Come organizzare la scuola dell’infanzia: un esempio di regolamento didattico interno

La Scuola dell’Infanzia Statale costituisce, insieme alla Scuola Primaria e alla Secondaria di primo grado, “il primo segmento del percorso scolastico che concorrere all’elevazione culturale, sociale ed economica del Paese”. Si indirizza alle bambine e ai bambini dai tre ai cinque anni di età compresi ed è la risposta adeguata ed esaustiva al loro diritto all’educazione, alla formazione della persona in crescita e alla cura, in coerenza con i principi, non solo giuridici, naturalmente, di pluralismo culturale e istituzionale presenti nella Costituzione della Repubblica Italiana, nella Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza e nei documenti a vario titolo emessi dall’Unione Europea, lo affermano le “Indicazioni Nazionali per il curricolo della Scuola dell’Infanzia e del primo ciclo d’istruzione” 2012, tuttora vigenti e ai quali è necessario rifarsi per ogni naturale procedura.

La scuola che concorre all’educazione e allo sviluppo affettivo, psicomotorio, cognitivo, morale, religioso e sociale dei bambini

La scuola dell’infanzia è aperta a tutti i bambini, italiani e stranieri, con un’età compresa fra i tre e i cinque anni. Ha durata triennale e non è obbligatoria. Questo primo segmento del percorso di istruzione – come si legge nel regolamento dell’Istituto Comprensivo “G. Racioppi” Scuola dell’Infanzia, Primaria e Secondaria di Primo Grado di Moliterno (Pz) diretto con grande competenza dal dirigente scolastico Prof.ssa Carmelina Rocco – concorre all’educazione e allo sviluppo affettivo, psicomotorio, cognitivo, morale, religioso e sociale dei bambini, stimola le potenzialità di relazione, di creatività, di apprendimento, specialmente di autonomia e, evidentemente, mira ad assicurare un’effettiva eguaglianza delle opportunità educative.

La continuità educativa con la scuola primaria

La scuola dell’infanzia, nel rispetto del ruolo educativo dei genitori, contribuisce alla formazione integrale dei bambini e, nella sua autonomia e unitarietà didattica e pedagogica, realizza la continuità educativa con la scuola primaria come previsto dall’articolo 2, della legge numero 53 del 28 marzo 2003. Il Decreto del Presidente della Repubblica 89 del 2009 ha disciplinato il riordino della scuola dell’infanzia (e, congiuntamente ad essa, dell’intero Primo ciclo).

Le sezioni e l’organizzazione della scuola dell’Infanzia

Le sezioni di scuola dell’infanzia sono costituite, di norma, con un numero minimo di diciotto bambini e un numero massimo di ventisei. È comunque possibile arrivare fino a ventinove bambini come previsto dall’articolo 9 del Decreto del Presidente della Repubblica numero 81 del 2009. Se accolgono alunni con disabilità in situazione di gravità, le sezioni di scuola dell’infanzia sono costituite, di norma, con non più di 20 alunni, come previsto e disciplinato dall’articolo 5, del Decreto del Presidente della Repubblica numero 81 del 2009. Dal 2007/2008 (ai sensi e per gli effetti della legge numero 296 del 2006, e nello specifico dall’articolo 1, comma 630) è previsto anche il funzionamento sperimentale di “sezioni primavera” per bambini di età compresa tra i 24 e i 36 mesi.

Le attività educative

Le attività educative per i bambini di scuola dell’infanzia sono frazionate in cinque “campi di esperienza”, determinati dal Decreto Ministeriale numero 254 del 2012 che reca le “Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del Primo ciclo di istruzione”:

  • Il sé e l’altro
  • Il corpo e il movimento
  • Immagini, suoni, colori;
  • I discorsi e le parole
  • La conoscenza del mondo.

Partecipazione alle attività

La presenza degli alunni – come si evince nel regolamento dell’Istituto Comprensivo “G. Racioppi” di Moliterno (Pz) – è fondamentale in tutte le attività che vengono svolte nell’ambito della programmazione dell’anno in corso. È il Consiglio di Istituto che favorisce (talvolta, determina) tutte le iniziative di attività interscolastiche ed extrascolastiche che abbiano un principio didattico e un interesse educativo proposte dal Collegio dei docenti o dal Consiglio di intersezione.

La vigilanza sugli alunni

La custodia, il controllo, la vigilanza degli alunni è un dovere primario di tutto il personale della scuola (non solo, dunque, dei docenti ma anche del personale ATA e ausiliario), primario rispetto a tutti gli altri obblighi di servizio, e, perciò, in caso di concorrenza di più obblighi che, per condizioni oggettive di tempo e di luogo, non permettano il loro contemporaneo adempimento, il docente e il personale collaboratore scolastico è tenuto ad eseguire la vigilanza. L’obbligo di vigilanza trova il suo fondamento giuridico nell’articolo 28 della Costituzione Italiana che testualmente recita: “I funzionari e i dipendenti dello Stato e degli enti pubblici sono direttamente responsabili, secondo le leggi penali, civili e amministrative, degli atti compiuti in violazione di diritti. In tali casi la responsabilità si estende allo Stato e agli enti pubblici”. Anche il personale ausiliario, dunque, è tenuto a garantire la massima disponibilità e la massima collaborazione. Nello specifico provvede all’apertura e alla chiusura delle porte di ingresso, vigila sui locali della scuola ed ha il compito di sorveglianza della sezione in caso di temporanea assenza o allontanamento dell’insegnante. Inoltre, vigila l’accesso dei bambini ai bagni, accesso che deve essere consentito fino al termine delle lezioni.

La vigilanza da parte dei docenti

In caso di assenza dell’insegnante, è compito del responsabile di plesso indirizzare le colleghe in servizio nelle altre sezioni dei bambini, in attesa del supplente. L’insegnante che deve allontanarsi momentaneamente dalla sezione deve in ogni modo assicurarsi che gli alunni siano affidati alla sorveglianza del personale ausiliario. In caso di incidenti occorsi agli alunni in orario scolastico, il docente che esercita la vigilanza – come si evince nel regolamento dell’Istituto Comprensivo “G. Racioppi” di Moliterno (Pz) – deve mettere in atto tutte le misure necessarie per soccorrere l’infortunato e deve comunicare velocemente alla famiglia l’accaduto. Dovrà, ancora, creare una minuziosa relazione da recapitare al dirigente scolastico per permettere l’espletamento degli adempimenti necessari e consequenziali all’accaduto.

Il regolamento interno

Si allega un regolamento interno prototipo da utilizzare per eventuale definizione dello strumento che si ritiene assai indispensabile anche se non tutte le scuole dell’Infanzia ne dispongono di uno.

, 2022-10-17 05:41:00, La Scuola dell’Infanzia Statale costituisce, insieme alla Scuola Primaria e alla Secondaria di primo grado, “il primo segmento del percorso scolastico che concorrere all’elevazione culturale, sociale ed economica del Paese”. Si indirizza alle bambine e ai bambini dai tre ai cinque anni di età compresi ed è la risposta adeguata ed esaustiva al loro diritto all’educazione, alla formazione della persona in crescita e alla cura, in coerenza con i principi, non solo giuridici, naturalmente, di pluralismo culturale e istituzionale presenti nella Costituzione della Repubblica Italiana, nella Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza e nei documenti a vario titolo emessi dall’Unione Europea, lo affermano le “Indicazioni Nazionali per il curricolo della Scuola dell’Infanzia e del primo ciclo d’istruzione” 2012, tuttora vigenti e ai quali è necessario rifarsi per ogni naturale procedura.
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