Comune di Napoli, approvato il primo bilancio di previsione dell’era Manfredi

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i conti Mezzogiorno, 29 giugno 2022 – 08:29 Il voto in piena notte, per lunghi tratti della seduta il numero legale garantito dall’opposizione. Baretta: «Non illudiamoci che il Patto possa risolvere tutto» di Paolo Cuozzo Anche per il voto al primo bilancio di previsione dell’era Manfredi, nove mesi dopo la sua elezione, è stata necessaria la classica maratona fino a tarda ora. Sebbene il bilancio fosse abbastanza blindato, la maggioranza ha chiesto delle piccole modifiche raggruppando, però, tutte le richieste in un maxiemendamento. Che non cambia la sostanza. Perché gli equilibri del Previsionale 2022, a sentire il tono degli interventi del sindaco Manfredi e dell’assessore al Bilancio, Baretta, quelli sono e le maglie sono strettissime. Del resto, la firma sul Patto per Napoli — che certo non risolve tutto e subito con i suoi 54 milioni di euro per quest’anno — vincola tantissime decisioni. Ad esempio, entro il primo settembre va presentato e approvato un piano di organizzazione delle Partecipate; ed entro fine anno vanno fatte altre cose: va bandito il concorso per assumere mille dipendenti, va assegnata ad una società esterna la riscossione, con il Comune che fa molto affidamento su ciò per combattere l’evasione che sfiora cifre complessive da 2,7 miliardi; e va pianificata la messa a reddito del patrimonio immobiliare affidato ad Invimit. I provvedimentiIntanto, il Comune cercherà per i prossimi tre anni di dismettere le abitazioni di edilizia popolare, dando la precedenza agli inquilini che potranno, con l’aiuto del sistema bancario, pagare una rata di mutuo mensile che non superi l’attuale costo dell’affitto.Tra le entrate previste, dal nuovo anno, scatterà l’aumento dell’addizionale Irpef, sempre imposta dal Patto per Napoli, e verrà introdotta la tassa di imbarco da 2 euro per ogni passeggero che prende un volo da Capodichino. Un rinvio al 2023, per la tassa di imbarco, duramente contestato da Nino Simeone, capogruppo dei deluchiani di «Napoli è tua», che nel suo intervento in aula si è chiesto tra l’altro: «Perché — rivolto al sindaco e a Baretta — rinviare la tassa di imbarco al nuovo anno e non invece riscuoterla da subito, visti i numeri che i turisti fanno registrare? Che senso ha?», ha domandato il consigliere. Poi ha affondato il colpo sostenendo che «se incassata da subito, la tassa di imbarco potrebbe alleggerire l’addizionale Irpef o eliminare del tutto, aiutando i napoletani che la pagano». Tema delicato, questo. Come quella della riscossione della tassa di soggiorno per la quale Baretta ha annunciato che sarà coinvolta la Guardia di finanza per i controlli. L’opposizione e la sicurezzaAltra questione di peso l’ha introdotta il leader dell’opposizione di centrodestra, Catello Maresca, che «anche alla luce dei fatti di piazza Garibaldi», con i vigili urbani aggrediti, ha chiesto «che Napoli, come fatto da altre città, tra cui Venezia, sperimenti il Taser dandolo in dotazione alla polizia municipale». Ipotesi che non ha lasciato indifferente l’aula. «Il Patto per Napoli rischia di creare un’illusione ottica nel senso che le importanti risorse ottenute, l’avvio di un piano di interventi, che stiamo rispettando, l’eco pubblica che esso ha suscitato, possono destare l’errata impressione che, pur avendo ancora dei problemi, il peggio sia passato», è stata la premessa della relazione di accompagnamento dell’assessore Baretta. L’assessore: «Senza il Patto saremmo in dissesto»«Abbiamo affrontato l’emergenza drammatica ereditata dalla precedente amministrazione e avviato i primi cambiamenti. Tuttavia senza il Patto saremo entrati nello stato di dissesto». Baretta ha evidenziato che «se da un lato il Patto ci mette nelle condizioni di sopravvivere e ricominciare, dall’altro evidenzia ancora di più il quadro di difficoltà nel quale siamo chiamati ad operare. Il bilancio che presentiamo è condizionato da tali eredità ma non ci esonera dalle nostre responsabilità se l’eccessivo disavanzo, l’insufficienza dei servizi, uno scarso sviluppo economico dovessero permanere a lungo nel tempo». «È un bilancio che salutiamo con grande soddisfazione perché mira alla ripresa degli investimenti e non al dissesto. Se le cose fossero continuate come stavano andando, questo sarebbe stato il bilancio del dissesto e invece abbiamo la possibilità di riprendere una politica di investimenti», il commento di Gaetano Manfredi, che ha riferito che l’amministrazione sta lavorando su due assi: «Mettere a disposizione risorse per la manutenzione delle strade e per il verde pubblico e per recuperare investimenti per intervenire sul patrimonio comunale di edilizia economica e popolare, capitoli che per moltissimi anni hanno avuto zero risorse». Le MunicipalitàNel documento contabile sono previste anche risorse per le Municipalità che – ha sottolineato il sindaco – «così possano gestire le problematiche di prossimità per cui sono state costituite», sebbene le giunte non siano ancora state nominate in tutte le dieci municipalità a nove mesi dalle elezioni. Altro fulcro del bilancio è l’avvio di una politica di reclutamento del personale con un concorso che prevede mille assunzioni che diventano 1406 nel triennio anche se, sem pre nei prossimi tre anni, 88 dipendenti comunali andranno in pensione. Intanto, per polemica o per impedimento, i numeri in aula ci sono stati per lunghi tratti solo grazie all’opposizione: alla prima richiesta di verifica del numero legale dopo la relazione dell’assessore Baretta, erano presenti in 25, tra cui Maresca. Guangi, Bianca D’Angelo, Lange e Clemente. Senza questi voti, la seduta si sarebbe sciolta peer mancanza del numero legale. Mica un bel fatto. La newsletter di Corriere del Mezzogiorno – CampaniaSe vuoi restare aggiornato sulle notizie della Campania iscriviti gratis alla newsletter del Corriere del Mezzogiorno. Arriva tutti i giorni direttamente nella tua casella di posta alle 12. Basta cliccarequi 29 giugno 2022 | 08:29 © RIPRODUZIONE RISERVATA , 2022-06-29 09:27:00, Il voto in piena notte, per lunghi tratti della seduta il numero legale garantito dall’opposizione. Baretta: «Non illudiamoci che il Patto possa risolvere tutto»,

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