Docente uccisa dalla figlia diciassettenne, il Gup condanna la minore a 20 anni

A inizio anno avevamo dato una notizia che ha provocato sgomento nelle comunità scolastiche e non solo: una donna di 55 anni, maestra della scuola primaria, è stata trovata morta il 2 gennaio 2023 nella sua abitazione a Bagheria, un comune a ridosso di Palermo: ad ucciderla sarebbe stata la figlia di 17 anni.

In questi mesi sono state messe in atto tutte le indagini del caso. La donna è stata prima stordita con un sonnifero mescolato a una pietanza, un purè di patate, e poi strangolata dalla ragazzina di diciassette anni, che successivamente ha infierito sul corpo della madre, colpendola con numerose coltellate.

Adesso, il Gup del tribunale dei minorenni di Palermo ha condannato a vent’anni, col rito abbreviato, la figlia della docente. Secondo quanto riporta l’Ansa, il giudice ha inflitto il massimo della pena possibile per i minorenni, 30 anni, che con la riduzione di un terzo della pena, prevista per l’abbreviato, sono stati ridotti a 20.

L’omicidio aveva lasciato senza parole un intero paese. Ad esprimere il cordoglio per la tragica scomparsa della donna è stato anche il dirigente scolastico dell’istituto in cui questa lavorava. La 55enne prestava servizio presso la scuola elementare di Casteldaccia. “La scuola è sotto choc per quanto successo. La collega era una persona valida, e disponibilissima. Era la mia collaboratrice della presidenza. Era una persona molto discreta”, queste le parole del preside Giuseppe Carlino. “Noi sapevamo che viveva per questa figlia. Non avevamo notizie di liti e di rapporti conflittuali. Io sono arrivato da poco, ma tanti colleghi che hanno lavorato con lei per anni sono davvero disorientati e molto colpiti da quanto successo”, ha continuato.

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