RINNOVATO IL CONTRATTO, UNA SCELTA GIUSTA E RESPONSABILE
Il rinnovo del contratto è un passo in avanti, concreto e importante, nel percorso che ci vede impegnati a garantire lagiusta tutela delle condizioni di lavoro nel comparto istruzione e ricerca e una più adeguata valorizzazione di tutte leprofessionalità. Un passaggio da tempo atteso, frutto di un’azione sindacale condotta con tenacia e responsabilità, senza cedere alle difficoltà del contesto economico e politico in cui la trattativa si è svolta.
La decisione di firmare l’accordo è una scelta giusta e responsabile. Giusta perché evita un inutile e pericoloso prolungarsi del negoziato, in assenza di interlocutori politici nella pienezza delle proprie funzioni e nella più totale incertezza di prospettive rispetto ai nuovi scenari del dopo voto.
Responsabile perché consente a tutto il personale di fruire con certezza dei benefici economici derivanti dalle risorse portate in contrattazione, benefici che certamente non risolvono in via definitiva la criticità delle condizioni retributive esistenti nel comparto istruzione ricerca, ma che la non sottoscrizione del contratto avrebbe del tutto vanificato. Il nuovo contratto nazionale di lavoro è un risultato concreto che, a differenza di tante parole in libertà, ognuno ha ora la possibilità di conoscere e valutare. Rinnovare un contratto dopo anni segnati da enormi difficoltà e dal tentativo di sottrarre al negoziato fra le parti la regolazione delle condizioni di lavoro dal punto di vista normativo e salariale significa anche rilanciare una visione della società e della politica dove al dialogo sociale si riconoscono il dovuto spazio e il giusto valore.
SUL PIANO ECONOMICO SFRUTTATE AL MEGLIO LE DISPONIBILITÀ
Con questo contratto, che vale per il triennio 2016-2018, tutte le risorse rese disponibili per il negoziato vanno a incrementare la retribuzione fondamentale di ogni profilo professionale. A tal fine è utilizzata anche una parte delle risorse destinate dalla legge 107 alla valorizzazione professionale dei docenti, che diventano comunque interamente contrattabili anche per la quota da erogare come accessorio. Gli aumenti vanno da un minimo di 80,40 a un massimo di 110, 70 euro mensili. La struttura salariale non subisce modifiche, conservando gli scatti di anzianità previsti dal contratto precedente.
Era un preciso impegno assunto in previsione del negoziato, per un obiettivo il cui conseguimento era tutt’altro che scontato. Accanto a questo, viene onorato anche l’impegno – sancito nell’accordo del 30 novembre 2017 – a considerare con particolare attenzione le retribuzioni di importo inferiore, più duramente colpite dagli effetti della crisi e dal blocco della contrattazione. Salvaguardata pienamente anche l’entità del beneficio fiscale già riconosciuto alle fasce di reddito più basse, avendone nel frattempo ottenuta una ridefinizione attraverso il confronto condotto in fase di approvazione della legge di bilancio: l’aumento pertanto non riassorbe gli 80 euro di bonus fiscale, ma vi si somma.
Il nuovo contratto diventa ora il punto da cui riprendere il percorso in vista di un nuovo triennio contrattuale ormai imminente, nel contesto politico istituzionale che sarà determinato dagli esiti delle elezioni politiche del prossimo 4 marzo.
SULLA PARTE NORMATIVA SMENTITE TUTTE LE “BUFALE”
Nella parte normativa, il nuovo contratto vede smentita sonoramente una campagna di vera e propria disinformazione alimentata ad arte contro i sindacati rappresentativi. In realtà è stata proprio l’azione condotta in ogni sede di confronto dalla Cisl e dagli altri sindacati a sgombrare il campo da tante ipotesi e proposte inaccettabili, “vendute” ogni volta come possibili contenuti di intese date per imminenti o addirittura già sottoscritte, e delle quali non vi è invece alcuna traccia nel testo firmato.
NESSUN AGGRAVIO DEGLI ORARI DI LAVORO
Gli orari sono riconfermati esattamente nella loro attuale consistenza. Chi, in relazione a innovazioni normative – ad es. alternanza scuola lavoro – svolgerà attività aggiuntive, sarà per queste retribuito con compensi accessori a carico del Fondo di Istituto.
