Crosetto: «Silvio anche contro il Ppe. Sulla guerra in Ucraina sta inseguendo i sondaggi»

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di Tommaso Labate

Il fondatore di Fratelli d’Italia: «È una posizione con elementi di pericolosità». «Meloni, a differenza degli alleati, è libera da amicizie, interessi e condizionamenti. Molto semplicemente: ha ben presente chi è l’aggressore e chi è l’aggredito»

«Ho visto che Berlusconi ha corretto il tiro sull’invio delle armi in Ucraina. Me l’aspettavo. Come mi aspettavo anche la sua presa di posizione tutt’altro che ostile a Putin dell’altro giorno…».

Non era sorpreso come tanti?

«Relativamente. Primo, perché l’amicizia tra Berlusconi e Putin è una cosa che mi era ben chiara già da prima di venerdì. Secondo, perché so quanto Berlusconi ci fosse rimasto male, all’inizio della guerra, per non essere riuscito a mettersi in contatto con Putin. L’aveva cercato per proporre una sua mediazione, l’altro non ha mai richiamato».

L’Occidente dovrebbe preoccuparsi per l’approccio «light» sulla Russia dell’ex premier?

«Diciamo le cose come stanno. La posizione di Berlusconi dell’altro giorno presenta per l’Occidente alcuni elementi di pericolosità. Non certo sull’aspetto che rimandava al pacifismo, quello ci può anche stare. Quanto sulla necessità di convincere l’Ucraina ad accontentare Putin. Le frasi su questo punto smentivano non solo gli Usa e l’Ue. Ma anche la posizione ufficiale del Partito popolare europeo, di cui Forza Italia è parte integrante».

Guido Crosetto, fondatore di Fratelli d’Italia, da cui è uscito dopo aver abbandonato la politica ma di cui rimane qualcosa di più che un semplice simpatizzante, analizza le idee sull’invasione dell’Ucraina dell’alleato Berlusconi, di cui è anche un amico storico.

Sull’Ucraina Fratelli d’Italia sembra quasi un partito di maggioranza. Al contrario di Forza Italia e Lega, che al contrario di FdI in maggioranza ci stanno davvero.

«La posizione di Giorgia Meloni, a differenza degli alleati, è libera da amicizie, interessi e condizionamenti. Molto semplicemente: ha ben presente chi è l’aggressore e chi è l’aggredito, ha la libertà di muoversi di conseguenza».

Le leadership di Forza Italia e Lega, secondo lei, seguono i sondaggi e provano a risalire la china?

«Mi pare evidente. Berlusconi è una vita che segue i sondaggi. Anzi, ha insegnato lui alla politica italiana a seguirli. Lo sta facendo anche sull’Ucraina, mi pare chiaro».

E Salvini?

«Salvini ha sposato la via del pacifismo. E ci sta. Sorprende però un aspetto: ha sempre sostenuto la legittima difesa di chi spara a un ladro che ti entra dentro casa; un principio che, adesso, non adotta di fronte all’invasione di uno Stato intero. Ma uno Stato intero che ti entra dentro casa è più pericoloso di un ladro. O sbaglio? Per non parlare dell’inviolabilità dei confini».

Cioè?

«Come fai a combattere una battaglia politica mastodontica se una barchetta di immigrati entra a Lampedusa e poi non combatterne una un milione di volte più grande se a violare i confini sono migliaia di carrarmati? Per Berlusconi e Salvini, insomma, i confini sono inviolabili se entra una barchetta a Lampedusa o se a entrare sono i carrarmati?».

La coalizione è pericolante? Pensa che Salvini e Berlusconi si stiano muovendo come un sol uomo per limitare il perimetro elettorale della Meloni?

«Come un sol uomo non lo so, non credo. Però mi pare chiaro che entrambi, anche usando questa storia dell’Ucraina, stiano provando a risalire nei numeri lisciando il pelo agli italiani che hanno paura delle conseguenze della guerra».

21 maggio 2022 (modifica il 21 maggio 2022 | 21:10)

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, 2022-05-21 19:15:00, Il fondatore di Fratelli d’Italia: «È una posizione con elementi di pericolosità». «Meloni, a differenza degli alleati, è libera da amicizie, interessi e condizionamenti. Molto semplicemente: ha ben presente chi è l’aggressore e chi è l’aggredito», Tommaso Labate

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