Carfagna: vogliono cancellare il Patto. Ma io difenderò sempre Napoli

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politica Mezzogiorno, 31 agosto 2022 – 09:35 Il Terzo Polo apre la campagna elettorale in città. Rosato: «Porte aperte agli elettori e agli ex dirigenti di Forza Italia» di Simona Brandolini Mara Carfagna con Ettore Rosato «Patto per Napoli? Quando sento mettere in discussione il Patto per Napoli penso che sia solo l’inizio, perché chi oggi approfitta della caduta del governo Draghi per rimettere in discussione il Patto probabilmente domani metterà in discussione la quota Sud nel Pnrr, cioè quella clausola che ha blindato a favore del Mezzogiorno il 40 per cento delle risorse del Piano». La pluricandidata e terzopolista ministra per il Sud, Mara Carfagna, lancia un allarme preciso e destinato non solo ai suoi ex colleghi di centrodestra. D’altronde in campagna elettorale tutti sono avversari soprattutto per chi è al centro: «Ho chiesto ai leader dei partiti cosa vogliano fare di quella clausola, cancellarla o no? Nessuno risponde. Salvini l’ha mal digerita, Meloni ha votato contro il Pnrr, Letta è in balia della sinistra del partito e Conte ha mandato a casa Draghi». E tornando al Patto a rischio aggiunge: «Non lo consentiremo, Azione e Italia viva sono determinati a difendere ogni euro che il governo Draghi ha stanziato a favore del Mezzogiorno perché non permetteremo che le speranze di 20 milioni di cittadini meridionali vengano distrutte con la solita scusa sentita già tante volte, che il Sud non sa spendere e quindi dirottiamo le risorse al Nord. Il Sud sa spendere e soprattutto di fronte a qualunque tipo di inadempienza abbiamo introdotto i poteri di affiancamento e di sostituzione che aiuteranno le amministrazioni a spendere bene». Autonomia differenziataE anche sull’autonomia differenziata la ministra chiarisce la differenza tra l’idea leghista e la proposta della collega ex azzurra Maria Stella Gelmini: «L’autonomia rappresenta sicuramente un’opportunità per i territori per responsabilizzare gli amministratori, ma è un’autonomia che deve essere fatta nel pieno rispetto del dettato costituzionale. La Costituzione prescrive l’istituzione di un fondo di perequazione per tutelare i territori con minore capacità fiscale, più svantaggiati, e soprattutto l’introduzione e il finanziamento dei Lep. Se non avessero fatto cadere il governo Draghi l’avremmo fatta». La campagna elettorale del Terzo Polo comincia a Napoli nel nuovo comitato di Carfagna accanto alla Federico II. Una stanzetta gremita di candidati (Graziella Pagano, Paolo Russo, Peppe Russo, Alessandra Del Prete, Lello Vitiello), vecchi acquisti e possibili acquisti visto che Ettore Rosato continua a dire che «le porte sono aperte agli elettori e agli ex dirigenti di Forza Italia», insomma ai De Siano e ai Cesaro. Un’insalata mista, ex comunisti e ex berlusconiani che si sono accasati sotto l’insegna del centrismo. Fa capolino anche Tonino Liguori, fino a pochi mesi fa funzionario Pd, amico di vecchia data di Graziella Pagano, anche soprannominato il «ministro degli Interni», infallibile con i numeri nelle lunghe notti elettorali. Il super collegio Carfagna, candidata al proporzionale, si misurerà anche nel super collegio di Fuorigrotta, un test per tutte le forze in campo, dove si scontreranno due ministri in carica: Carfagna e Luigi Di Maio per il centrosinistra, Maria Rosaria Rossi per il centrodestra e Sergio Costa per i 5Stelle. La sfida delle sfide. I sondaggi confortano Carfagna e Rosato. L’ultimo di Euromedia Research per Porta a porta fa volare Azione e Italia viva al 7,4 per cento, superando il 7 per cento di Forza Italia («un partito di estremisti», dice la ministra). In Campania, stando a una rilevazione di Fratelli d’Italia l’alleanza è al 10 per cento, il 15 addirittura in un collegio. Lo conferma anche Pagano. Carfagna si sente già la vittoria in tasca? «Sono felice di avviare la campagna elettorale qui a Napoli — dice — città che con me è stata generosa, mi ha eletta consigliere regionale, comunale parlamentare, una città a cui devo tanto. In termini di investimenti e risorse Napoli ha avuto nei 20 mesi del governo Draghi più del passato». E snocciola i dati: 100 milioni per l’Albergo dei poveri, il dossier Bagnoli sbloccato («oggi Bagnoli non è più la causa persa della città), l’area Zes, 4 milioni in più per gli asili nido. Ma vincerà a Fuorigrotta o no? «Non ho la sfera di cristallo, ma per me è importante fare una campagna a testa alta, avrei avuto problemi con Forza Italia. Questa è la mia vittoria». Interviene Rosato, altro capolista in Campania: «Lo dico io, Sono convinto che Mara possa vincere». E prosegue: «Non l’avremmo voluta fare questa campagna elettorale. Il Pd si organizza per fare opposizione, noi non ci rassegniamo. Questa non è solo un’esperienza elettorale, c’è un percorso comune del Terzo Polo. Alternativi a destra e sinistra che si scontrano. Abbiamo l’ambizione di finire secondi non terzi». E poi? «La nostra speranza è che dopo Draghi ci sia Draghi», chiosa la ministra. La newsletter del Corriere del MezzogiornoSe vuoi restare aggiornato sulle notizie della Campania iscriviti gratis alla newsletter del Corriere del Mezzogiorno. Arriva tutti i giorni direttamente nella tua casella di posta alle 12. Basta cliccare qui. 31 agosto 2022 | 09:35 © RIPRODUZIONE RISERVATA , 2022-08-31 07:36:00, Il Terzo Polo apre la campagna elettorale in città. Rosato: «Porte aperte agli elettori e agli ex dirigenti di Forza Italia»,

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