Economia: Bancomat, le commissioni per prelevare cambieranno: ecco chi rischia di pagare di più

Consumi

di Fausta Chiesa12 feb 2022

Mancano meno di due mesi. Entro il 29 aprile l’Antitrust deciderà se accogliere la proposta, nel frattempo riformulata, che Bancomat spa (la società di proprietà dei principali istituti di credito che gestisce i circuiti Bancomat e Pagobancomat) ha presentato e che riguarda un nuovo sistema di commissioni da applicare a chi preleva denaro contante presso gli sportelli Atm di banche di cui non si è clienti. Per capire di quante operazioni parliamo, sono circa 150 milioni l’anno su un totale di 500 milioni di prelievi complessivi. La proposta, in estrema sintesi, prevede di far pagare a tutti per queste operazioni di prelievo dove non si è clienti una commissione fino a 1,5 euro massimi. Il nuovo modello prevede altri cambiamenti, ma questa novità che è la più rilevante non piace alle associazioni dei consumatori. Come funzionano oggi le commissioni sui prelievi agli sportelli automatici? E che c’sè altro potrebbe cambiare?

Prelievo allo sportello automatico, come funziona oggi

Oggi il consumatore che preleva presso uno sportello automatico di una banca diversa dalla sua paga una commissione alla banca di cui è cliente soltanto se previsto dal contratto (allo sportello appare una scritta che dice: «All’operazione potrà essere applicata una commissione se previsto dalla sua banca»). L’ammontare della commissione è regolato dal contratto ed è noto al cliente, spesso la spesa è fissa e non proporzionale alla somma ritirata. In base al tipo di contratto, il cliente può avere a disposizione un certo numero di prelievi gratuiti. A prescindere dal fatto che sia addebitata o meno la commissione al cliente, la banca che emette la carta con l’attuale sistema deve riconoscere alla banca proprietaria dello sportello Atm (cioè quella che eroga il servizio) una commissione interbancaria fino a 49 centesimi di euro per ogni prelievo. «Ma questo sistema – spiega Alessandro Zollo, amministratore delegato di Bancomat spa – non va più bene perché oggi il costo per erogare il servizio di ritiro è mediamente di 90 centesimi. Noi proponiamo di azzerare la commissione interbancaria, che è troppo bassa, e di far corrispondere una commissione alla banca che effettua il servizio».

Prelievi e commissioni a 1,5 euro

La remunerazione di chi eroga il servizio di prelievo è cruciale secondo Zollo, perché altrimenti si rischia che gli sportelli diminuiscano sul territorio visto che sono un costo. Gli Atm multifunzione (che permettono altre funzioni oltre al ritiro e sono oggi i più diffusi) sono scesi da 35.221 nel 2015 a 31.499 nel 2020 in base ai dati 2021 di Bankitalia sul sistema dei pagamenti. Bancomat spa ha proposto una commissione con il tetto a 1,5 euro su tutto il territorio nazionale, tariffa «che – dice Zollo- rappresenta il prezzo il medio di oggi».

La trasparenza

E come farebbe il cliente a sapere quanto paga di commissione? «Allo sportello, il cliente vedrebbe sul display il costo del prelievo prima di effettuarlo e potrebbe decidere se procedere o meno. Inoltre, metteremo a disposizione una app gratuita che consente di trovare l’Atm più conveniente vicino a dove ci si trova». La remunerazione, inoltre, aprirebbe la strada al prelievo presso i Pos di altri operatori per esempio supermercati, benzinai e tabaccai che gestiscono tanta liquidità.

Altroconsumo: «Attenti all’allineamento verso l’alto»

Ma secondo le associazioni dei consumatori c’è il rischio che poi tutte le banche facciano pagare la commissione applicando il prezzo massimo possibile. «C’è la ragionevole presunzione che, fissato un tetto – commenta Altroconsumo, che ha inviato una lettera all’Antitrust e fatto un’audizione – tutte le banche si allineeranno ,come è accaduto ad esempio con la commissione sull’accordato per i fidi sui conti correnti che prevede un cap dello 0,5% a trimestre, valore che tutte le banche oggi applicano». Secondo l’associazione, la proposta penalizza maggiormente i clienti di banche poco diffuse sul territorio e che hanno quindi meno sportelli a disposizione: con più probabilità saranno quindi costretti a fare prelievi di contante presso altri istituti dovendo pagare una commissione decisa da un’altra banca. Inoltre, anche le banche totalmente online, non disponendo spesso di sportelli Atm sul territorio, sarebbero penalizzate perché, il loro cliente dovrà affrontare spese aggiuntive per il prelievo in contanti. Altro rischio – sempre secondo Altroconsumo – «è quello di conoscere il costo complessivo della specifica operazione solo poco prima del prelievo e – ancora più difficile – sarà capire che impatto avranno queste operazioni nel corso dell’anno (infatti non saranno più inserite dalla banca del correntista nel riepilogo delle spese)». C’è infine il rischio che molte persone che oggi non pagano alcuna spesa per il prelievo in contante si trovino costrette a dover pagare sempre e comunque una commissione.

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