Borsa, guadagnare con i titoli del vero Made in Italy (fanno tutto in Italia o Ue)

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investimenti

di Adriana Barrì02 mag 2022

Borsa, guadagnare con i titoli del vero Made in Italy (fanno tutto in Italia o Ue)

In Piazza Affari parte la caccia al vero Made in Italy. La volatilità scatenata dalle tensioni geopolitiche ha riportato l’attenzione sulle società meno legate alla conseguenze del conflitto ovvero esposizione geografica dei propri prodotti all’Est Europa o alla Cina, catena di fornitura interamente italiana o, al più, in area euro, capacità di ribaltare l’aumento dei costi da materie prime sui clienti finali.

Un contesto che porta sotto i riflettori le società e medio piccola capitalizzazione particolarmente numerose sul listino milanese e che coprono i settori industriale, dei beni di consumo e della tecnologia. L’Economia del Corriere della Seraha così messo sotto osservazione i titoli «del vero Made in Italy» i cui risultati sono riportati nella tabella in pagina. «Le mid cap — spiega Antonio Amendola, gestore del fondo AcomeA PmItalia Esg di AcomeA sgr — soffrono maggiormente rispetto alle large cap, in quanto sono rappresentate per la maggior parte da aziende manifatturiere, quindi energivore e con un maggior rischio per i margini prospettici. Ma al momento stanno gestendo in maniera ottimale questi aumenti, ribaltando i costi dove possibile o rivedendo la base fornitori. Dunque, nel prossimo futuro, la parola d’ordine per le aziende italiane sarà sempre più reshoring e controllo delle catene di fornitura.

L’analisi

Secondo AcomeA, che ha elaborato una analisi dedicata al rimpatrio delle catene di fornitura, è interessante notare come mediamente le principali aziende del mercato Euronext Growth Milano (Egm) abbiano siti di produzione quasi interamente collocati in Italia (80%), pur esportando in tutto il mondo. Questo non vale, invece, per lo Star, dove si trovano aziende più strutturate e con caratteristiche da multinazionali. Tra le società che hanno delle caratteristiche difensive sul piano della dipendenza dall’estero c’è Sanlorenzo, azienda leader a livello mondiale nella produzione di vascelli di lunghezza superiore ai 30 metri, ovvero yacht e superyacht .

Barche di lusso

Il gruppo Sanlorenzo ha da poco annunciato di avere chiuso il 2021 con risultati record e prevede dati positivi anche per l’anno in corso. La società ha dichiarato che solo il 7,7% del portafoglio ordini triennale è legato a clienti russi, per un ammontare di 85 milioni di euro, e che pesano poco più del 2% del budget 2022 pari a oltre 620 milioni di euro di ricavi. Dati cha hanno spinto Kepler Cheuvreux ad alzare il giudizio da Hold a Buy, con prezzo obiettivo che passa da 41,3 a 45 euro. «I conti 2021 – spiegano gli analisti – e alcune indicazioni sull’evoluzione della raccolta suggeriscono che la festa potrebbe non essere ancora finita e come il continuo successo dei nuovi prodotti e delle nuove gamme di prodotto, unito alle dinamiche di mercato ancora favorevoli, ci rende fiduciosi». Inoltre, per Kepler Cheuvreux «la disciplina sui costi, abbinata all’aumento dei prezzi, dovrebbe garantire una continuazione dello stabile percorso di aumento della marginalità operativa».

Effetto tech

La tecnologia è un altro comparto che potrebbe risultate poco esposto se non addirittura avvantaggiarsi del contesto geopolitico. Tra le società segnalate da AcomeA c’è Doxee, azienda hi-tech multinazionale leader nell’offerta di prodotti nella digital customer experience ovvero la trasformazione in chiave digitale dei documenti e dei processi aziendali. La società da inizio anno guadagna oltre il 2%, facendo meglio sia dell’indice principale che di quello delle Mid cap a cui appartengono buona parte delle società del Made in Italy. Dopo la pubblicazione dei dati di bilancio, gli analisti di Integrae sim hanno confermato il giudizio Buy mentre il target price è stato alzato a 14,5 euro. Il prezzo obiettivo incorpora quindi un potenziare rialzo del 17% circa. Le stime, per l’anno in corso e per quelli successivi, sono state modificate. L’interesse del mercato sul titolo emerge anche dal recente annuncio di Eiffel Investment, fondo di investimento specializzato in piccole e medie aziende, che ha superato la soglia di rilevanza del 5% di partecipazione al capitale sociale di Doxee. Sul titolo si è espressa anche Kt&Partners migliorando il fair value da 12,78 euro a 13,55 euro. Prezzo che incorpora un potenziale rialzista rispetto ai prezzi attuali di mercato, e confermato la raccomandazione Hold.

Performance positiva da gennaio ad oggi che per Sabaf, azienda manifatturiera made in Italy tra i primi produttori mondiali di componenti per elettrodomestici. Sul titolo Mediobanca securities ha da poco confermato il giudizio Outperform, Gli analisti della banca d’affari segnalano che l’azienda ha registrato conti del quarto trimestre inferiori alle attese a livello di ebitda, mentre il flusso di cassa si è rivelato in linea alle previsioni e alle stime del mercato. Più prudente Equita sim che ha ridotto il rating a Hold da Buy con un target price rivisto al ribasso del 10% a 28 euro per azione. A detta degli esperti il quarto trimestre si è rivelato meglio delle attese come ricavi, mentre come margini è stato di sotto delle previsioni per costi energetici straordinari.

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, 2022-05-02 11:06:00, L’economia di guerra premia i titoli indipendenti dai mercati orientali. Da Sanlorenzo a Doxee e Sabaf, le medie aziende con la catena di rifornimento casalinga su cui puntare, Adriana Barrì

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