Boris Johnson, la spina  nel fianco di Sunak  tra Cop27, conferenze  e feste a Westminster

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di Luigi Ippolito

Il premier fa retromarcia e annuncia che parteciperà al summit sul clima. BoJo continua la sua attività politica e prepara il terreno per riprendersi il partito conservatore nelle elezioni del 2024

DAL NOSTRO CORRISPONDENTE

LONDRA — C’è una spina nel fianco del nuovo governo di Rishi Sunak: e sfoggia la zazzera bionda di Boris Johnson. L’ex premier non perde un’occasione per gettare ombra sull’attuale primo ministro: e trama neppure tanto di nascosto con i suoi sostenitori.

L’ultima uscita riguarda la Cop27, la conferenza internazionale sul clima che sta per aprirsi la prossima settimana a Sharm el-Sheik, in Egitto: Boris ha annunciato che ci andrà, «invitato dagli egiziani». Ma è un pungolo per Sunak , che invece aveva fatto sapere in primo momento che non sarebbe stato presente all’evento: «Ha un’enorme quantità di cose da fare», ha chiosato Johnson, aggiungendo che «io ho un particolare interesse».

Boris aveva fatto dell’ambiente una delle priorità del suo governo, spinto anche dalla sensibilità «verde» di sua moglie Carrie: ma Sunak sembra di orientamento diverso, tanto da esitare sulla Cop27. Tuttavia, dopo essere stato accusato di un «fallimento di leadership», il nuovo premier è tornato sulla sua decisione e ha fatto sapere che sarà presente anche lui a Sharm.

Ma l’attivismo di Boris, che mescola pubblico e privato, non si limita alla Conferenza ambientale. La prossima tappa sarà Singapore, dove l’ex primo ministro parlerà a un simposio dedicato alla blockchain, la tecnologia che sta alla base delle criptovalute: anche se, è stato fatto notare, quando era al governo non ha mai nominato neppure di striscio bitcoin e dintorni.

Ma il richiamo della pecunia è più forte di qualsiasi altra considerazione: questi interventi sono ben remunerati, come lo era stato il primo discorso da ex premier, a una convention di assicuratori in Colorado a settembre, per il quale Boris si sarebbe messo in tasca ben 150 mila euro. E Johnson sarebbe in contatto con una agenzia di Hollywood per inserirsi nel ricco circuito dei discorsi a pagamento.

Nel frattempo, però, non trascura il fronte politico: «Penso che posso continuare a fare campagna per l’Ucraina – ha detto – e questo è ciò che farò». Boris era stato all’avanguardia nel sostegno a Kiev fin dal primo momento della guerra (tanto che gli ucraini gli hanno dedicato strade e piazze in riconoscenza) e non ha intenzione di smettere. Ma intanto apre un fronte anche nei corridoi di Westminster.

Ieri sera Johnson ha tenuto una festa con 60 sostenitori nei suoi uffici in Parlamento, abbondantemente innaffiata di champagne e vino bianco: c’erano molti deputati e altre persone che lo hanno affiancato nella sua ultima campagna per la leadership, prima che cedesse il passo a Sunak. Boris ha affermato che sosterrà il nuovo premier, ma ha anche sottolineato che continuerà a difendere la sua eredità politica su Ucraina e Brexit.

Cosa ancora più importante, ci saranno nel prossimo futuro altri eventi del genere. Il che porta inevitabilmente alla domanda: che cosa ha in mente Johnson? È chiaro che lui non ritiene conclusa la sua esperienza politica. Come aveva detto nel discorso di rinuncia alla candidatura, dieci giorni fa, lui pensa ancora di essere la carta migliore per i conservatori alle elezioni politiche previste per la fine del 2024. Sunak farà bene a guardarsi le spalle.

2 novembre 2022 (modifica il 2 novembre 2022 | 11:53)

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, 2022-11-02 11:03:00, Il premier fa retromarcia e annuncia che parteciperà al summit sul clima. BoJo continua la sua attività politica e prepara il terreno per riprendersi il partito conservatore nelle elezioni del 2024, Luigi Ippolito

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