NESSUNA RIDUZIONE DEI DIRITTI AD ASSENZE E PERMESSI
Restano per tutti le attuali disponibilità e in più si introduce, per il personale ATA, la possibilità di ricorrere a permessi orari senza obbligo di recupero per le visite specialistiche.
RESPINTO IL TENTATIVO DI DARE CADENZA TRIENNALE ALLA MOBILITÀ
Si conferma che la mobilità è materia disciplinata per via contrattuale; le procedure di trasferimento e passaggio continueranno a svolgersi ogni anno, il vincolo triennale di permanenza riguarderà soltanto chi volontariamente chiede e ottiene il trasferimento su una nuova istituzione scolastica. Confermata dunque, anche nel CCNL, la possibilità per i docenti di potersi trasferire direttamente su scuola, possibilità conquistata in sede di contratto integrativo con il MIUR negli ultimi due anni, nonostante la legge 107 non la preveda.
RINVIATO A SUCCESSIVA SEQUENZA CONTRATTUALE IL CODICE DI COMPORTAMENTO PER I DOCENTI
Il rinvio è stato chiesto e ottenuto per la necessità di contemperare le norme contrattuali con la piena salvaguardia della libertà d’insegnamento.
VALORIZZATE A TUTTI I LIVELLI LE RELAZIONI SINDACALI
Vengono riconsegnate alla disciplina negoziale anche i criteri per la gestione delle risorse per la valorizzazione professionale, il cosiddetto bonus per il merito previsto dalla legge 107 che escludeva la contrattazione di istituto. Lo stesso vale per le risorse destinate alla formazione, mentre sono oggetto di confronto i criteri per l’assegnazione della sede di servizio al personale, la promozione del benessere organizzativo, le misure di prevenzione dello stress lavoro correlato e dei fenomeni di burn out. Inserito nel contratto il “diritto alla disconnessione”, per tutelare la qualità della vita dagli eccessi di comunicazione consentiti dalle nuove tecnologie. Compiuto un altro passo in direzione del recupero delle prerogative contrattuali rispetto alle invasioni di campo operate dalla legge, grazie anche al nuovo contesto determinato dall’accordo del 30 novembre 2017.
SALVAGUARDATE E RAFFORZATE LE RELAZIONI SINDACALI SUL LUOGO DI LAVORO
Si tratta di un risultato di particolare rilievo alla vigilia del voto per il rinnovo delle RSU. Proprio sul luogo di lavoro si evidenzia il ruolo positivo che la contrattazione e il confronto (nuovo strumento di relazioni sindacali sul luogo di lavoro introdotto con il CCNL) possono svolgere. Contrattazione come fattore di unità e coesione fra le persone che a vario titolo vi operano, contribuendo a definire – per quanto di sua competenza – un quadro certo e trasparente di diritti e doveri.
Nello stesso tempo, come elemento che concorre al “miglior governo” del sistema, valorizzandone gli aspetti di partecipazione, collegialità, condivisione, corresponsabilità. In quest’ottica si pone l’esplicita indicazione della scuola come “comunità educante”, informata ai valori democratici, in cui tutti i soggetti, nella diversità dei ruoli, concorrono con pari dignità per garantire il diritto allo studio e alla formazione. Si tratta di una netta inversione di tendenza verso un’idea di scuola inclusiva e partecipata in linea col pensiero e l’azione della Cisl.
UN CONTRATTO A LUNGO NEGATO, CHE ORA C’È. UN PUNTO DI SVOLTA DA CUI RIPARTIRE
La firma del nuovo contratto chiude un periodo quanto mai tormentato e difficile, riportando a normalità modi e tempi di regolazione del rapporto di lavoro, dopo una moratoria lunghissima e non più sopportabile. La trattativa non è stata per niente semplice e ha richiesto un lavoro lungo, impegnativo e dicile. I risultati ottenuti non erano scontati e per raggiungerli si sono dovute affrontare forti resistenze; sul confronto e sull’atteggiamento della parte pubblica ha infatti inciso anche il contesto normativo profondamente mutato, per quanto riguarda le relazioni sindacali e la disciplina del lavoro pubblico, nei lunghi anni che ci separano dal precedente contratto. Per questo ribadiamo la convinzione di avere compiuto, con la firma dell’accordo, una scelta giusta, responsabile e utile alle tante persone che da sempre ci adano la loro rappresentanza.
Fonte dell’articolo: CislScuola