Gas, il piano risparmi: termosifoni giù fino a 2 gradi e accesi due ore in meno

Spread the love

il piano

di Enrico Marro e Fabio Savelli02 set 2022

Gas, il piano risparmi: termosifoni giù fino a 2 gradi e accesi due ore in meno

Tre scenari in ordine di gravità sulla carenza di gas. Aggiornamento delle misure di risparmio dei consumi già predisposte dal governo. Messa a punto dei provvedimenti per far arrivare gas ed elettricità a prezzo calmieratoentro fine mese alle imprese più in difficoltà utilizzando il cuscinetto di emergenza di 20 terawattora (18 prodotte con le rinnovabili e 2 col gas) acquistate sul mercato dal Gse, il gestore dei servizi energetici, in queste settimane. Ruota intorno a questi punti la relazione informativa illustrata ieri mattina in Consiglio dei ministri dal titolare della Transizione ecologica, Roberto Cingolani.

Il presidente del Consiglio, Mario Draghi, e lo stesso Cingolani, hanno dato la consegna del silenzio ai partecipanti, perché il Piano del governo è in continua evoluzione. Con un occhio alle decisioni che si auspica possano arrivare dal Consiglio europeo dei ministri dell’energia convocato in seduta straordinaria il 7 settembre sul tetto al prezzo del gas e sul disaccoppiamento del costo dell’energia elettrica rinnovabile rispetto all’energia termoelettrica prodotta con gas. Del resto come spiegano alcuni ministri, che non vogliono comparire, il messaggio lanciato da Draghi e Cingolani è che la situazione è sotto controllo ma che molto dipende da cosa farà la Russia rispetto alle forniture di gas all’Europa avendo già tagliato del 72% i flussi al Vecchio Continente rispetto all’anno scorso ma avendo, al tempo stesso, triplicato le entrate finanziarie solo nel mese di agosto.

Saranno dunque sbloccate le forniture di energia elettrica attraverso il Gse. A prezzo calmierato, sotto i 150 euro a megawattora (sono state comprate dallo Stato a 124 euro di media, ma il differenziale di prezzo incorpora anche i costi di trasporto e stoccaggio). Energia ceduta alle imprese e alle filiere produttive più in difficoltà per il caro-bolletta. Una richiesta che arrivava da Confindustria e già predisposta dal decreto legge Aiuti bis di aprile, in attesa però di un decreto attuativo che il Mite sta configurando. Inoltre, per i prossimi due anni, verrà sospeso il percorso di decarbonizzazione anche se, per il momento, non ci dovrebbe essere un aumento del ricorso a questa fonte fossile nonostante gli acquisti ai massimi di materia prima da parte dell’Enel che detiene 4 delle 6 centrali oggi in funzione in Italia. Dal lato dei risparmi che si possono ottenere sui consumi civili, si va verso la riduzione di un grado della temperatura per il riscaldamento e di un’ora di durata giornaliera, a partire dagli edifici pubblici. Ma in caso di inverno mite e se le condizioni di approvvigionamento di gas si facessero più complicate è ipotizzabile la riduzione fino a due gradi e a due ore giornaliere. Non viene però contemplata l’ipotesi, smentita di ambienti di governo, di un approccio modulare tarato sulle fasce climatiche, come le regioni del Sud, in virtù delle temperature più clementi. Escluse misure di razionamento all’industria così come la chiusura delle scuole per uno o più giorni a settimana.

I tre scenari presi in considerazione dal governo sono i seguenti. Il primo, il più ottimistico, prevede che l’Italia raggiunga il prossimo autunno la piena indipendenza dal gas russo con l’attivazione dei due rigassificatori aggiuntivi previsti dal piano del governo, a Piombino e a Ravenna, anche se sul primo ieri il Comune ha inviato alla regione Toscana il parere negativo sulla sua collocazione in porto. Il secondo è uno scenario intermedio, che si verificherebbe nel caso in cui la Russia interrompesse completamente le forniture di gas non subito, ma prima della messa in opera dei due rigassificatori. Il terzo è il peggiore, perché prevede il black out delle forniture da subito. Per tutti e tre gli scenari, ha assicurato Cingolani, il governo ha impostato un piano d’azione.

Al fine di informare i cittadini verrà lanciata a breve una campagna informativa che spiegherà alcuni semplici accorgimenti per ridurre l’uso del gas attraverso un migliore utilizzo del riscaldamento e degli elettrodomestici. Le misure dovrebbero entrare in un provvedimento organico allegato al nuovo pacchetto di aiuti all’economia, che dovrebbe arrivare con un decreto legge ad hoc, per giovedì 8 settembre. Draghi e il ministro dell’Economia, Daniele Franco, hanno bisogno di alcuni giorni per una ricognizione delle risorse disponibili a finanziare le misure senza ricorrere allo «scostamento di bilancio». Ieri il ministero del Tesoro ha comunicato che nel mese di agosto il settore statale ha mostrato un avanzo di 650 milioni con un fabbisogno nei primi otto mesi dell’anno in miglioramento di 36,4 miliardi rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso anche per l’andamento positivo degli incassi fiscali, trainati anche dal gettito Iva.

Nel prossimo decreto legge, l’esecutivo darà priorità agli interventi destinati alle aziende e alle filiere gasivore, con il credito d’imposta sulle bollette (ora del 25% per i consumi del terzo trimestre) che potrebbe essere aumentato e/o prorogato per il quarto trimestre. Allo studio la concessione di settimane di cassa integrazione gratuita negli stessi settori. Per tutti, imprese e famiglie, si ipotizza anche il potenziamento della possibilità di rateizzare le bollette (ora fino a 10 rate), che dovrebbe essere prorogata fino alla fine dell’anno. Serviranno nuovi stanziamenti per Regioni ed enti locali che altrimenti non saprebbero come pagare le bollette e garantire i servizi pubblici, come i trasporti.

Iscriviti alla newsletter “Whatever it Takes” di Federico Fubini. Dati, fatti e opinioni forti: le sfide della settimana per l’economia e i mercati in un mondo instabile. Ogni lunedì nella tua casella di posta.

E non dimenticare le newsletter L’Economia Opinioni”

e “L’Economia Ore 18”

.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

, 2022-09-02 05:10:00, L’azione del governo per ridurre i consumi. Tra le ipotesi sul tavolo anche energia a prezzi calmierati alle imprese in difficoltà. I tre scenari possibili, Enrico Marro e Fabio Savelli

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.