Dsga e assistenti amministrativi proseguono l’azione di protesta fino al 15 marzo: non si fa ciò che non compete

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L’Anquap prosegue le azioni di protesta sindacale già promosse nello scorso mese di dicembre 2021. Il periodo di prosecuzione, nel rispetto delle vigenti disposizioni in materia, va dal 15 febbraio al 15 marzo 2022.
Purtroppo – scrive l’Anquap in una nota -, “l’attenzione nei riguardi dei Direttori SGA e degli Assistenti Amministrativi continua ad essere inesistente o quasi. Ne è riprova la circostanza che nella Legge di Bilancio 2022vi sono (e giustamente) specifici finanziamenti per i docenti e dirigenti scolastici, mentre nulla è previsto per Direttori SGA e Assistenti Amministrativi”.
Queste le azioni di protesta sindacale:
1. sospensione di qualsiasi prestazione lavorativa eccedente l’orario d’obbligo: no al lavoro straordinario;
2. astensione da qualsiasi prestazione lavorativa non espressamente prevista come compito e/o disciplina delle mansioni da norme legislative, regolamentari e contrattuali. A titolo di mero esempio:
– non si partecipa alle riunioni del Consiglio di Istituto (il DSGA non è componente) e a quelle afferenti le relazioni sindacali di istituto (il DSGA non è soggetto di relazioni sindacali);
– si limita l’azione di collaborazione nella predisposizione del programma annuale alla sola parte economicofinanziario (determinazione dell’avanzo di amministrazione, indicazione dei finanziamenti in entrata e allocazione delle somme a destinazione vincolata);
– non si intrattengono relazioni dirette ed esclusive con i Revisori dei Conti in occasione delle visite periodiche (la responsabilità della gestione è solo parzialmente in capo ai DSGA;
– nessuna disponibilità allo svolgimento di attività progettuali collegate a PON/POR e ad attività gestionali per le quali il Ministero dell’Istruzione (ed eventuali altre amministrazioni pubbliche coinvolte) non abbiano fornito le indispensabili azioni di formazione, aggiornamento e addestramento (vedi PASSWEB).
IN ALTRE PAROLE NON SI FA CIÒ CHE NON COMPETE.
3. rifiuto di deleghe di funzioni dirigenziali, nomine a RUP e autorizzazione e all’uso della carta di credito, in assenza
del riconoscimento di uno specifico compenso: non si fa ciò che compete ad altri se non viene remunerato;
4. rifiuto di prestazioni connesse all’incarico aggiuntivo nella seconda scuola sottodimensionata, in assenza di
pagamento dell’indennità mensile prescritta da legge e contrattazione collettiva: non si lavora gratis.
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