Chiama «negretto» un calciatore di 16 anni: i suoi compagni lasciano il campo in segno di protesta

di Alessandro Vinci

L’insulto sarebbe stato proferito dal tecnico degli Allievi del Gallarate (poi espulso) nei confronti di un giocatore del Cas Sacconago di origine marocchina. L’allenatore del ragazzo: «Per ora non abbiamo ricevuto scuse»

Si è conclusa nel peggiore dei modi, domenica mattina, la partita del campionato provinciale under 17 di Varese tra gli Allievi del Gallarate e i pari età del Cas Sacconago (quartiere di Busto Arsizio): a pochi minuti dal termine, con i padroni di casa in vantaggio per 3-1, un calciatore del Cas di origine marocchina sarebbe stato chiamato «negretto» dall’allenatore avversario. Ne è immediatamente scaturito un parapiglia a seguito del quale il tecnico gallaratese è stato espulso, ma ciò non è bastato a placare la rabbia degli ospiti. In segno di solidarietà con il compagno offeso, l’intera squadra ha infatti deciso di tornare negli spogliatoi prima del triplice fischio.

Le reazioni

«Abbiamo voluto dare un segnale perché reputiamo molto brutto ciò che è successo – ha spiegato nelle ore successive al match l’allenatore bustocco Massimo Di Cello –. Speriamo che la Federazione prenda provvedimenti». Allo stesso tempo, però, gli aspetti considerati più importanti non sono certo quelli regolamentari: «Ci interessa solo che il loro mister si scusi col nostro giocatore – ha sottolineato ancora Di Cello –. Per ora non abbiamo ricevuto scuse da parte di nessuno. Non ci interessa avere eventualmente la vittoria a tavolino, anzi se ci assegnassero i tre punti preferiremmo non accettarli». Non si è poi fatta attendere la replica del presidente del Gallarate Gezim Elmazi: «Se qualcuno ha sbagliato pagherà – ha detto – ma questo verrà stabilito solo dal referto dell’arbitro e dai comunicati federali. Per noi conta questo. Il resto lascia il tempo che trova».

I precedenti

In attesa di scoprire come si concluderà la vicenda, l’episodio non può non riportare alla mente quanto accaduto a gennaio 2013 sempre nel Varesotto, quando il Milan decise di abbandonare un’amichevole sul campo della Pro Patria a causa dei ripetuti cori razzisti indirizzati dal pubblico a Kevin Prince Boateng (che scagliò il pallone contro gli spalti). Ben più attuale è invece lo sfogo di Paola Egonu, che sabato si era detta intenzionata a lasciare la Nazionale di pallavolo: «Mi hanno addirittura chiesto perché sono italiana – aveva riferito in lacrime al suo procuratore, probabilmente riferendosi a una serie di commenti ricevuti sui social –. Ora sono stanca». Poi il parziale passo indietro: «Potrei prendermi una pausa, ma c’è tempo per pensarci. L’estate prossima si vedrà». Infine, nel weekend è stato vittima di insulti razzisti anche Bruno Ondo Mengue del Costone Basket, formazione senese di Serie C. In questo caso, tuttavia, nessun provvedimento è stato preso da parte dell’arbitro.

17 ottobre 2022 (modifica il 17 ottobre 2022 | 15:38)

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, 2022-10-17 13:38:00, L’insulto sarebbe stato proferito dal tecnico degli Allievi del Gallarate (poi espulso) nei confronti di un giocatore del Cas Sacconago di origine marocchina. L’allenatore del ragazzo: «Per ora non abbiamo ricevuto scuse», Alessandro Vinci

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