Draghi: la via è tracciata. L’Italia ce la farà chiunque vinca

Nell’ampio discorso pronunciato al meeting di Rimini – senza dubbio l’evento clou della manifestazione e forse di tutta la campagna elettorale – il presidente del Consiglio Mario Draghi ha indicato quella che a suo avviso è una strada obbligata per chiunque vincerà le elezioni del prossimo 25 settembre: dare continuità al metodo che ha caratterizzato la cosiddetta “agenda Draghi”, fatta di chiarezza degli obiettivi e rapidità delle decisioni. “Mi auguro che chiunque avrà il privilegio di guidare il paese, saprà preservare lo spirito repubblicano che ha animato dall’inizio il nostro esecutivo”, ha detto Draghi, che poi ha fatto una serie di esempi, tra i quali uno riguardante la politica scolastica.

Sono convinto che il prossimo governo, qualunque sia il suo colore politico, riuscirà a superare quelle difficoltà che oggi appaiono insormontabili – come le abbiamo superate noi l’anno scorso”, ha detto il presidente. “Mancano pochi giorni all’inizio dell’anno scolastico e voglio ricordare come la riapertura delle scuole sia stato uno dei nostri principali obiettivi sin dall’inizio della campagna vaccinale. Avremmo potuto aspettare il superamento di una soglia di vaccinazione più alta nella popolazione, l’eliminazione di tutte le restrizioni delle attività commerciali prima di riaprire le scuole. Ma non sarebbe stato giusto, soprattutto nei confronti dei giovani che avevano dovuto rinunciare a lungo alla didattica in presenza. Abbiamo scelto di riaprire appena è stato possibile. Lo abbiamo fatto consci del ‘rischio calcolato’ a cui andavamo incontro, nonostante le molte voci scettiche che ci davano degli irresponsabili. Il risultato ci ha premiati: gli studenti sono tornati tra i banchi, le scuole sono restate aperte, la pandemia e la pressione sugli ospedali sono rimaste sotto controllo”.

Sulle riforme Draghi non si è espresso, ma ha ricordato che “l’erogazione dei finanziamenti del PNRR – pari a 191,5 miliardi di euro – dipende dalla valutazione che la Commissione Europea fa del Piano e della sua attuazione”, e che dunque essa dipenderà “dalla nostra capacità di realizzare le politiche innovative che abbiamo ideato nei tempi stabiliti – come abbiamo fatto sinora”. Le linee fondamentali degli investimenti riservati alla scuola, insomma, sono quelle indicate nel PNRR, e il prossimo governo, qualunque sia il suo colore politico, non potrà che attenersi ad esse.

, , Pubblicato da Orazio Niceforo
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