld all’anno) • Sconto Irpef per i nonni che si prendono attivamente cura dei nipoti. • Kit di benvenuto per ogni nuovo nato, con voucher di 3mila euro per acquisto dotazioni per l’infanzia • Taglio della tassa sulla casa. • Esenzione Imu dai negozi sfitti. • No tasse di successione sulla casa familiare. • Detrazione di tutte le spese scolastiche. • Esenzione a vita dal fisco delle donne con almeno quattro figli. Forza Italia (le pillole del programma di Berlusconi ) • Alzare le pensioni minime a mille euro (costo 30 miliardi). • Mille euro a tutte le mamme (costo 10 miliardi). • Aumento della soglia del contante a 10 mila euro. • Flat tax al 23 per cento. • Mille euro al mese per apprendistati e praticantato, senza oneri per le aziende. • Defiscalizzazione e decontribuzione dei contratti di lavoro di primo impiego a tempo indeterminato. Fratelli d’Italia • Flat tax incrementale. • Taglio delle pensioni d’oro. • Detassare le pensioni usate per sostenere figli e nipoti. • Aumento della soglia del contante a 3 mila euro Movimento 5 Stelle (qui il programma completo ) • Riduzione del lavoro a parità salariale: 36 euro per tutti. • Cashback fiscale (accredito automatico sul conto delle spese sanitarie e veterinarie invece di aspettare la detrazione in dichiarazione dei redditi). • Salario minimo legale di 9 euro lordi l’ora. • Eliminazione di stage e tirocini gratuiti. • Stabilizzazione degli sgravi per l’acquisto della prima casa. • Nuovo superbonus energia per le imprese. • Stabilizzazione del superbonus e degli altri bonus edilizi. • Taglio del cuneo fiscale. • Eliminazione definitiva dell’Irap e potenziamento del Fondo di salvaguardia. • Aumento delle retribuzioni del personale sanitario. • Adeguamento degli stipendi degli insegnanti ai livelli europei. • Maxirateazione delle cartelle fiscali. • Stabilizzazione di Decontribuzione Sud per proteggere e creare nuovi posti di lavoro nel Mezzogiorno. • Riforma degli ammortizzatori sociali anche per autonomi, partite Iva, liberi professionisti e per le nuove tipologie di lavoro. • Pensione anticipata per le mamme lavoratrici. • Proroga di Opzione donna per l’uscita anticipata dal lavoro. • Proroga dello sgravio contributivo al 100% per l’assunzione di donne disoccupate. • Rafforzamento del fondo per l’imprenditoria femminile. • Sgravi per l’assunzione delle donne in gravidanza. • Pensione di garanzia per i giovani con carriere intermittenti. • Incentivi all’imprenditoria giovanile. • Stabilizzazione degli sgravi per l’acquisto della prima casa da parte degli under 36. • Proroga dello sgravio per l’assunzione di giovani under 36. • Potenziamento del fondo salvaguardia imprese. • Potenziamento del fondo Ets per le imprese energivore. • Piano pubblico di assunzioni per superare il grave sottodimensionamento del ministero dei Beni culturali e delle sue istituzioni periferiche. Questa analisi è stata pubblicata per la prima volta su Rassegna Stampa, la newsletter che il Corriere riserva ai suoi abbonati: la trovate qui. Per riceverla basta iscriversi a Il Punto, di cui Rassegna Stampa è uno dei tre appuntamenti: lo si può fare qui. 18 agosto 2022 (modifica il 18 agosto 2022 | 11:10) © RIPRODUZIONE RISERVATA , 2022-08-18 09:17:00, Dal Pd a Fratelli d’Italia, dalla Lega a Calenda e Renzi, da Forza Italia a Verdi e Sinistra, tutti partiti in corsa alle Politiche del 25 settembre hanno già iniziato a promettere tagli fiscali, incentivi economici, servizi efficienti. Ma i programmi poi devono confrontarsi con la realtà dei conti pubblici: e abbiamo provato a fare due conti, Alessandro Trocino

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