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Bernabei, la svolta 12 anni dopo. I pm: «Condannate i vigili urbani»

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di Giulio De Santis

A trasformare il processo in un’odissea giudiziaria sono stati tutti fattori legati all’attività in tribunale, dove sono state numerose le udienze rinviate per via dei collegi precari, degli scioperi degli avvocati e dell’emergenza Covid.

Il 4 aprile 2012, ovvero quasi dieci anni fa, il geometra Francesco Belmonte e il vigile urbano Duilio Valente vengono arrestati con l’accusa di aver preteso nel 2010 una tangente di 30mila euro dagli imprenditori Bernabei per chiudere gli occhi su un presunto abuso edilizio in un locale della loro catena commerciale a Trastevere. Ora, a distanza di dodici anni dai fatti e 48 udienze dibattimentali, la procura ha chiesto la condanna in primo grado del geometra e del casco bianco: Valente rischia tre anni e otto mesi di carcere, mentre per Belmonte la procura ha proposto una condanna a tre anni e quattro mesi. A entrambi è contestata la concussione. Sempre il 4 aprile di dieci anni fa viene arrestato anche il vigile Giancarlo Vicari: per lui il pm Laura Condemi ha chiesto invece un anno e otto mesi con l’accusa di falso perché nel giugno 2010 avrebbe redatto un verbale falso attestante la conformità alla dia dei lavori fatti all’interno del locale degli imprenditori trasteverini, mentre per quanto concerne l’accusa di concussione la procura ha chiesto la sua assoluzione.

Infine, sempre nel 2012, vengono indagati per la vicenda della mazzetta pagata dai Bernabei, Spartaco Pierotti e Antonio De Stefanis. Per entrambi il pm ha chiesto l’assoluzione. Quando gli arresti vengono eseguiti Duilio Valente ha 52 anni, Belmonte 64 anni e Vicari 47. Pierotti 60 e De Stefanis 62, quando vengono indagati. Ora hanno dieci anni di più, Belmonte è gravemente malato, mentre Perotti e De Stefanis – difeso dall’avvocato Michele Gentolini Silverj – sono da tempo in pensione, e per un lungo periodo sono anche stati sospesi dal lavoro. La 49ª udienza per la pronuncia della sentenza è stata fissata per il prossimo 15 aprile alle tre del pomeriggio. Va precisato che il pm Condemi chiede il rinvio a giudizio nell’aprile 2013, quindi entro il rispetto dei tempi procedimentali di un’inchiesta penale peraltro complessa.

Il gup dispone il rinvio a giudizio nell’ottobre di nove anni fa. A trasformare il processo in un’odissea giudiziaria sono stati tutti fattori legati all’attività in tribunale, dove sono state numerose le udienze rinviate per via dei collegi precari, degli scioperi degli avvocati e dell’emergenza Covid. Questa è stato l’oggetto del dibattimento. È il maggio 2010 quando, secondo l’accusa, Paolo Bernabei è costretto a pagare una tangente di 30mila euro a Valente e Belmonte perché i due imputati prospettano all’imprenditore che questa è «la prassi» per evitare accertamenti all’interno delle attività commerciali. Nello specifico: il magazzino dei Bernabei che si trova in via della Luce. Dopo un anno viene fatto un sopralluogo, durante il quale i vigili avrebbero riscontrato alcune irregolarità. I Bernabei ritengono che sia un pretesto per estorcere altri soldi e denunciano tutto in procura.

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19 marzo 2022 (modifica il 19 marzo 2022 | 07:20)

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, 2022-03-19 06:20:00, A trasformare il processo in un’odissea giudiziaria sono stati tutti fattori legati all’attività in tribunale, dove sono state numerose le udienze rinviate per via dei collegi precari, degli scioperi degli avvocati e dell’emergenza Covid., Giulio De Santis

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