I morti di Marcinelle e la polemica Letta-Meloni sull’immigrazione

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di Claudio Del FrateIl segretario dem accosta la tragedia di 66 anni fa a quella di chi oggi muore nel Mediterraneo. . La leader di FdI : «Non credo sia difficile notare come il quadro fosse radicalmente diverso». I migranti italiani che morirono nella miniera belga di Marcinelle possono essere posti sullo stesso piano dei migranti che oggi approdano sulle coste italiane? La tragedia del 1956, esattamente 66 anni fa e nella quale persero la vita 262 operai (136 italiani), diventa argomento di campagna elettorale. Il segretario dem Enrico Letta e la presidente di FdI Giorgia Meloni sono protagonisti di un botta e risposta, anche sulle colonne del Corriere, che ha come spunto la tragedia di Marcinelle ma che finisce per investire uno dei temi che terrà banco da qui al 25 settembre, vale a dire l’immigrazione. Enrico Letta lunedì mattina si è recato nella cittadina belga per prendere parte alla commemorazione degli italiani morti. Sabato aveva scritto sul Corriere: «Italiani e belgi erano morti gli uni a fianco agli altri, senza alcuna distinzione: una fine inaccettabile capace però di indicare anche un nuovo inizio, un destino comune, quello fissato nei Trattati di Roma che l’anno successivo segnarono l’atto di nascita del processo di integrazione europea» dice il segretario dem ricordando i «14 milioni di italiani» che nel tempo si sono trasferiti in altri Paesi europei. E poi l’accostamento tra il mondo di ieri e quello di oggi e la visita a Marcinelle «per onorare quelle 262 vittime e anche, simbolicamente, tutti gli altri caduti, in altre viscere, a partire da quelle del Mediterraneo. Soldati, come loro, di una guerra per la sopravvivenza di fronte alla quale l’Europa e l’Italia non possono voltarsi dall’altra parte». Giorgia Meloni replica – sempre con una lettera lunedì pubblicata sul Corriere – proprio su questo punto: «Non credo sia difficile notare come il quadro fosse radicalmente diverso da quello dell’attuale situazione dell’immigrazione verso l’Italia. Qui e oggi, accanto all’immigrazione regolare, fatta di milioni di stranieri che si sono integrati positivamente nella nostra società e che meritano il nostro apprezzamento, da anni conosciamo ingenti flussi di immigrati irregolari». «Molti degli immigrati irregolari di oggi -prosegue la leader di FdI – , per lo più giovani maschi in età da lavoro, considerano l’accoglienza stessa come un diritto inalienabile da cui far discendere presunti diritti molto più materiali, che costano alle casse dello Stato italiano, per ogni straniero accolto, più di quanto ricevano di pensione molti nostri anziani». Da Marcinelle Letta replica a queste parole, definendole «incomprensibili e gravi»: «La cosa più grave è dividere i morti in morti di serie A e serie B, ed è quello che fa quella lettera, divide i morti in morti di serie A e morti di serie B, cosa che noi non faremo mai. Per noi – ha spiegato Letta – sono tutte persone umane che meritano il rispetto. La prima cosa da fare è cercare di unire e non cercare di dividere. Sento di aver fatto bene a esserci e a dire queste parole. Che sono parole di rispetto per uno dei più grandi drammi del nostro tempo, che non può essere strumentalizzato con l’idea che ci sono morti di serie A e morti di serie B». La tragedia della miniera del 1956 è stata rievocata dal presidente della repubblica Sergio Mattarella con queste parole: « Quella tragedia costò la vita, tra gli altri, a 136 connazionali. Dal 2001 la ricorrenza è stata proclamata “Giornata nazionale del sacrificio del lavoro italiano nel mondo” affinché, nel ricordo di quanto accaduto al Bois du Cazier, possa essere onorata la memoria di tutti gli italiani caduti sul lavoro all’estero. L’emigrazione dei nostri connazionali e il sacrificio che questa ha comportato hanno segnato l’identità dell’Italia e anche lo stesso processo d’integrazione europea». 8 agosto 2022 (modifica il 8 agosto 2022 | 12:50) © RIPRODUZIONE RISERVATA , 2022-08-08 10:26:00, Il segretario dem accosta la tragedia di 66 anni fa a quella di chi oggi muore nel Mediterraneo. La leader di FdI : «Per i migranti di oggi l’accoglienza è un diritto, costano allo Stato»,

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